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Atalanta, Spinazzola tra presente e futuro: ecco la Juventus

Serie A

Luca Cassia

Leonardo Spinazzola, laterale classe 1993, in prestito biennale all'Atalanta dalla Juventus (Foto Getty)

Confronto ravvicinato in serata tra l'Atalanta e i bianconeri dai giovani parcheggiati a Bergamo: Caldara, Orsolini e l'esterno 24enne protagonista della lunga telenovela estiva. Nemmeno il forcing del giocatore ha anticipato il suo ritorno a Torino: esordirà in casa proprio contro i futuri compagni

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Come dimenticare un’estate di ammutinamenti e certificati medici, spine di mercato tali da incrinare uno storico asse di operazioni e trattative. Mille frizioni fino alla rottura forzata, strappo ricucito da Percassi contrario a privarsi dell’ennesimo gioiello di una stagione irripetibile. Sicuramente il suo futuro sarà bianconero, certo è che il presente di Leonardo Spinazzola recita Atalanta e una sfida speciale dietro l’angolo: ecco la "sua" Juventus, squadra che ne vanta il cartellino e che lo affronterà da avversario all’Atleti Azzurri d’Italia. Nonostante il prestito biennale a Bergamo, formula analoga per i giovani Caldara e Orsolini, i campioni d’Italia hanno provato a riportare alla base l’esterno classe 1993 fino allo scorso 31 agosto. Un assalto in piena regola, telenovela dal finale scritto solo al gong di mercato ovvero l’ultimo giorno utile per anticipare il ritorno del giocatore alla corte di Allegri. Se ad oggi è pace fatta tra il ragazzo di Foligno e la società nerazzurra, la separazione ad un passo dall’addio ha creato un caso su scala nazionale dopo l’incredibile annata nella Dea di Gasperini.

Le tappe della telenovela

Individuato come alternativa ad Alex Sandro, titolare inamovibile eppure privo di alternative di livello, Spinazzola irrompe nelle strategie di mercato della Juventus dove arrivò nel 2010 nel settore giovanile senza mai guadagnarsi la prima squadra. Ben sei le destinazioni in prestito in cinque stagioni, due delle quali maturate a Bergamo: solo 43’ per "Spina" tre anni fa, l’annata della svolta coincide piuttosto con l’avvento di Gasperini e uno storico 4° posto in campionato. Conti fa sfracelli sulla destra nell’Atalanta dei miracoli, il suo alter-ego sulla sinistra accumula invece 30 gare e 5 assist candidandosi a rivelazione poco più che debuttante in Serie A. Se ne accorge pure il ct Ventura che gli consegna la fascia della Nazionale, ennesimo attestato di stima per un giovane che della gavetta ha fatto un punto di forza.  Qui inizia la sua soap-opera bianconera, inizialmente accantonata dalla formula del prestito biennale. Il primo a pronunciarsi sul futuro è lo stesso giocatore a marzo quando, appena convocato in Azzurro, ricorda l’ambizione di giocare nella Juve e di quanto ne sentisse l’appartenenza. Allegri ne apprezza la duttilità e lo vede come una risorsa di qualità, ecco quindi che il braccio di ferro prende forma tra le parti: da una parte il forcing dei bianconeri e del giocatore nelle vesti di portavoce, dall’altra il muro bergamasco che pretende rispetto nell’accordo siglato al pari di Caldara.

Colloqui fitti e piedi puntati, pretendenti alla finestra e ricche offerte (25 milioni di euro e 3 d’ingaggio avanzati dal Borussia Dortmund) anticipano lo sciopero di Spinazzola: l’11 agosto non parte con la squadra per l’amichevole di Valencia, pochi giorni dopo Gasperini lo boccia verso il debutto in campionato contro la Roma. "Non si muove da Bergamo", tuonano comunque in società tanto da spingere Marotta ad annunciarne la permanenza in nerazzurro nonostante le pressioni per tornare a Torino. Il 28 agosto ecco l’annuncio social di Leonardo quando il passaggio è ormai tramontato: "Non chiedetemi di smettere di sognare, ci sono treni che passano una sola volta nella vita e io farò di tutto per prenderlo. Sempre con Bergamo nel cuore". Nemmeno ci sente l’Atalanta, piuttosto disposta ad aumentargli l’ingaggio. La pietra tombale al contenzioso arriva nuovamente da Marotta: "Crediamo in lui e al termine della stagione potrà tornare da noi". Qualche frecciata arriva infine dall’agente Davide Lippi: "Ormai non si farà: è stata una battaglia tra Juventus e Atalanta, sicuramente da questa vicenda non ha vinto nessuno". Discorso chiuso anche per Percassi che tende la mano a Spinazzola, acciaccato dopo l’impegno dell’Italia in Spagna e psicologicamente impreparato al punto di ritrovare il campo solo a settembre inoltrato. E nei suoi confronti qualcuno ha visto pure un attacco velato del Papu Gomez, simbolo e leader della Dea.

Non c’è rosa senza "Spina"

Una telenovela che ha ribadito il pugno di ferro dell’Atalanta, contraria a privarsi di una pedina fondamentale verso la ribalta europea e debilitata dalle partenze eccellenti. Nemmeno il consolidato asse di mercato con la Juventus ha soddisfatto le pretese di Allegri, attratto dalla possibilità di rinforzare la fascia con un’operazione a costo zero. Persino le debolezze di Spinazzola, vedi le convocazioni rifiutate e una posizione netta nella querelle, altro non spiegano che l’ambizione di vestire una maglia accarezzata per troppo tempo rischiando di perderla. Proprio lui che nell’ultimo incrocio disputato (2-2 a Bergamo) segnò un’autorete, circostanza che ha già stimolato le malelingue verso il posticipo della 7^ giornata. Intanto esordirà in stagione davanti al suo pubblico all’Atleti Azzurri d’Italia, stadio che fatica negli scontri diretti dinanzi ai bianconeri (7 vittorie contro 26). Nel computo totale i precedenti premiano la Juve con 63 successi e 11 ko, addirittura imbattuta da 25 partite in A contro i bergamaschi e vittoriosa in 13 degli ultimi 14 incontri. Uno strapotere limitato recentemente da Freuler, già a segno contro la Fiorentina e goleador in entrambe le sfide bianconerazzurre nello scorso campionato.

Ristabilito ad ottimi livelli, forma ribadita nel debutto stagionale al Franchi come nel battesimo in Europa League a Lione, Spinazzola si è ripreso la maglia da titolare in attesa della sfida più sentita: presente e futuro allo specchio, incrocio che lo metterà di fronte al pubblico di casa dopo l’infinito caso estivo. Difficile restare indifferenti a un talento dal valore indiscusso, forse lo stesso Gasperini - abile come pochi ad esaltare il singolo inserito nel collettivo - aveva tracciato l’abbraccio ideale: "Lo aspettiamo, quando tornerà si rimetterà a giocare nel modo migliore. Gli daremo qualche schiaffone e tutto tornerà a posto". Ammutinamenti e frizioni per una "Spina" di mercato ormai destinata al passato: Leonardo attende giugno 2018 senza trascurare la squadra che l’ha reso grande, destinazione attuale alla quale ha rivolto le sue scuse alla viglia del match che disputerà a maglie invertite l’anno prossimo. Lui come Caldara e Orsolini, promessi sposi della Juventus che verrà. Proprio nel contratto del 20enne ex Ascoli, altro prestito biennale a Bergamo, i bianconeri hanno inserito una clausola utile ad anticiparne il ritorno in caso di necessità. Non si sa mai, il caso Spinazzola insegna.