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Inter cooperativa del gol: Keita si sblocca, Lautaro come Icardi

Serie A

Luca Cassia

Vittoriosi 3-0 contro il Frosinone, i nerazzurri si preparano nel migliore dei modi alla trasferta in Champions contro il Tottenham. Merito della coppia Baldé-Martínez, entrambi a segno in una serata magica a San Siro. Spalletti ritocca a 12 i suoi marcatori in Serie A e pone l'accento sulla forza del gruppo: ecco perché Icardi e Perisic possono riposare con due alternative di qualità

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Riscattato lo scivolone di Bergamo e mostrato la vera identità ai 60mila di San Siro, atto di forza dalle nuove consapevolezze. Non è solo il 3-0 al Frosinone a restituire provvisoriamente il 2° posto all’Inter, squadra che attraverso due nuovi attori protagonisti consegna più di un’alternativa a Spalletti. Parliamo di Keita Baldé e Lautaro Martínez, marcatori implacabili nella serata che ha visto Icardi godersi la passerella finale concedendo la standing ovation al "Toro". E così, sulla strada del trittico in trasferta che porta dal Tottenham alla Roma arrivando alla Juventus, Luciano Spalletti riscopre una rosa sempre più cooperativa del gol: sono 12 i bomber diversi in nerazzurro in campionato, 13 considerando la firma di Vecino nella notte di Champions contro gli Spurs. Considerando i cinque maggiori tornei europei, solo Borussia Dortmund (15 marcatori) e Roma (13) hanno fatto meglio dell’Inter. Funzionano turnover e rotazioni, scelte che premiano le decisioni dell'allenatore nel segno del gruppo: "Ho fatto giocare uomini che potessero aiutarci nei recuperi. Se ne esce solo da squadra, solo da Inter. Dobbiamo fare forza sul nostro collettivo, l’obiettivo è quello della vittoria di squadra e non del voto individuale". Ecco quindi che la gestione di una rosa profonda rinnova le ambizioni dei nerazzurri prossimi alla trasferta di Wembley, recentissimo teatro dello stop del Chelsea di Sarri targato Tottenham.

Lautaro come Icardi

"Mi è piaciuto il suo tenere palla addosso, la sua garra, questo carattere forte che ha nei duelli fisici e nervosi. Non la dà mai vinta neanche di un centimetro, lotta sempre fino all’ultima goccia di sudore". Insomma, c’è più del gol del 2-0 nella partita di Lautaro Martínez secondo Luciano Spalletti, allenatore particolarmente soddisfatto del suo vice Icardi. Già, difficile considerare il "Toro" una prima scelta considerando il peso realizzativo (10 reti) e specifico del capitano nerazzurro. Certo è che l’argentino classe 1997, prelevato per 14 milioni di euro in estate dal Lanus e recente protagonista anche nell’Albiceleste, abbia raccolto nel migliore dei modi il testimone da Maurito. La staffetta al minuto 77 ha regalato l’ovazione di San Siro per Lautaro, attaccante che non segnava da 238 minuti in Serie A riuscendo finalmente a spezzare il tabù. Era vietato sbagliare nella serata delle chance da sfruttare, invito che l'argentino non ha fallito su assist di Keita andando a realizzare il 2° centro personale dopo l’acuto contro il Cagliari. Girata di testa ed esultanza rabbiosa, il massimo per chi indossa la maglia numero 10 ma spinge dal primo all’ultimo minuto: "Felice per il gol, il mio compito è questo. Davvero incredibile la standing ovation al cambio: sono qui da poco, ma sento molto forte il calore dei tifosi nerazzurri". Difficile considerarlo una riserva, lui che studia da vicino il fenomeno con la fascia da capitano per conquistare l’Inter.

Keita il 12° goleador

Chi mancava all’appello tra i marcatori interisti era invece il 23enne senegalese, altra pedina che ha sfruttato eccome il riposo concesso all’intoccabile Perisic. Non una ma due reti per Keita Baldé, uno che aveva già segnato al Frosinone in maglia laziale e che contro i ciociari si è finalmente sbloccato dall’avvento in nerazzurro: "Far gol in casa è una bella emozione, mi mancavano serate così e speriamo di segnare ancora. Siamo una squadra che può arrivare dove vuole se lo vogliamo tutti insieme". Accento tutt’altro che casuale sulla forza del collettivo caro a Spalletti, d’altronde lo stesso allenatore ha rimarcato la prestazione del numero 11: "Quello che mi interessa di più è che sia rimasto in partita, nelle condizioni di poter dare una mano alla squadra sia in fase di possesso che quando attaccavamo in verticale. Lui ha anche giocate 'cattive', in cui può essere sfacciato e mostrare le proprie qualità". Esame finalmente superato per l’ex Monaco arrivato in prestito oneroso (5 milioni di euro) con diritto di riscatto: titolare solo in 4 occasioni nelle 14 presenze concesse da Spalletti, Keita festeggia la notte della svolta e pure del destino: ricordate l’e-mail mandata a un indirizzo sbagliato dalla Federazione senegalese? Convocato per la partita con la Guinea Equatoriale senza tuttavia annunciarlo all’Inter, il ragazzo cresciuto nella Masia è così rimasto ad Appiano lavorando durante la sosta. Quale migliore auspicio per centrare finalmente l’appuntamento con il gol?