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Lazio-Napoli: Immobile contro Insigne, sfida tra amici

Serie A

Gianluca Maggiacomo

Ciro Immobile e Lorenzo Insigne: i due sono napoletani e molto amici. Nella sfida dell'Olimpico di Roma saranno "nemici" per una notte (LaPresse)

In Lazio-Napoli c'è una partita nella partita. E' quella tra i due attaccanti. Ciro e Lorenzo si conoscono dai tempi in cui tutti e due giocavano nel Pescara di Zeman. Era la stagione 2011-12. Erano compagni di stanza in ritiro e molto legati fuori dal campo. Da allora le loro carriere si sono separate. Ma il rapporto tra i due è sempre saldo. Anche grazie alla maglia Azzurra della Nazionale

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A dividerli è solo la maglia. Biancoceleste per uno, azzurra per l’altro. Una differenza cromatica lieve ma che ha il suo peso. Per il resto, sono più le cose che li uniscono che quelle che li separano. Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Napoletani veraci e amici veri. I due nella notte dell’Olimpico, nel big match della 5° giornata tra Lazio e Napoli, saranno l'uno di fronte all'altro. Da avversari. Stasera, prima del fischio d’inizio, Ciro e Lorenzo si saluteranno come hanno sempre fatto. Si scambieranno qualche battuta, ovviamente in napoletano, qualche pacca sulla spalla e, magari, decideranno, come fatto lo scorso anno, il pegno che pagherà chi dei due uscirà sconfitto dalla gara. Goliardia. Cose da amici. Su cui ridere e scherzare. Cose che fai solo quando il rapporto va ben oltre il rettangolo di gioco. Sì, perché Immobile ed Insigne riescono a non andare a braccetto solo quando è il campo ad imporlo. Poi, dopo i 90’, tutto ritorna nella loro normalità. Tra sfottò, la comune passione per la serie Gomorra, per i tatuaggi (ne hanno tanti tutti e due), per i capelli sempre impomatati e per la musica napoletana da ascoltare nel pre-gara.

 

Ciro, Lorenzo e Zemanlandia

Ciro è di Torre Annunziata, Lorenzo di Frattamaggiore. I due comuni del napoletano distano poco più di trenta chilometri, circa mezzora di macchina. Eppure i due talenti per incontrarsi hanno scelto Pescara. Era la stagione 2011-12 di Serie B. A farli conoscere, quando erano da poco ventenni, uno che di giovani di talento se ne intende come Zdenek Zeman. Il boemo e con lui i due scugnizzi che avevano tanta voglia di emergere. Mix letale (per gli avversari), miscela esplosiva. E i risultati non tardano ad arrivare. Immobile segna 28 gol e porta a casa il titolo di capocannoniere. Il tutto anche grazie a Insigne, che si ferma, si fa per dire, a 18 centri, ma si rivela preziosissimo come uomo-assist. Gemelli del gol in campo e, sin da subito, anche fuori. Questione di feeling. I due a Pescara erano inseparabili. Condividevano la stanza in ritiro e abitavano l’uno di fronte all’altro. “Stavano sempre insieme, era un continuo prendersi in giro a vicenda”, ricorda Antonio, papà di Ciro. Stessa cosa nello spogliatoio, dove, assieme a Marco Verratti, erano pedine imprescindibili di quel gruppo che, a sorpresa, ha conquistato la Serie A vincendo il campionato. Tante le gag. Gol e risate. Pressing e battute. In privato, ma anche in pubblico.

 

Nemici mai

La cavalcata in B col Pescara ha diviso, come era inevitabile, le strade di Immobile e Insigne. Ciro ha cominciato il suo giro: Genoa, Toro, Borussia Dortmund, Siviglia, ancora i granata e, infine, la Lazio, squadra in cui, per la prima volta in carriera, si è fermato per due stagioni di fila. Lorenzo, invece, è tornato alla base, nella sua Napoli, nella squadra del cuore, quella in cui aveva fatto tutta la trafila del settore giovanile. Maglie e città diverse. Ma l’amicizia è rimasta e va oltre la distanza geografica. Ciro e Lorenzo quando si incontrano, anche se oggi sono cresciuti, si sono sposati e hanno messo su famiglia, sono quelli di Pescara. Amici prima di tutto. Pronti alla risata e alla battuta. Poi, nel caso, avversari. Ma non sempre. Perché in comune di due hanno la maglia della Nazionale, con cui giocano ormai stabilmente, spesso anche in coppia. Insieme hanno già partecipato agli Europei del 2016 con Antonio Conte in panchina. Il campo in Francia lo hanno visto poco, ma fuori sono stati protagonisti indiscussi, segno di un rapporto, il loro, ormai solido. Quando ci sono Ciro e Lorenzo le risate non mancano mai. Chiedere per conferma al romano e romanista, Alessandro Florenzi, che per assecondare la sana follia del duo Immobile-Insigne, è stato costretto a sostenere un esame di napoletano davanti alle telecamere.

 

Che confronto

All’Olimpico, però, tra Immobile ed Insigne, come è sempre stato e come è giusto, non ci sarà spazio per altro che non sia il campo. Lazio e Napoli arrivano al big match in uno stato di forma invidiabile. I padroni di casa tenteranno a sfatare il tabù che li vede sempre sconfitti contro gli azzurri a Roma nelle ultime quattro stagioni: 10 gol al passivo, due all'attivo. Per provare lo sgambetto ai campani, Simone Inzaghi si metterà anima e corpo nelle gambe di Immobile, facendo leva sulla sua atavica fame da gol. Ciro da quando è nella Capitale ha segnato 35 volte in 47 partite: numeri da capogiro. Contro il “suo” Napoli, però, il 17 laziale non ha mai vinto e lo ha punito solo una volta, con la maglia del Genoa nella stagione 2012-13, con gli azzurri poi vittoriosi per 4-2. I ragazzi di Sarri, invece, arrivano a Roma a punteggio pieno e dopo la goleada ai danni del Benevento. Nel derby contro i giallorossi di Marco Baroni si è vista la tripletta di Dries Mertens, certo. Ma pure un Insigne in stato di grazia: gol dell’1-0 e preziosi assist distribuiti a pioggia. Ora per Ciro e Lorenzo, per l'enensima volta, è arrivato il momento di incontrarsi e scontrarsi. Lazio-Napoli è una sfida che guarda all’Europa. Ma è anche la partita che mette l’uno di fronte all’altro Immobile ed Insigne: il miglior marcatore biancoceleste contro il simbolo di Napoli. Nemici per una sera. Poi, tutto come prima. Tutto come sempre.