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Milan, Reina: "Razzismo? Kessié e Bakayoko esemplari. Non siamo noi a dover fermare gare"

Serie A

Dopo i cori razzisti uditi durante Milan-Lazio di Coppa Italia, è stato il portiere spagnolo a lanciare un messaggio duro: "Non tutti i tifosi sono così, gli imbecilli ci sono ovunque ma non dobbiamo essere noi a interrompere le partite. Ci sono gli arbitri e la Procura, questo è il loro lavoro"

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E' uno dei leader nello spogliatoio del Milan a lanciare un messaggio forte e chiaro dopo i cori razzisti uditi durante la semifinale di ritorno Milan-Lazio rivolti, nello specifico, a due giocatori rossoneri, Franck Kessié e Timoue Bakayoko. Pepe Reina ha voluto così stigmatizzare l'episodio ma anche chiarire ciò che andava fatto: "Si deve essere forti nel lanciare un messaggio contro il razzismo - ha spiegato in esclusiva a Sky Sport - Gli imbecilli ci sono dappertutto, sono solo dei cretini che sono rimasti al 1800, non tutti i tifosi sono così". Una condanna dura rispetto ad episodi che contribuiscono a rendere meno appetibile il campionato italiano: "Franck e Baka via per queste cose? Sono dei ragazzi seri, con la testa sulle spalle e non bisogna arrivare a questi pensieri, speriamo sia l'ultima volta".

Ma chi sarebbe dovuto intervenire? "Noi calciatori non possiamo fermare le partite, non abbiamo questo potere - ha proseguito - Sono gli arbitri o la Procura che devono occuparsi di queste cose, è il loro lavoro. Noi l'unica cosa che potevamo fare era giocare a calcio, loro devono occuparsi di queste cose".

Su quanto sentito in campo: "Tutti abbiamo sentito i cori provenire dagli spalti, Franck e Baka si sono comportati benissimo, avrebbero potuto comportarsi diversamente ma hanno solo pensato a giocare, vista anche l'importanza della partita. Di queste cose doveva occuparsene Romeo (l'arbitro ndr), onore a Kessié e Bakayoko che hanno continuato a giocare per la sqaudra".

Reina: "Champions? Ce la faremo"

Queste invece le impressioni sulle chance del Milan di centrare la qualificazione in Champions: “Abbiamo ancora l'opportunità di difendere il quarto posto e siamo consapevoli che si può fare, dobbiamo essere ottimisti e bisogna migliorare. Bisogna fare prestazioni buone per arrivare ai risultati, ognuno di noi deve sapere che il 5, 10 o 15% in più si deve sempre dare. Questa partita col Torino arriva in un momento in cui siamo tutti vicini e giochiamo contro un avversario diretto, con la Roma che spinge e con l'Atalanta che fa cose straordinarie, ora l'Inter giocherà con la Juve e la possiamo mettere nella mischia”.

Sul ruolo di dodicesimo: “Io sono contento di ciò che ho fatto quest'anno a livello personale, il titolare è Gigio e lo è meritatamente, è in forma ed è cresciuto molto. Il mio ruolo è dargli una mano, poi se la squadra ha bisogno di me io sarò pronto”.

Ce la farà il Milan ad arrivare quarto? “In questo momento direi di sì, ma è dura e mancano 5 partite. Ora abbiamo la fortuna di essere quarti e dobbiamo difendere la posizione con cuore e anima. Siamo tutti con l'allenatore, dal primo all'ultimo: per noi non ci sono dubbi”.