L'allenatore rossoblù alla vigilia della sfida contro il Torino: "Verdi? Il suo futuro dipende da lui, è una scelta importante ma è giusto avere delle ambizioni. La partita contro il Torino non cambierà per l'esonero di Mihajlovic, certamente loro però avranno delle motivazioni in più"
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Prima partita del 2018, il Bologna fa visita al nuovo Torino di Walter Mazzarri. In casa rossoblù si pensa alla sfida contro i granata ma anche al calciomercato, caratterizzato dalle voci insistenti sul pressing del Napoli su Simone Verdi. "Penso di tenermelo qui – ha dichiarato in conferenza stampa Roberto Tonadoni - Quando un giocatore ha la possibilità di andare in una big non è un'opzione da sottovalutare, tutto dipende da lui, dalle sue condizioni e dalla sua voglia di dimostrare le sue qualità. Poterci rinunciare non è una cosa facile, sono contento di avere Simone fino alla fine. Quando ho avuto la possibilità di andare al Milan o alla Juve è stato difficile scegliere, che la scelta sia stata centrata o meno lo si impara dopo, ma credo che l’obiettivo di ogni essere umano sia di puntare in alto, indipendentemente dalla propria professione. Accontentarsi non deve esistere nel vocabolario di uno che fa questo tipo di mestiere. Sarebbe peggio essere un perfetto anonimo, io non voglio essere anonimo e neanche la mia squadra, io voglio esser un protagonista, lo stimolo è essere il riferimento per i propri tifosi. Voci del genere non devono essere una distrazione, ma uno stimolo a fare meglio per dimostrare di essere all’altezza di certi palcoscenici. Sulle sue condizioni fisiche posso dire che non ha problemi particolari al momento ed è a disposizione".
"Oltre le big, ce la giochiamo con tutti"
Sulla partita contro il Torino: "Non c’è nessuna incognita nella preparazione della gara dovuta all’esonero di Mihajlovic. Sono cose che non m’interessa commentare, dobbiamo lavorare su noi stessi, dobbiamo stare concentrati per fare meglio e possiamo fare meglio. Che a Torino ci sia un allenatore nuovo e possano cambiare delle cose può essere. Ci possono essere stimoli nuovi per portarti a fare di più, anche se questo mi lascia perplesso perché non ci dovrebbe essere bisogno di stimoli esterni per fare meglio, dovremmo essere noi ad essere sempre motivati. Il Bologna non è il Napoli, o la Juve, o l’Inter. Io voglio arrivare ad essere un allenatore del Bologna che se la gioca alla pari con queste squadre, ma per ora il gap c’è ed è evidente. Al di là delle grandi squadre che stanno lassù, con il resto delle formazioni del campionato me la posso giocare alla pari. Sento di potermi guadagnare tutte le posizioni che vengono dopo di loro, ma ciò dipenderà dalla voglia che ci metteremo, dall’intensità, dalla condizione, dalla serietà della vita personale fuori da queste mura per fare in modo che subito dietro alle big ci sia il Bologna".