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"Rasoterra a destra": il rigore di Icardi era già scritto (nel libro di Wanda)

Serie A

Alfredo Corallo

Chiamatela curiosità, un gioco, una coincidenza, ma era effettivamente la prima scelta tra le modalità preferite di calciare un rigore raccontate da Maurito nel libro per bambini della moglie Wanda, appena uscito ("Campione in campo e nella vita"). Se Donnarumma gli avesse dato una sbirciatina, chissà che il derby...

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"È il tiro più impegnativo da sostenere, anche psicologicamente: sei fermo solo davanti al portiere, sotto gli occhi di tutti i compagni e tifosi. Il primo segreto è battere il rigore a mente fredda, senza farsi prendere dalle emozioni. Facile da dire, meno facile da fare". Se il consiglio non arrivasse dal "prof" Icardi, che ha il sangue gelato di un cobra dagli undici metri, e se - soprattutto - la lettura non fosse realmente destinata a dei "junior", la mente correrebbe a una freddura in stile Boskov, della serie "pallone entra quando Dio vuole" o "penso che per segnare bisogna tirare in porta" (con la Var "rigore è quando arbitro fischia" non vale più...). Ma di fatto lo sapevano anche i bambini... che quel rigore l'avrebbe calciato là. E se non fosse già sufficiente la spiegazione scritta, Maurito - dalla matita del suo illustratore - gli aveva fatto perfino il celeberrimo "disegnino", con un ulteriore indizio: quel portiere con la maglietta a righine rossonere, chi altri poteva essere se non Donnarumma?

Vuole la 1, la 2 o la 3?

Era riservata a Gigione l'opzione "A" tra le soluzioni di un ipotetico penalty: "Rasoterra a destra, o sinistra (ma nella figura è a destra, come la "vera" rete decisiva del 3-2 al Milan di domenica sera ndr). Colpisci la palla con l'interno piede e cerca di angolarla il più possibile". Più chiaro di così! Ma al gigante di Castellammare di Stabia, immerso nel suo studio "matto e disperatissimo" sulla maniera di tirare i rigori del capitano interista, sarà sfuggita - evidentemente - quella più "elementare", a pagina 46 del libro di cui  Wanda Nara è autrice, in collaborazione con Paolo Fontanesi ("Campione in campo e nella vita", collana ElectaKids di Mondadori). E allora mai sottovalutare le "fatiche letterarie" degli Icardi...

 

Il Secchione del gol

Perché, per quanto discutibili - Mauro considerato troppo "acerbo" per scrivere un'autobiografia, e su Wanda le "recensioni social" si sprecano - le due "opere prime" della coppia argentina si sono rivelate e continuano a meritare della considerazione, sebbene gli italiani preferiscano recensirli solo "sulla carta", una tendenza certificata dalla poca dimestichezza nazionale con la lettura (i dati dell'Istat sono imbarazzanti, 33 milioni di italiani nel 2016 non hanno aperto neanche un libro, per dirne uno). E il riferimento sul giudizio "a priori" è a "Sempre Avanti" del 24enne di Rosario: certo, lo ricordiamo tutti per il contenuto (poi rimosso) relativo allo "sfogo" nel dopo partita con il Sassuolo a febbraio del 2015, che ancora oggi non va giù ai tifosi della Curva nord; ma il libro racconta particolari della sua vita che - oltre ai suoi piatti preferiti, tra cui l'adorata Trippa con fagioli - contribuiscono a spiegare le reali ragioni della sua "fame", regolarmente tradotta in gol (87 su 154 presenze in nerazzurro, alla spaventosa media di 0,56 a match). 

"U" come Uanda

E, perché no, questa curiosità nel "manuale" senza tante pretese di Uanda, con la "U" ("Non fatevi ingannare dalla W doppia" scrive nella prefazione), questo particolare del rigore "dichiarato" a destra tralasciato per evidenti motivi anagrafici - e di fede - da Gigio: troppo grande per l'età di lettura (la "forchetta" balla tra i 5 e gli 8 anni); un po' troppo giovane per raccontare le favole della buonanotte,  l'altro modo per scoprire dove avrebbe dovuto tuffarsi... 

A scuola di Calcio da Mauro

E se volessimo continuare con questo giochino - perché se non s'era capito di "divertissement" si tratta - Icardi aveva realizzato proprio su rigore il suo ultimo gol (prima del derby), l'1-1 al Bologna, tirato "forte e centrale": l'opzione B. Da "scartare" - potenzialmente - nella stracittadina, per la logica dell'alternanza nel cambio di direzione del rigorista, che poteva contemplare anche le altre due "dritte" suggerite dal bomber (a pagina 47): "C", cucchiaio; "D", alto, all'incrocio dei pali o giù di lì. Ma lui è rimasto fedele alla prima, il famoso rasoterra a destra.  

 

 

Non so se mi spiego

"Un buon giocatore può anche fare a meno del colpo di tacco, ma, se impari a farlo bene, diventi l'idolo dei tuoi amici". Icardi ne ha dato la dimostrazione pratica rifinendo il "coast di coast" di Vecino con il "no-look" all'indietro per Eder, che per poco non fa venire giù San Siro. Ma anche con gli altri due gol ha "chiarito" meglio ai suoi piccoli lettori come calciare di interno (l'1-0) e di esterno destro (il 2-1). Il repertorio del numero 9 al completo. 

 

 

Bisogna saper perdere

Tra gli altri capitoli del libro (amicizia, rispetto dell'avversario, sana competizione, meriti, integrazione, disciplina, vita sana, passione, rispetto delle regole, generosità) ce n'è uno che, infine, sembra scritto apposta per i cugini, alla quarta sconfitta in 8 gare: "Non esiste una squadra di calcio che non abbia mai perso una partita - è Wanda stavolta che parla - e anche la squadra più titolata al mondo ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta. Può sembrare un controsenso o una provocazione ciò che sto per dire, ma sono sempre più convinta del significato educativo di questa frase: per vincere, bisogna saper perdere". Okay, ma nemmeno farci l'abitudine già da piccini...