Nemmeno Mourinho riuscì nel 2009 a fare meglio di Spalletti: 29 punti in 11 partite sono un record per il club nell'era dei tre punti. Nerazzurri nel segno della continuità: in cinque match hanno schierato lo stesso undici iniziale
È un’Inter da 10 in pagella. Lo ha detto Spalletti dopo il 2-1 di Verona, lo confermato i numeri di una stagione cominciata al meglio. I nerazzurri non mollano e rilanciano, settimana dopo settimana, la sfida al Napoli, in classifica lontano, dopo 11 giornate, appena due punti. Nove vittorie e due pareggi (contro Bologna e, appunto, Napoli) per i nerazzurri, che mai erano partiti così bene in campionato nell’era dei tre punti: 29 quelli raccolti finora, due in più rispetto alla undicesima giornata del 2009-2010, quando in panchina sedeva José Mourinho. Tutti ricordano come finì quella stagione: Triplete in bacheca e storia riscritta. Non avrà di mezzo le coppe europee, ma è certo che Spalletti sta gestendo al meglio una squadra - va detto - con diverse novità, che ha preso in mano solo da pochi mesi: Skriniar ha già preso in mano le redini della difesa, Vecino sta dimostrando in mezzo carattere da leader, Borja Valero ha trovato da trequartista la sua giusta dimensione: “Il record è merito di chi va in campo”, per riprendere le parole dell’allenatore toscano.
Elogio della continuità
Si è detto “brutta”, si è detto “fortunata”: dopo undici giornate, però, la formula Inter sta dimostrando di essere in prima battuta vincente. Spalletti è partito con le idee chiare e da quelle certezze non si è mai mosso: il 4-2-3-1 è stato una costante, nonostante qualche giro a vuoto a inizio campionato. E c’è di più: i nerazzurri sono gli unici a essere scesi in campo per cinque volte con lo stesso undici iniziale. Un dato, questo, che non appartiene a nessun’altra delle 19 squadre della Serie A e che sottolinea quella continuità che, oggi, è il vero punto di forza del gruppo. Il turnover, finora, è rimasto solo un’ipotesi: alle certezze offensive - Perisic, Candreva e Icardi inavomibili - si sono sommate anche quelle di una difesa che sul lungo periodo sembrava potesse avere qualche difficoltà: oltre al già citato Skriniar, Miranda continua a essere una garanzia, mentre D’Ambrosio e Nagatomo hanno sorpreso tutti per la loro crescita repentina. Continuità, carattere, risultati: è un’Inter da record.