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Serie A, le migliori giocate della 36^ giornata

Serie A

Daniele Manusia

©LaPresse

Una progressione di De Paul, un dribbling di Lukaku e altre giocate che vi faranno togliere il cappello


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La Serie A si avvia al termine: gli obiettivi si assottigliano, le fila iniziano ad essere tirate, e sempre più partite non hanno più nulla da dire a livello agonistico. Il Torino ormai praticamente salvo naufraga 0-7 con il Milan (gli highlights nel video d'apertura), il Parma si fa superare all’ultima curva all’Olimpico contro la Lazio, il Benevento non riesce ad evitare di ritrovarsi a fare il ruolo di vittima sacrificale dell’Atalanta, il Genoa si salva aritmeticamente battendo il Bologna. Forse proprio per questo generale clima di rilassatezza, che ci fa già guardare alla prossima stagione, le maglie si diradano e gli spazi si allungano, favorendo una ricchezza di grandi giocate che non sempre abbiamo visto in questa stagione. Qui ne trovate alcune tra le più belle me è possibile che alcune siano comunque rimaste fuori. 

 

La progressione di De Paul

È stata un’altra grande stagione di De Paul, forse il singolo giocatore più forte rispetto al contesto in cui si trova. Chissà se sarà questa l’estate in cui l’Udinese dovrà privarsi del suo numero 10, perché è così che vanno le cose nel calcio e per quanto stia diventando praticamente una bandiera, è davvero difficile pensare di vederlo con la stessa maglia anche l’anno prossimo. Troppo brillanti le sue prestazioni, la quantità di cose che fa a un livello d’élite per la Serie A. Guadagnare metri palla al piede è una di queste, come ben riassunto da questa progressione. Certo non deve farlo sempre con un tunnel e una ruleta, ma è una giocata indicativa di come qualità e quantità siano un pacchetto unico in De Paul. È incredibile come gli risulti facile danzare tra gli avversari mentre taglia in verticale un campo da calcio, una questione solitamente più brutale che elegante. Speriamo che, comunque vada, resti nel nostro campionato. 

 

Il tunnel di Calabria

È stata la stagione del riscatto di Davide Calabria. Prodotto locale del Milan, aveva avuto più di una difficoltà ad affermarsi al livello della squadra rossonera, o almeno al livello che i tifosi sognano o si aspettano dai giocatori che dovrebbero rappresentare lo spirito della squadra. L’arrivo di Pioli e la svolta presa da tutta la squadra nel 2020 ha fatto benissimo a Calabria. Oggi la sua titolarità sulla fascia destra non è in discussione, nonostante in estate l’arrivo di Dalot sembrava proprio fatto apposta. Partita dopo partita, Calabria è cresciuto, guadagnando anche in confidenza. Non è uno di quei terzini trequartisti, neanche di quelli che possono dribblare gli avversari in ogni zona del campo, ma la fiducia aiuta i calciatori. Qui fa a Verdi un tunnel quasi da torero: lo attira nella sua trappola e poi con un tocco di piatto gli fa passare la palla in mezzo alle gambe, mentre è già oltre. Se dovessimo scegliere un immagine del Milan dell’ultima settimana, a cui sembra riuscire tutto è di certo questa. 

 

Il dribbling spalle alla porta di Villar

Nel rollercoaster emotivo della stagione giallorossa ci sono stati talmente momenti diversi, alti e bassi, che molti di questi oggi sono stati quasi del tutto dimenticati. Quando ieri è entrato al 77' del secondo tempo contro l’Inter, per esempio, in molti si saranno ricordati che c’è stato un momento non troppo lontano da oggi in cui Gonzalo Villar era la più grande sorpresa della stagione della Roma. Nel piccolo scampo di partita che ha giocato il centrocampista spagnolo è tornato a mettere in mostra le qualità che ci avevano lasciato a bocca aperta nella prima metà del campionato, come ad esempio questa sterzata spalle alla porta con la palla attaccata all’esterno che lascia Barella e Pinamonti a chiedersi cosa sia successo. Non sappiamo come possa funzionare un giocatore come Villar con Mourinho, quindi godiamoci questi ultimi scampoli del suo talento. 

 

Lukaku lascia sul posto Kumbulla

Uno dei temi di Inter-Roma è stata la sfida tra Lukaku e Kumbulla, cioè tra un uragano e una di quelle case di legno che vengono spazzate via nei film apocalittici americani. In realtà il difensore albanese, seppur tra mille affanni, è riuscito a tenere per quasi tutta la partita, se si esclude questo momento, in cui è sembrato rimpicciolirsi come quando vieni colpito dal fulmine in Mario Kart. L’attaccante belga gli passa attorno con un movimento controintuitivo, cioè allungandosi il pallone con l’interno sinistro a superandolo dal lato opposto. E la cosa più impressionante non è tanto la giocata di Lukaku in sé, a cui ormai siamo abituati, quanto la nostra consapevolezza che sarebbe potuta avvenire contro qualsiasi difensore del nostro campionato.

 

Muriel balla sulla linea di fondo

Cosa si può aggiungere di un giocatore che ha raggiunto i 22 gol in Serie A? Che ha segnato quanto Lukaku pur giocando circa la metà dei suoi minuti? Che ha raggiunto l’irreale media di un gol ogni 63 minuti in campionato? Beh, se siete arrivati fin qua immagino che vi stiate aspettando qualcosa. E quindi eccovi un dribbling in velocità passandosi il pallone da un tacco a un altro per superare l’uomo poco prima di provare un tiro impossibile direttamente dalla linea di fondo. Tutto normale, no?