Il giornalista a Sky Calcio Show discute i possibili obiettivi dei rossoneri: "La Champions League è troppo lontana, non è alla portata della squadra di Gattuso". Più ad ampio raggio l'analisi di Marocchi: "Servono risposte per i dirigenti, capire se hanno fallito in pieno il mercato"
La crisi e le difficoltà del Milan in questa stagione sembrano non finire. Ieri, al debutto di Gattuso sulla panchina rossonera, sembrava poter arrivare una vittoria che avrebbe dato morale e fiducia a dei giocatori travolti dalle critiche nelle ultime settimane. Invece alla fine è arrivata l'ennesima beffa, quella che fa più male, con un pareggio subito all'ultimo minuto di recupero contro una formazione con la quale avevano vinto tutti nelle prime 14 giornate e che segna grazie a un colpo di testa del suo portiere Brignoli, cosa che non accadeva dalla stagione 2000-01. Un pareggio che secondo Paolo Condò compromette in maniera quasi definitiva la stagione del Milan per le posizioni di vertice: "Non è una squadra guaribile - spiega a Sky Calcio Show -, nel senso che la Champions League è troppo lontana per poterci pensare. C'è l'Europa League che può provare a vincere, ma ora dalla Champions scenderanno squadre forti e diventerà una competizione impervia. Per quanto riguarda il campionato invece al massimo si piazzerà in un posto da Europa League, anche se al momento vedo meglio la Sampdoria".
Secondo Giancarlo Marocchi invece, il problema da porsi nelle prossime settimane dalle parti di Milanello è valutare il calciomercato operato in estate, rappresentato da 11 acquisti per un esborso totale superiore ai 200 milioni. "Non so se questo Milan è guaribile - spiega Marocchi -, ma già riuscire a capire la diagnosi sarebbe tanto. Servono delle risposte per i dirigenti, cioè capire se l'anno prossimo vanno fatti un paio di acquisti o ce ne sono da ricomprare 10 perché in questo momento di confusione non si capisce chi è bravo e chi no, chi è da Milan e chi non lo è". Alessandro Costacurta si mostra invece più positivo. Secondo l'ex difensore su questi ragazzi si può lavorare: "Arrivare in Europa League ad oggi vorrebbe dire che la squadra è cresciuta molto - spiega il 5 volte campione d'Europa in maglia rossonera -. Per farlo Gattuso deve far vedere a Borini che bisogna correre tanto in avanti, ma anche indietro, così Parigini non si mette a scherzare davanti la porta (in riferimento a una sbavatura difensiva concessa ieri a Benevento ndr). E poi deve insegnare a Romagnoli che spesso bisogna prepararsi prima a un'eventuale ripartenza. Se insegna questi piccoli segreti dà meno occasioni agli avversari di creare pericoli in difesa, mentre davanti secondo me è una squadra che darà soddisfazioni. Il materiale su cui lavorare c'è".