Bologna-Lazio, Inzaghi: "Non guardiamo la classifica, ci penseremo a marzo. Episodi di razzismo? Niente ripercussioni"
Serie ASimone Inzaghi presenta in conferenza stampa la sfida della sua Lazio al Bologna, valida per la decima giornata del campionato di Serie A. E sugli episodi di antisemitismo che hanno coinvolto la tifoseria biancoceleste chiarisce: "Colpa di poche mele marce, siamo contro il razzismo".
Quattro vittorie consecutive in campionato e magic moment che prosegue per la Lazio, adesso a soli tre punti in classifica dal Napoli capolista. Impegnata nella difficile trasferta di Bologna nel turno infrasettimanale, la squadra biancoceleste vuole continuare a fare punti per mantenersi nelle zone nobili della classifica. A confermarlo l’allenatore Simone Inzaghi, che è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione della sfida ai rossoblu di Donadoni. Match che potrebbe nascondere parecchie insidie secondo l’allenatore della Lazio: "Sicuramente in questo momento quella di Bologna è una gara molto complicata, in più nel nostro campionato non esistono partite semplici. Tutte le sfide vanno interpretate bene e vinte: con il Cagliari, ad esempio, abbiamo vinto una partita importante e siamo stati bravi noi a non farla diventare complicata. Che Bologna mi aspetto? Troveremo una squadra ferita dopo la sconfitta di Bergamo contro l’Atalanta – ha spiegato Inzaghi -, venivano da un periodo positivo. Contro Inter e Napoli hanno già dimostrato di poter fare molto bene. Inoltre conosciamo Donadoni, un ottimo allenatore che farà di tutto per complicarci la vita. Il Bologna è una squadra che ha qualità, in più possono giocare con diversi moduli".
Immobile può migliorare ancora. Spero di recuperare gli infortunati
Oltre che soffermarsi sulla straordinaria condizione di Ciro Immobile, Inzaghi ha parlato anche delle condizioni di alcuni suoi giocatori: "Non ho ancora deciso che formazione mandare in campo, abbiamo un paio di situazioni da valutare con calma. Radu, ad esempio, non si è allenato perché nella nottata ha avuto un po’ di febbre – ha detto l’allenatore della Lazio -. Qualche altro giocatore è affaticato. Lukaku è nuovamente disponibile, mentre oltre a Felipe Anderson, Wallace e Basta, non ci sarà nemmeno Mauricio, che ha avuto un’elongazione. Immobile? Tocca a lui dire se può migliorare ancora. Ha voglia di lavorare, può farlo, è del 1990 e può migliorare ancora. Dipenderà molto da lui, ma io non ho dubbi perché è sempre uno dei primi ad arrivare al campo per l’allenamento. Nani? Si è integrato bene. Gli altri stanno facendo bene, ma sono contento di lui e anche di Caicedo. Aspetto ancora Felipe Anderson e Palombi a braccia aperte. Per un allenatore la cosa più difficile è scegliere. Mi piacerebbe farlo, ma finora sono sempre stato obbligato. Per questo spero di poter recuperare presto tutti gli infortunati, anche Wallace e Basta".
La Lazio è contro il razzismo: episodi di domenica riconducibile a poche mele marce
Impossibile non parlare della vicenda che ha visto protagonisti alcuni tifosi della Lazio, accusati di antisemitismo. "Penso che la Lazio, sia come società ma anche come tifoseria, nella storia ha sempre messo in atto iniziative contro il razzismo – ha chiarito Inzaghi -. Anche dopo questo episodio è successo così. Ciò che è accaduto domenica credo che sia riconducibile a poche mele marce. Se ci saranno contraccolpi psicologici? Penso di no, non ci saranno contraccolpi. Ho già risposto che la Lazio ha sempre dimostrato di essere contro qualsiasi forma di istigazione al razzismo".
Classifica? Ci penseremo a marzo
E in chiusura un pensiero sullo straordinario cammino della squadra biancoceleste. Inzaghi ha predicato calma, assicurando di non tenere in considerazione, al momento, la posizione in classifica. "Lo ripeto sempre ai miei ragazzi e lo ribadisco anche a voi: dopo sole nove partite non bisogna guardare la classifica, ma pensare soltanto a preparare bene ogni partita – ha concluso l’allenatore della Lazio -. Non c’è tanto tempo per lavorare come vorremmo, ma questi ragazzi hanno dimostrato di essere pronti mentalmente per affrontare ogni avversario. Lo ha detto anche Parolo ed è un concetto giusto: non voglio spingermi fino a marzo, la mia testa per ora è rivolta solo al Bologna. Poi, di volta in volta, vedremo dove saremo".