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Ancelotti: "Al Milan serve tempo. Il Var? Risolve tanti problemi, è arrivato tardi"

Serie A

L'allenatore italiano è intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io commentando il suo esonero dal Bayern Monaco: "La società non credeva più nel mio lavoro". Ha parlato anche della situazione dei rossoneri: "Nessuno ha la bacchetta magica". E sul futuro: "Vorrei lavorare con serenità"

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Dal Milan al Var, senza dimenticare il Napoli e la riforma dei campionati. Carlo Ancelotti torna a parlare un mese dopo l’esonero dal Bayern Monaco ai microfoni di Radio Anch’io: “La società non credeva più nel lavoro che facevo. Per me ora è giusto andare avanti e prendermi tempo per guardare il calcio da spettatore con interesse. Cercherò un'altra opportunità in futuro, non adesso”. E a chi gli chiede di un suo possibile approdo in Mls risponde così: “Un conto è la Nazionale che gioca partite competitive, altra cosa è la Lega statunitense che non prevede retrocessioni e dove c'è poca motivazione e poco interesse”- commenta Ancelotti-.

"Bisogna portare la Serie A a 18 squadre"

Nonostante negli ultimi anni abbia lavorato all’estero, continua a seguire con attenzione la Serie A e sul campionato in corso ha idee molto chiare: "La Juve? Non è mai andata via, è sempre lì sul pezzo. Il Napoli ha trovato continuità e Sarri è molto bravo. La società di De Laurentiis ha una struttura che gli ha permesso costruire in 2-3 anni una squadra di livello. Il binomio tra l’allenatore e il club sta dando risultati”. Per Ancelotti il campionato italiano non è diverso dagli altri: "Anche in alti paesi c'è poca competitività, ma il calcio regala sorprese, come quella del Real che perde contro il Girona. Ogni partita non è scontata, prima bisogna giocarla". La soluzione per Carletto è portare la Serie A a 18 squadre: “E' la strada da percorre. In questo momento il calcio sta cercando di giocare di più per avere più introiti, ma limita la qualità del gioco. Se scade quella può scadere anche l'interesse. La politica del calcio deve arrivare a far giocare meno partite con più qualità. Bisogna ritornare alle 18 squadre o alle 16. In Germania sono 18 e questo crea vantaggi, indiscutibilmente".

"Al Milan serve tempo, nessuno ha la bacchetta magica"

Dopo i risultati negativi del Milan in questo inizio di stagione Ancelotti è stato più volte accostato alla panchina rossonera, ma lui è convinto che Montella saprà aggiustare le cose: “Nel calcio nessuno ha la bacchetta magica: ci vuole pazienza per trovare giocatori adatti al progetto. La società ha fatto acquisti che tutti hanno definito straordinari: hanno investito tanto ma non bastano sei mesi per fare una squadra. Occorre tempo, bisogna perseverare negli investimenti e nel lavoro”. E poi aggiunge: “Il quarto posto è molto importante perché ti consente di giocare la Champions, ma non ci si deve abbattere quando le cose non vanno bene. Credo che la società abbia messo in preventivo che ci sarebbero stati dei problemi, non è possibile cambiare 11 giocatori e che tutto vada bene. E' difficile prendere calciatori top e il Milan ne ha presi alcuni buoni che possono crescere sui quali innestare poi giocatori importanti”.

"Il Var risolve i problemi, doveva essere introdotto prima"

La Serie A così come la Bundesliga ha introdotto da questa stagione il Var. Ancelotti si dice favorevole all’applicazione di questa nuova tecnologia in campo: "Penso che sia arrivata troppo tardi: doveva essere introdotta prima, solo un folle può pensare che non serve. Risolve tantissimi problemi, sia a livello di polemiche che di serenità arbitrale e credo ormai siano tutti d'accordo". L’allenatore italiano esprime poi la sua soddisfazione per la scelta di usarla anche nel corso di Russia 2018: "Ho partecipato ad una riunione della Fiba e anche nel prossimo mondiale la Var verrà fortunatamente messa. E' una cosa nuova a cui ci si deve adattare ma è una regola molto interessante ed evita tanti problemi, è fuori discussione" - ha aggiunto. A proposito di Mondiale, Ancelotti si è poi espresso sul playoff che attende l'Italia: "Giocare uno spareggio è sempre un rischio, ma contano anche storia e tradizione e da questo punto di vista la Nazionale di Ventura parte in vantaggio. Gli Azzurri hanno fatto il loro percorso, ora servono giocatori in forma e motivati per affrontare al meglio la Svezia".

Sul futuro: "Voglio lavorare con serenità"

Infine Ancelotti torna sul suo futuro: "Vorrei avere un'opportunità per creare un progetto e lavorare con serenità anche se il nostro è un mestiere che non ti dà tranquillità ma è normale, basta un risultato sbagliato che la pressione aumenta. Ma con serenità aspetto, non ho fretta".