L'allenatore rossonero in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Roma: "Ripartiamo dai primi 60' di Napoli. Milan da quarto posto? Tecnicamente sì, ma ci manca qualcosa a livello caratteriale. Bakayoko? Male interpretato, al San Paolo ho sbagliato i cambi"
EUROPA LEAGUE, IL SORTEGGIO LIVE
Ci sono giocatori in uscita in questi giorni ancora di calciomercato?
"Non credo, poi se qualcuno arriva con vagonate di soldi non so…"
Come vedi Castillejo?
“E' un giocatore che può spezzare le partite perché è dinamico e forte, sa fare giocate in velocità interessanti. Quando ti prende in velocità ti lascia sul posto, ma anche lui si deve ambientare. Non dimenticate che tutti i nuovi arrivi hanno cambiato il modo di lavorare e perciò è necessario del tempo”.
L’impiego di Calhanoglu può essere una soluzione per servire meglio Higuain?
“Può essere una soluzione, sì. Hakan tante volte rientra e dà palle velenose in mezzo all'area. Quando Higuain l'abbiamo cercato ha perso poche volte palla, quando si va sul fondo sterziamo sempre, è lì che dobbiamo cercare di trovarlo un po' di più. Abbiamo verticalizzato poco contro il Napoli, ma non era facile”.
Come ti spieghi la Roma a due facce vista contro l’Atalanta?
“L'Atalanta è piccola solo di blasone, va tre volte più forte degli altri, non ti fa respirare, sta abbinando grande qualità atletica e di gioco. Non è facile affrontarli. Nel secondo tempo è uscita la qualità della Roma che poteva anche vincere all'ultimo, così come poteva farlo anche l'Atalanta. Domani affrontiamo una squadra con grandissime qualità, balistiche e fisiche: non dobbiamo dargli campo”.
Il Milan può stare nei primi quattro posti?
“Tecnicamente sì. A livello mentale, caratteriale e di squadra ancora manca qualcosa. Dobbiamo diventare ancora squadra".
Le frasi su Bakayoko nel post partita di Napoli?
“Sono stato interpretato male, non sputo mai m***a sui miei giocatori, bisogna riportare le cose bene, non l'ho offeso: ho detto che ci vuole tempo per giocare con quei meccanismi. Ripeto, la colpa è anche mia perché l'ho messo in un ruolo dove l'ho provato solo 1-2 volte negli ultimi 15 giorni".
C'è un caso Donnarumma a livello caratteriale?
“Perché mai dovrebbe esserci un problema Donnarumma? Se dobbiamo cercare per forza i colpevoli penso che l'indiziato sono io. I gol presi non sono solo colpa sua. Io sono contento di Donnarumma, sicuramente poteva fare un qualcosa in più sul secondo gol, ma c'è stata una deviazione ed è molto difficile".
Abate giocherà titolare? Come procede l’inserimento di Laxalt?
“Diego può essere impiegato in tutti ruoli grazie alla sua dinamicità, è da due settimane con noi. Calabria non ha fatto una grandissima prestazione contro il Napoli, ha sbagliato tanto a livello tecnico, da lui non te lo aspetti, ma è un giocatore che di dà grande affidabilità. Domani vedremo se giocherà lui o Abate”.
Il 4-2-3-1 può essere un’alternativa?
“Sì può esserlo, abbiamo i giocatori per farlo. Ma il problema non è tecnico, in questo momento va oltre questo aspetto. La squadra può giocare con il 4-2-3-1, con il 4-4-2 e con il 4-3-2-1. I giocatori possono fare tutto, il tempo dirà se avverrà un cambiamento o no, ma per il momento si andrà avanti così".
Con che novità tattiche affronterai la Roma?
“La Roma ha caratteristiche diverse rispetto al Napoli. Hanno giocatori veloci e bisogna stare attenti a Dzeko. Sono pericolosi sulle palle inattive e sanno ribaltare velocemente le azioni, servirà un gara di grande attenzione. Da parte nostra cambierà ben poco a livello tattico, giocheremo con equilibrio senza dare la sensazione di andare allo sbaraglio”.
Cosa serve per evitare di andare in panico nelle situazioni di difficoltà?
“Ci vuole del tempo, non so se la ricetta è mettere qualche giocatore di esperienza in più, non sono sicuro di questo. Anche a me da calciatore è capitato di spegnere la luce, di buttare partite via. C'è solo una soluzione per sistemare questa cosa, quando si è in difficoltà per 4-5 minuti si può cambiare metodologia: anche lanciando palla lunga senza starmi a sentire per qualche minuto, giusto per riorganizzarsi a livello mentale”.
Che carica può dare Kakà a questo Milan?
“E’ un uomo importante, uno di quelli che ha scritto pagine importanti per il Milan. Non abbiamo bisogno della bandiere per avere della carica per raggiungere i nostri obiettivi. Ovviamente fa piacere, ma la carica dobbiamo trovarla tra di noi in settimana”.
Quando vedremo il vero Milan?
“Io l'ho già visto per 60 minuti a Napoli, dobbiamo ripartire da quanto di buono abbiamo fatto al San Paolo: quando teniamo palla diamo preoccupazioni agli avversari, è difficile giocare contro di noi. Abbiamo corso più del Napoli, il problema è come corri. Quando dico che dobbiamo giocare sui 25/30 metri, quando andiamo a rincorrere e fare cross da lontano emergono i nostri problemi".
Ti sei addossato troppe colpe dopo la sconfitta con il Napoli?
"Sono stato obiettivo, mi contesto il fatto che sapevo che a livello tattico la posizione del vertice basso deve essere un giocatore che dà equilibrio. L'errore che ho commesso è la fretta di cambiare Biglia, lì abbiamo perso l'equilibrio. In queste settimane ho provato solo Bakayoko mezzala e poco da vertice basso. Con quel cambio ho sbagliato e ne abbiamo pagato le conseguenze".
Con le vittorie il tuo lavoro sarà facilitato?
“E' normale, le vittorie danno più convinzione. Vale per tutti, non solo per me. Dobbiamo continuare a credere in quello che facciamo. Sappiamo di essere forti, ma mentalmente siamo due gradini sotto alla nostra qualità dal punto di vista caratteriale”.
Caldara giocherà dal primo minuto? Bakayoko?
“Per Mattia deciderò domani. Ci vuole del tempo per metabolizzare i meccanismi di una squadra nuova. Lui come Bakayoko stanno imparando a entrare nei nostri schemi. Sono contento dei nuovi arrivati, ci siamo rinforzati molto. Nel gol concesso al Napoli abbiamo pasticciato, l’errore singolo ci sta. Il problema è che sul 2-1 non si è mosso più nessuno, tutti hanno pensato all'errore. Se si vuole fare un calcio propositivo non si possono fare cose a metà, non è vero che non tiriamo mai una palla lunga, c'è modo di sviluppare. Sulla rete subita l'errore più grande non è solo su Biglia, che ci mette una pezza. E' il concetto tecnico che è sbagliato. Quella è una palla che deve andare su Calabria. Il problema è che dobbiamo rimanere sempre in partita, dopo il 2-1 la sensazione che non eravamo più in campo".
Higuain più vicino alla porta?
“I dati parlano chiaro, basta andare a vedere quante palle ha giocato Higuain. Quando mandi in gol i difensori e i centrocampisti c'è un lavoro dietro. Se Higuain avesse fatto gol gli ultimi dieci metri avremmo parlato di altro. E' fondamentale, ci fa giocare meglio e salire, dobbiamo sfruttarlo negli ultimi 20 metri ma sono molto soddisfatto della sua prestazione. Nel secondo gol tutti i giocatori toccano la palla, sono 27 passaggi consecutivi. Serve però un gioco corale, solo con la qualità di Higuain non si va da nessuna parte".
Un titolo per questa partita?
"Dobbiamo reagire. Mi ha fatto piacere vedere i ragazzi lavorare con tanta intensità, giochiamo in casa, ci saranno 60.000 persone, dobbiamo fare di tutto per non commettere gli errori commessi a Napoli".
L'uscita palla al piede deve coinvolgere maggiormente tutta la squadra?
“Dipende come si gioca la palla, a noi come idea di calcio piace giocare con il giocatore opposto e con le mezzali. Il problema che quando saltiamo la prima pressione dobbiamo guardare avanti, mentre spesso noi torniamo indietro. Il palleggio se fatto con criterio ti dà qualcosa in più. Il problema è quando giochiamo a campo aperto. Biglia lo state massacrando, ma a livello tattico è fondamentale per la nostra squadra. Quando prende palla a volte torna indietro, lui sa che deve migliorare in questo ma il nostro problema non è il palleggio”.
Cosa vuoi rivedere delle ultime serate a Roma della scorsa stagione?
Sarà un'altra storia, loro hanno cambiato tanti giocatori e anche noi abbiamo cambiato qualcosa. Voglio ripartire dai primi 55 minuti col Napoli. Non è tutto da buttar via della sfida del San Paolo, ci sono tante buone cose. Non volevo vedere la squadra spegnere la luce, quando un allenatore dice queste cose vuol dire che le sente. Noi dobbiamo rimanere in partita, dobbiamo migliorare l'interpretazione della gara. Sembravamo una squadra padrona del campo per 60 minuti. Un errore nel calcio ci può stare, non ci possiamo permettere di uscire dal campo a livello mentale. Dobbiamo restare 95 minuti sul pezzo, non scomparire dal campo nei momenti di difficoltà. A Napoli abbiamo giocato due partite diverse”.