Rizzoli fa chiarezza sul Var: "Va usato solo per episodi determinanti"
Serie AL'attuale designatore degli arbitri di Serie A chiarisce sull'utilizzo del Video Assistant Referee: "Siamo in fase di rodaggio per migliorarlo, il problema è di comunicazione tra l'arbitro in campo e quello dietro al monitor". E sugli arbitri italiani dice: "Tra i migliori in Europa perchè in Italia siamo sempre abituati ad essere sempre criticati"
Siamo solo alla 6^ giornata di campionato, ma le polemiche sul Var sono talmente tante che sembra sia presente sui campi di Serie A già da parecchi anni. Il Video Assistant Referee ha rivoluzionato il modo degli arbitri di prendere decisioni anche se rimane il dubbio sull'utilizzo: va usato per tutte le occasioni dubbie o solo per quelle più importanti? Ha provato a far chiarezza l'attuale designatore degli arbitri, Nicola Rizzoli, ospite per "Extratime" a Rai Radio 1: "La Var è un aiuto per eliminare gli errori determinanti ma non se ne può abusare perchè il gioco deve rimanere spettacolare, dinamico e veloce". L'ex arbitro ha poi spiegato quali sono stati i problemi in questo inizio campionato: "Ci sono stati alcuni problemi tecnologici di comunicazione tra l'arbitro in campo e quello dietro al monitor - ha sottolineato - speriamo che il tempismo migliori e che gli interventi siano sempre più veloci. Siamo ancora in fase di rodaggio".
"Siamo sempre tra i migliori a livello internazionale"
Rizzoli ha anche parlato del sistema arbitrale italiano, elogiandolo: "Essere sempre nel mirino aiuta gli arbitri, lo posso dire con certezza - prosegue - mentre a livello internazionale la pressione è minore e non a caso gli arbitri italiani sono sempre stati i migliori: siamo abituati alla gestione della pressione, alle polemiche. Tutta questa tensione crea una concentrazione nel tempo e un'esperienza maggiore per poterla sopportare. Gli arbitri sotto pressione maturano molto più velocemente" Infine un pensiero anche alla finale del Mondiale 2014 tra Argentina e Germania che Rizzoli arbitrò: "Ricordo l'emozione, i brividi e la pelle d'oca prima di scendere in campo" - ha concluso. "È il punto piu' alto della carriera di un arbitro. Arriva al culmine di un percorso lunghissimo e difficile, pieno di persone che non soddisferai mai: i tifosi da una parte e i calciatori dall'altra. Ti daranno sempre addosso, a volte anche a prescindere, e vedranno in te il capro espiatorio di ogni problema".