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Inter, Steven Zhang: "Nessun accordo con Marotta. Voglio rendere questo club il migliore al mondo"

Serie A

Eletto nuovo presidente dell’Inter, Stevan Zhang ha negato l’ipotesi di vedere l’ex ad della Juventus in nerazzurro: "Nessuna delle cose lette è vera. Con Marotta non c’è stato alcun contatto. In futuro non si può sapere cosa accadrà". Poi sugli obiettivi: "Voglio rendere il mio club il migliore al mondo"

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Una nuova era per l’Inter: Steven Zhang, 26 anni, è il nuovo presidente della società nerazzurra. Il rampollo della famiglia Zhang, proprietaria del gruppo Suning, è stato nominato numero uno del club nel corso dell’assemblea degli azionisti che si è tenuta presso l’Hotel Magna Pars Suites di Milano. Emozione nelle parole di Steven Zhang, che nel corso di una conferenza stampa ha parlato di diversi argomenti riguardanti il club nerazzurro. Il nuovo presidente dell’Inter ha innanzitutto smentito le voci di un accordo con Giuseppe Marotta, ex amministratore delegato della Juventus accostato con forza alla società di corso Vittorio Emanuele ."Non c’è stato alcun contatto con Marotta, - ha voluto chiarire Steven Zhang - in questo momento nessuna delle cose lette è vera. La verità è che non ho mai fatto accordi con lui. In ogni caso il futuro è futuro, non si può sapere cosa accadrà. Se ci saranno opportunità da cogliere per migliorare questa squadra in campo e fuori, le prenderemo in considerazione, a prescindere dai singoli nomi".

Gli obiettivi

Il nuovo presidente dell’Inter ha poi parlato di quelli che saranno gli obiettivi della sua società: "Voglio rendere l'Inter il miglior club al mondo – ha aggiunto -, portarlo nell’elite del calcio mondiale. Oggi per me è un giorno emozionante: sono pronto ad accettare la sfida di essere presidente. Credo che insieme a questa società potremo fare fronte alle prossime sfide. Possiamo guidare questo club in un una nuova era di successi".

L'ambito sportivo

"Due anni fa ho partecipato alla mia prima assemblea. Oggi è una giornata storica per l'Inter. Fin dall'inizio dell'era Suning le nostre intenzioni sono state chiare. Stiamo rilevando un club che è sinonimo di storia e per milioni di tifosi una passione e una fede. Abbiamo mantenuto la parola, i risultati del club lo dimostrano: abbiamo voluto ricostruire l'Inter su solide fondamenta e trasformarla in maniera innovativa, mantenendo il dna di quanto lasciato dalla famiglia Moratti. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per accelerare le nostre ambizioni e progetti. Sono più che pronto a raccogliere la sfida di diventare il presidente nel 110° anno di vita del club. I risultati sportivi vengono sempre per primi e così sarà sempre. Daremo tutto il supporto necessario - ha proseguito - per avere successo ai massimi livelli in Italia e nel mondo. Continueremo a far crescere anche i nostri talenti, migliorando le infrastrutture sportive per renderle all'avanguardia".

"Una grande Inter anche fuori dal campo"

"Vorrei al contempo rendere più forte il club anche fuori dal campo, nel ramo marketing e commerciale: il successo porta successo, la squadra fuori dal campo dovrà essere forte come quella in campo. L'Inter sarà sempre Internazionale, vogliamo essere fedeli al nostro nome e il nostro credo. Vogliamo focalizzarci sul resto del mondo senza dimenticare mai dove siamo, Milano, con le attività che a livello giornaliero accadono qui. Saremo fratelli del mondo e al contempo Made of Milano. La trasformazione digitale del nostro club iniziata con la Media House e in altre aree ci porterà ad esplorare la comunicazione digitale, perché attraverso i social raggiungiamo milioni di tifosi nel mondo, regalando loro momenti indimenticabili".  

"Ecco perché ho scelto l'Inter"

"Perché proprio l'Inter? Perché è l'unico club con cui ho avuto feeling, conoscevo il signor Moratti: so che lui mi supporterà sempre. Mi ha raccontato tante cose dell'Inter, specialmente di fronte alle difficoltà. Parlo spesso con lui. Mi ha aiutato molto. Poi ho conosciuto la squadra. Mi sono impegnato in questo progetto per una questione di responsabilità, che sento nei confronti dei tifosi. I miei studi non hanno avuto a che fare con il calcio, ma ci sono delle competenze operative che sono trasversali tra i settori. Non essere specializzato nello sport o nel calcio mi ha aiutato ad impegnarmi ancora di più nell'Inter, come iniziare da un foglio bianco".

Sui top player e l'importanza di vincere

"Se i tifosi possono sognare i top-player? Vogliamo rendere questa squadra vincente con tutti gli strumenti e le risorse che avremo: indipendentemente dal mercato e dai nomi, i tifosi possono stare sicuri che Suning aiuterà il team in ogni modo possibile, per aggiungere altri trofei al palmares. Questo è l'obiettivo. Quanto ci vorrà per vincere? Io vorrei già l'anno prossimo, ma so che non esiste un controllo preciso nello sport. Penso però che la squadra e l'allenatore siano forti, così come i dirigenti, e che non ci verrà molto".

Il gap con la Juventus

"Per me i miei giocatori sono i migliori e possono vincere con la Juventus anche quest'anno. Credo molto in loro. Lavoriamo per raggiungere i risultati. Con la Juventus siamo rivali sul campo, ma ci rispettiamo, così come rispetto Andrea Agnelli".

Le quote di Thohir

"Non posso prevedere se acquisteremo le sue quote. In questo momento l'azionista di minoranza rimane, ne abbiamo parlato all'assemblea. A prescindere da questo, ribadisco che il nostro impegno sarà a lungo termine. Ma sul 30% restante non posso promettere nulla perché non è sotto il mio controllo".

Nuovo stadio?

Condividere lo stadio con il Milan? Sarebbe meglio perché condivideremmo i costi operativi. Lo stadio sarà comunque un'icona perché siamo due club tra i più importanti al mondo. San Siro è teatro della gloria del calcio, ma non posso aspettare per sempre che venga rinnovato. Credo che il Milan e la città di Milano debbano allinearsi con noi per completare il lavoro prima possibile, creando una migliore esperienza. Se non possono farlo dovremo prendere un'altra soluzione, ma la prima scelta e la migliore finanziariamente è restare a San Siro".