Inzaghi dopo Lazio-Sassuolo: "Scudetto? Azzardato parlarne. Pensiamo alla Champions"
LAZIOParole che sanno di resa dopo il ko con il Sassuolo: "Guardiamo in faccia la realtà, il nostro scudetto è la Champions - ha spiegato l'allenatore biancoceleste - abbiamo sbagliato qualcosa durante il lockdown? Forse sì". Poi sulle poche alternative: "Sei assenze importanti. Senza rotazioni, è dura. In campo vanno i soliti 9 o 10"
Terza sconfitta consecutiva, la quarta sulle sei gare giocate post lockdown. La Lazio è in crisi e lo ha dimostrato anche in casa con il Sassuolo, vittorioso con le reti di Raspadori e Caputo (inutile il gol inziale di Luis Alberto). I punti di distacco dalla Juventus restano sette, ma i bianconeri devono ancora giocare la loro partita: "Il nostro scudetto è la Champions - afferma Simone Inzaghi nel post partita a Sky Sport - in questo momento parlare di traguardi più ambiziosi è un azzardo. Prima dello stop ho detto che ce la saremmo giocata fino alla fine. Ora guardiamo in faccia la realtà". Parole che sanno di resa, ma a condannare i biancocelesti sono i numeri: "I ragazzi hanno dato tutto quello che avevano ma purtroppo non basta. Poi l'episodio non ci ha premiato, come successo con il Lecce. Bisogna fare tutti di più, in questi giorni abbiamo parlato tanto con i ragazzi. Viviamo un momento particolare, però non dobbiamo disunirci. Dispiace per le tre sconfitte consecutive, ma ho i soliti 9 o 10 che vanno in campo".
Nessuna rotazione
Chiede uno sforzo ai suoi Simone Inzaghi, consapevole delle difficoltà: "Non dobbiamo mollare, occorre fare qualche altro punto in più nonostante un calendario non semplice. Il Sassuolo aveva la possibilità di cambiare 9 giocatori su 10 rispetto a tre giorni fa, noi invece siamo stati costretti a fare il copia e incolla di Lecce. Guardiamo avanti, sperando che qualcuno possa rientrare per darci una mano". Eccolo il problema principale, ovvero le tante assenze: "Non credo che a penalizzarci sia stata la pressione, perché parliamo di una squadra che ha vinto titoli e fatto finali. Con un calendario così ravvicinato si perde la lucidità e si sbagliano scelte importanti sia davanti che dietro. Tre mesi fa non avremmo mai preso i gol di oggi".
"Sbagliato qualcosa nella pausa? Forse sì"
La Lazio post lockdown è del tutto diversa da quella devastante ammirata prima: "Probabilmente durante il lockdown è stato sbagliato qualcosa - ammette Inzaghi - non c'era mai stato un caso del genere prima, era difficile capire come muoversi. Durante la pausa la squadra si è mossa, i ragazzi hanno partecipato alle sedute collettive su Skype. Gli allenamenti individuali erano stati buoni, poi 10 giorni prima della ripresa ci sono stati degli imprevisti che ci hanno penalizzato. Leiva, Lulic, Cataldi, Marusic, Luiz Felipe e Correa sono giocatori per noi importanti, mi avrebbero permesso di fare delle rotazioni. Questo non sia un alibi, certe gare non si devono perdere. Ma in questo periodo le rotazioni sarebbero state troppo importanti. Rosa troppo corta? Affrontando la Champions dovremo fare scelte precise".