In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Juve, Morata: "Con Cristiano Ronaldo ci capiamo al volo. Inter, attenta, abbiamo fame"

ESCLUSIVA

L’attaccante bianconero ha parlato a Sky Sport alla vigilia del derby d’Italia contro l’Inter: "Devono stare attenti alla Juve, perché questa squadra non molla mai nulla. CR7 lo capisco al volo, lui arriva su palloni che altri nemmeno vedono". E su Lukaku: "Centravanti mondiale, gli chiederò la maglia"

INTER-JUVE LIVE

Condividi:

Undici gol e otto assist in 19 presenze stagionali, un impatto incredibile nel suo ritorno alla Juventus. Dopo il problema muscolare che lo ha tenuto fuori contro Udinese e Milan, Alvaro Morata è tornato. Nell’ultima gara contro il Genoa in Coppa Italia ha giocato 120 minuti, segnando anche un gol. E la prossima sfida sarà il derby d’Italia in casa dell’Inter: "È sempre una partita speciale, siamo due delle migliori squadre della Serie A" ha dichiarato Morata ai microfoni di Sky Sport. "Noi ci saremo fino alla fine, è la storia di questa società. Quest’anno abbiamo perso qualche punto per strada, ma ora stiamo meglio e ci aspetta una gara importantissima. Vogliamo rendere orgogliosi i nostri tifosi, sappiamo bene cosa ci sia in gioco. L'Inter deve stare attenta alla Juve, perché questa squadra ha fame e non molla mai nulla".

"Cristiano Ronaldo arriva su palloni che altri nemmeno vedono"

Lo spagnolo ha poi parlato del suo rapporto con i compagni di reparto, primo fra tutti Cristiano Ronaldo: "È facile giocare insieme a lui, lo conosco da tempo. In alcune occasioni in cui una persona normale non farebbe gol, lui segna. A Parma gli ho fatto un assist che solo lui poteva vedere e capire. Io comprendo i suoi movimenti e cosa gli piace fare. Spesso gli porto via gli uomini muovendomi, e credo che a lui sia utile per non avere sempre 2-3 uomini attaccati. È un piacere giocare con lui, è ancora uno dei migliori della storia del calcio. È fantastico, ha una qualità incredibile e può giocare dove vuole: da numero 9, 10 o 11. Posso solo godermelo ogni giorno, e spero di affiancarlo ancora per tanto tempo. È un orgoglio per me, sono cresciuto guardandolo e quando sono arrivato qua pensare di giocare con lui e Dybala mi ha emozionato. Sono giocatori di un livello superiore, abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dal campo. Ai miei figli racconterò di aver giocato con loro".

leggi anche

Non solo "Moraldo", quando il gol è alternativo

"Lukaku centravanti mondiale, gli chiederò la maglia"

Poi una parentesi su Lukaku e Lautaro: "Sono due giocatori fantastici. Romelu è uno dei migliori centravanti al mondo, è completo. È anche una grande persona, mi piace vederlo giocare. A fine gara gli chiederò la maglia come ricordo. Proveremo a ostacolarlo, anche se sarà difficile. Lautaro è più versatile, ma Lukaku fa delle cose in cui non riesci a fermarlo". E un ricordo, il gol a San Siro contro l’Inter nel 2015 con esultanza particolare: "Me lo ricordo, ero sorpreso perché non avevo visto che la palla fosse entrata. Qualcuno ci ha lanciato degli occhiali dagli spalti, Llorente me li ha dati e io li ho indossati. Stavolta non ci saranno i tifosi, ma speriamo cambi tutto al più presto. Sono loro la parte più importante del calcio, non vedo l’ora di rivederli".

leggi anche

Inter-Juve, la sfida sul mercato: chi vale di più?

"Con Pirlo grande rapporto. Sono maturato molto"

Sul suo rapporto con Pirlo, poi, Morata ha dichiarato: "Abbiamo un legame buonissimo, diverso da quello che ho con i compagni. Lui è il mio boss e io devo seguire le sue istruzioni. È sempre diretto e ti dice ciò che vuole da te per la squadra. Quando ci giocavo insieme capiva il calcio in maniera diversa. È facile per lui fare l’allenatore, con la palla vedeva cinque passaggi dove noi ne vedevamo uno. La sua è stata una stagione di tanti cambiamenti, ma adesso non ci pensiamo. Stiamo andando meglio e dobbiamo continuare così". L’attaccante della Juve ha anche parlato della sua crescita personale: "Sono cambiate tante cose nella mia carriera, ci sono stati molti episodi che mi hanno fatto maturare e crescere. Giocare lontano dalla squadra dove sono cresciuto mi ha reso più completo, dovendomi adattare alle difficoltà. In generale mi sento una persona più completa e matura, ora sono anche un padre di famiglia".

vedi anche

Mercato story: tutti gli affari tra Inter e Juve