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Genoa-Roma 1-1: El Shaarawy, poi follia De Rossi. Gol e Highlights

Serie A

La Roma manca la 13^ vittoria di fila in trasferta. Avanti con El Shaarawy a inizio ripresa, 10 minuti più tardi il pari del Genoa: De Rossi rifila uno schiaffo a Lapadula in area. Rigore ed espulsione: dal dischetto l'attaccante non sbaglia. Nel finale traversa di Strootman e salvataggio di Perin su Schick 

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GENOA-ROMA 1-1

59' El Shaarawy, 70' rig. Lapadula

FORMAZIONI UFFICIALI

Genoa (3-5-2): Perin; Izzo, Spolli, Zukanovic; Rosi, Rigoni, Veloso, Bertolacci, Laxalt; Pandev (63' Lapadula), Taarabt (86' Omeonga)

Roma (4-3-3): Alisson; Florenzi, Fazio, Juan Jesus, Kolarov; Nainggolan (87' Schick), De Rossi, Strootman; El Shaarawy (77' Gonalons), Dzeko, Perotti (68' Defrel)

Chi non è più ragazzino e, almeno una volta nella vita, ha giocato alla schedina sa la sensazione che si prova nel vedere un “13” svanire quando sembra cosa fatta. Il 13 della Roma erano le vittoria di fila in trasferta, fra lo scorso e questo campionato. E anche l’ultimo 2 si stava incasellando, prima dell’episodio che ha stravolto tutto. Minuto 68, palla inattiva: De Rossi e Lapadula si strattonano in area romanista, il capitano della Roma molla uno schiaffetto che, nell’era del Var, equivale a un suicidio. Rigore ed espulsione. Da 0-1 a 1-1.

E’ giusto partire da qui per raccontare il pari di Marassi, che non permette alla Roma di tenere il passo di Napoli e Inter. Una partita bloccata per un tempo e poi emozionante nella ripresa. Merito anche del Genoa che, in casa quest’anno, aveva raccolto solo un punto prima di oggi. Cattivo e determinato, proprio come aveva chiesto alla vigilia Ballardini. E servono cattiveria e determinazione per fermare gente come Dzeko ed El Shaarawy, murati entrambi al 14’ (super l’intervento di Izzo).

Nel disegno tattico di Di Francesco, Strootman e Nainggolan devono sorprendere il centrocampo genoano con quei tagli interni che li possono liberare verso l’area. Succede per esempio al 17’, ma il loro duetto si conclude con un destro del belga bloccato in due tempi da Perin.

Situazione dubbia in area genoana, al 19’: Laxalt stoppa con un braccio la conclusione di El Shaa, ma per Giacomelli non è rigore e non serve nemmeno il Var. Le mani del difensore in effetti sono dietro la schiena, i gomiti un po’ larghi. Ma non sarà questo l’episodio di cui si parlerà a fine gara.

A inizio ripresa il Genoa ha la palla del vantaggio: su un lancio lungo la Roma non fa bene il fuorigioco e Taarabt scappa via a Fazio. Serve un recupero da supereroe di Juan Jesus per mantenere lo 0-0: un intervento che vale come un gol. Anzi, che è preludio del gol.

Arriva pochi minuti più tardi ed è ispirato in toto da Di Francesco. Che mette Defrel per Perotti e cambia fascia a El Shaarawy. Che ringhia i suoi, Florenzi in primis (visto che gli passa più spesso davanti alla panca) di provare la giocata in verticale. Ed eccolo accontentato al 59’: Florenzi in verticale dalla trequarti, El Shaawawy che taglia da sinistra a centro area bruciando Izzo e segnando il 6° gol della sua stagione (il 4° in campionato). Nella stessa porta dove, due anni, fa aveva deciso la partita contro il Genoa.

Al 65’ Kolarov (meno in palla del solito) sfiora il raddoppio su punizione: Perin devia in angolo. Poi l’episodio che cambia la gara. La follia di De Rossi, il rigore trasformato dallo stesso Lapadula che vale l’1-1 e il primo gol in rossoblù per l’ex milanista.

Il finale è un emozione continua, visto che Di Francesco non ci sta e cerca di vincerla anche in 10. Traversa di Strootman all’85’, su centro teso di Nainggolan (il 12° palo in stagione per i giallorossi, sempre più leader di questa classifica).

Entra pure Schick al posto del belga a far coppia con Dzeko, ma quello che va vicino al gol è il solito Lapadula: scattato sul filo del fuorigioco, si mangia il 2-1 allargando troppo il diagonale. Ancora più clamoroso quello che si divora un minuto dopo, unica scusante la bandierina dell’assistente di Giacomelli che si alza qualche istante prima per una posizione irregolare di Omeonga.

Il Genoa è quella che commette più falli in A. E, di conseguenza, quella che concede più punizioni. Da una di queste, dal limite al 93’, nasce l’ultima occasione della gara: Punizione in mezzo, sponda di Defrel per Schick che ha la palla della vittoria a pochi centimetri dalla linea di porta. Perin si supera e salva tutto. Decisamente un finale diverso per lui che, un anno fa contro la Roma, si rompeva il ginocchio per la seconda volta. in carriera