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Keita: "Non penso al riscatto, solo a lavorare. L'Inter andrà sempre meglio"

Serie A

L'attaccante nerazzurro ha parlato a Sky Sport 24: dagli obiettivi personali a quelli di squadra, fino alla presa di posizione sul razzismo nel calcio. "Le parole di Spalletti fanno piacere, dovevo solo sbloccarmi: conosco i miei mezzi. I bambini a San Siro? Una cosa bella"

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INTER, NIENTE RICORSO PER SAN SIRO A PORTE CHIUSE: "FATE ENTRARE I BIMBI"

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Il 2018 di Keita Baldé si è concluso alla grande, con il gol vittoria di Empoli arrivato dopo l’assist a Lautaro Martinez decisivo per il successo contro il Napoli. Intervistato su Sky Sport 24, l’attaccante senegalese dell’Inter ha auspicato un inizio 2019 altrettanto favorevole: “Ho finito bene il 2018, era molto importante vincere soprattutto l’ultima ad Empoli per finire bene anno. Ora siamo concentrati su questo 2019 per far sempre meglio e superare le aspettative”. Dopo essersi sbloccato con la doppietta al Frosinone, Keita è diventato sempre più importante per Spalletti: “Per esplodere serviva la scintilla? Diciamo di sì, quando inizi a fare i primi gol poi gli altri vengono da soli. Ero consapevole di questo, conosco i miei mezzi, dovevo avere soltanto pazienza e aspettare che arrivasse il primo. Spero di non fermarmi qua e fare sempre meglio”.

"Le parole di Spalletti fanno piacere"

A proposito di Spalletti, l’allenatore nerazzurro lo ha elogiato: “Mi fanno piacere le parole di Spalletti – ha detto Keita – io sono così come mi conoscono tutti: un ragazzo che ama ridere e fare scherzi. Qui siamo una grande famiglia, mi hanno accolto bene. Anche in campo mi sento bene, cerco di dare una mano e il meglio di me, attraverso il mio contributo. Poi l’importante è vincere, se arrivano i gol e gli assist meglio ma va tutto alla squadra”. Grazie alla conoscenza di tante lingue, Keita è anche un uomo spogliatoio: “Penso che sia molto importante sapere le lingue, per capirti con gli altri giocatori, i compagni e lo staff. La lingua va parlata perché nello spogliatoio ormai capita sempre che ci siano diverse culture”. Sempre sul piano personale, Keita non sembra pensare molto al riscatto previsto (o meno) a fine stagione: “Sinceramente penso soprattutto a lavorare e fare bene. A fine stagione il tempo dirà cosa succederà, mi concentro sul campo”.

"L'Inter può arrivare in fondo alle competizioni"

Dagli obiettivi personali a quelli di squadra, Keita ha fiducia nei mezzi dell’Inter, che da gennaio in poi sarà impegnata in Europa League e in Coppa Italia, oltre che in campionato: “Possiamo arrivare in fondo in Coppa Italia e Europa League, abbiamo una rosa ampia per affrontare queste competizioni. Siamo fiduciosi, con tanta voglia di fare bene e di andare sempre fino in fondo. E anche dal punto di vista societario – ha aggiunto – l’Inter ha messo le basi per vincere. Stiamo lavorando benissimo, stiamo crescendo velocemente e andando sempre meglio. Penso che l’Inter sia una grandissima società in Italia e a livello internazionale, di anno in anno andrà sempre meglio”.

La presa di posizione sul razzismo

Infine, un commento su quanto accaduto a San Siro a Koulibaly: l’Inter ha annunciato che non farà ricorso, ma che chiederà che lo stadio venga riempito dai bambini: “Sono favorevole, se accadrà sarà una bella cosa. Il razzismo nel calcio? Sono sincero, di gente ignorante in giro ce n’è tanta e non tutti abbiamo la stessa educazione. Se non l’hanno imparato da bambini, non penso che lo impareranno adesso che hanno 30 o 40 anni. È anche giusto però che per 10 persone non paghino tutti quanti: ognuno è consapevole di quello che fa, delle cose buone o cattive”. E ai giovanissimi che potrebbero riempire San Siro, Keita rivolge questo messaggio: “Devono imparare le cose belle del calcio, apprezzare gli esempi positivi, imparare i valori come educazione e rispetto. Perché di cose buone nel calcio ce ne sono – conclude Keita – e nel calcio bisogna essere sempre felici e gioire”.