Il nostro è sempre più un campionato... da bomber. Da Higuain, ritrovato a San Siro contro il Milan a Immobile sempre più decisivo con la Lazio. Senza dimenticare il campionato incredibile di Mertens, Dzeko e soprattutto Icardi
E se lo scudetto fosse davvero un affare per centravanti? Giornata dopo giornata, il peso specifico di chi guida l’attacco è andato costantemente aumentando, restituendo supremazia culturale alle squadre che prediligono il gioco offensivo. La Juventus per annunciare la fine delle proprie ambasce si affida, più che a Dybala, alla certificazione del ritorno al sorriso per Gonzalo Higuain: succede quando il gol è di nuovo un’abitudine e non solo una eventualità. Se segni come il Pipita ha fatto a San Siro contro il Milan, devi solo applaudire. Mertens, centrattacco per caso a Napoli, è il portavoce ufficiale di Sarri da quando chiude le partite iscrivendo il proprio nome nell’elenco dei marcatori. L’ultima novità è che alterna segnature memorabili, ad altre (come contro il Sassuolo) che sono esteticamente più dimenticabili. Il dettaglio viene letto come un indizio che per tutta la squadra sia davvero un’annata particolare, l’anno giusto insomma.
E si potrebbe continuare passando per Immobile, il più prolifico in assoluto per la Lazio e per il campionato. Così come i pochi dubbi che scortano il cammino della Roma si legano alla potenza di fuoco ridotta (nel numero di gol realizzati) nelle ultime giornate, nonostante Di Francesco schieri anche la difesa meno battuta della serie A. Ma tutti vedono solo Dzeko, aspettano solo lui, l’attaccante che all’avversario non concede attenuanti.
E stasera ci sarà la verifica più importante: la partita del lunedì notte dovrà confermare tutto il bene costruito dall’Inter e dal suo capitano Icardi nella prima fase della stagione. Si giocherà a Verona, città che nel calcio si è spesso accostata a sorprese clamorose, ma la distanza che oggi separa l’Hellas dall’Inter sembra quasi abissale, come spesso accade quando testa e coda della classifica entrano in contatto. Somigliano a realtà molto diverse che per ragioni ancora misteriose giocano nella stessa categoria. Per ora così vanno le cose e Icardi va sotto esame assieme all’Inter e al suo progettista Spalletti. Vediamo se la tesi del centrattacco funziona ancora.