Napoli, Sarri parla per la prima volta dopo l'addio. L'intervista esclusiva de Il Mattino

Serie A

Intervista esclusiva de Il Mattino all'ex allenatore del Napoli: “Ho scoperto dell’addio in tv. Ma sono grato a De Laurentiis perché mi ha fatto guidare la squadra che ho nel cuore". Su Ancelotti: "Può arrivare dove io, per poco, non sono arrivato"

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“Vi dico tutto su di me, il Napoli e De Laurentiis”. Da Londra, in esclusiva per “Il Mattino” di venerdì 7 settembre, le verità di Sarri. Per la prima volta l’ex allenatore del Napoli, oggi alla guida del Chelsea, parla del distacco dalla panchina azzurra: “Ancora non so perché non alleno più il Napoli. Ma sono grato a De Laurentiis, perché mi ha fatto guidare la squadra che ho nel cuore, se sono qui al Chelsea è perché ho allenato il Napoli. È vero, io avevo dei dubbi ma c’era una clausola non voluta da me. E nei tempi non è stata rispettata”. Maurizio Sarri parla anche di Higuain e Ancelotti (“Può arrivare dove io, per poco, non sono arrivato”).

Ancelotti e l’addio a Napoli

Sarri pensa ancora spesso a Napoli. Anzi, ripensa. Magari con qualche rimpianto, in particolare riguardo gli ultimi tempi. Come in occasione del famoso Fiorentina-Napoli: “Sarebbe stato il coronamento di una storia straordinaria, di un sogno mio, della squadra e di tutta la città. Qualcuno ha fatto ironia sulle mie parole, ma chi ha fatto sport sa che abbiamo perso lo scudetto in albergo. Quello che è poi successo il giorno dopo è la conseguenza di quella partita”. Ora però le strade si sono separate e sulla panchina del Napoli c’è un certo Carlo Ancelotti: “Napoli è una città straordinaria, merita di vincere lo scudetto. Io da tifoso del Napoli sono contento che sia Carlo ora a fare l’allenatore perché non solo ha vinto ovunque è stato, ma si è fatto voler sempre bene da tutti. Ha qualità umane e professionali sono straordinarie”. E a chi chiede a Sarri se è più difficile essere l’erede di Conte al Chelsea o di Sarri al Napoli, l’allenatore toscano risponde così: “Io non ho vinto nulla al Napoli. Conte invece qui ha vinto ed è difficile prendere il suo posto”. Tuttavia, ancora non è dato una spiegazione sul perché non siede più sulla panchina del Napoli dopo il lavoro svolto: “Bisogna chiederlo alla società. C’erano sia dei motivi per cui volevo rimanere al Napoli sia delle perplessità. Il contratto che ha voluto il presidente prevedeva una clausola rescissoria con scadenza 31 maggio e invece il 21 maggio hanno fatto il contratto ad Ancelotti”. Senza che Sarri sapesse nulla. Anzi: “Ero a cena con Pompilio, il collaboratore di Giuntoli, con cui stavo discutendo proprio se restare o no. Abbiamo accesso la tv proprio nel momento in cui Ancelotti stava entrando alla Filmauro. Cos’ho pensato? Ciò che pensavo prima, ma lo tengo per me. Ora ho il Chelsea e sono felice".

Nuova vita londinese

Al Chelsea tutto sta procedendo nel migliore dei modi. Quattro vittorie su quattro in questo avvio di Premier. Però, per forza di cose, un pizzico di nostalgia della sua Italia c’è: “Più di tutto mi manca il cibo anche se mi sto abituando alla carne e al salmone di qui. Però non ho ancora trovato nessuno che fa il caffè come Tommaso (lo storico magazziniere del Napoli, ndr)”. Qualche difficoltà iniziale ad entrare nel mondo Chelsea poi c’è stata: “All’inizio farsi capire non è stato proprio così semplice.... Ho iniziato a studiare inglese trent’anni fa, quando ero in banca. Ma poi ho smesso per ventinove anni...”. Adesso però si dice ancor più affascinato dal calcio inglese: “Ho seguito poco il campionato italiano in queste prime giornate. Qui è totalmente diverso: è una festa assoluta, è un piacere arrivare negli stadi e vedere i tifosi con le maglie diverse che prendono una birra assieme. Sicuramente quello inglese è un calcio diverso da quello italiano, giocato in strutture straordinarie".

L'intervista del Mattino in cui Maurizio Sarri parla per la prima volta, dopo il suo addio, del Napoli e di Aurelio De Laurentiis