Al termine di Inter-Lazio, a Sky Calcio Club si commentano le parole di Spalletti e si analizza la prova dei nerazzurri. Bergomi la pensa come l'allenatore: "Anomala la trattativa con l'avvocato, ha ragione Luciano". Pirlo: "È stato coerente". Ma l'assenza del centravanti di ruolo si è fatta sentire
La miccia è stata nuovamente accesa, il caso-Icardi – che pareva quasi risolto con le parole di Marotta nel prepartita (“Ne siamo già usciti, il reinserimento avviene gradualmente”) e la presenza del giocatore in tribuna a San Siro – torna a divampare. Le parole di Luciano Spalletti, intervenuto a Sky Calcio Club a fine gara, diventano così motivo di discussione anche tra gli ex giocatori presenti in studio.
Serve l'avvocato?
“Umiliante la mediazione per fargli mettere la maglia”, ha detto l’allenatore nerazzurro, linea di pensiero condivisa da Beppe Bergomi: “La cosa anomala è la trattativa con l’avvocato, Spalletti l’ha definita umiliante e ha ragione. Non è importante il nome che hai sulle spalle ma lo stemma che hai davanti, do ragione a Luciano al 100%”. Bergomi, poi, torna anche sulla questione “fascia”, con un suggerimento per Icardi: “Io ero capitano, anche senza la fascia rimani importante, perché non lo capisci? Metti da parte l’orgoglio, la maglia dell’Inter è una maglia importante…”. Si schiera dalla parte di Spalletti anche Andrea Pirlo, sottolineando che l’allenatore “è stato coerente con quello che pensa e che ha detto. Non sappiamo se Icardi si è chiarito o meno coi compagni. Un giocatore non ha la personalità per andare a parlare con allenatore e compagni? Ha bisogno di un avvocato?”.
È mancato il centravanti
Sulla questione avvocato, insomma, il Club si schiera con Spalletti, analizzando poi il “caso” da un punto di vista più tattico. Icardi è il principale centravanti dell’Inter e l’assenza di un attaccante di ruolo capace di muoversi con disinvoltura nell’area di rigore si è sentita nel match contro la Lazio. Complice l’assenza dell’infortunato Lautaro Martinez, l’unico in rosa capace di ricoprire quel ruolo con naturalezza, Spalletti ha dovuto prima adattare Keita, più propenso a partire dall’esterno, per poi ricorrere nel finale addirittura a Vecino, nella speranza di sfruttarne capacità di vedere la porta e abilità nel gioco aereo facendo piovere in area qualche pallone. "Se con Icardi la pareggiava?", si chiede Beppe Bergomi. “Non lo so. L’Inter non ha giocato male, ma la mancanza dell’attaccante si è sentita”. Pensiero condiviso da Pirlo: “Come sarebbe finita con Icardi? Non si può sapere. È mancato un centravanti, ci sono stati tanti cross”.