
Juventus, Allegri sarà il quinto allenatore di ritorno: come sono andati gli altri
Max Allegri sarà il quinto allenatore della storia a vivere un'esperienza-bis sulla panchina della Juventus. Quasi tutti hanno vinto al 'secondo mandato', ma nessuno di loro è riuscito a far meglio rispetto alla versione precedente. Ecco i protagonisti e i traguardi raggiunti

MASSIMILIANO ALLEGRI. Riuscirà l'allenatore toscano a far meglio rispetto al suo passato in bianconero? Difficile, a meno di non riuscire finalmente a trionfare in Europa, visto che nei suoi primi 5 anni alla Juventus il campionato lo ha sempre vinto, mancando solo una Coppa Italia nell'ultima stagione e mettendo in bacheca anche due Supercoppe nel 2015 e 2018. In Champions, invece, ha raggiunto due volte la finale. E se non c'è due senza tre, i tifosi sperano che la prossima volta l'esito sarà diverso.
Chi è stato allenatore della Juve in due distinti periodi?
TEOBALDO DEPETRINI/1. L'unico di questa speciale categoria con la bacheca vuota (da giocatore bianconero aveva, però, vinto 2 scudetti e 2 Coppa Italia). Entrambe le sue esperienze sulla panchina della Juve arrivarono ad interim: la prima volta nella stagione 1956/57 quando, dopo la sconfitta di Bologna, subentrò all'esonerato Sandro Puppo. Con 4 vittorie nelle ultime 6 giornate riuscì a centrare la salvezza, in una delle annate più negative della storia del club
TEOBALDO DEPETRINI/2. Anche il suo ritorno in bianconero fu caratterizzato da un'ingresso a stagione in corso. Accadde nella stagione 1958/59, con un avvicendamento in panchina a novembre con il serbo Ljubisa Brozic. Dopo tre sconfitte nelle prime 11 giornate, la Juve riuscì a cambiare marcia e chiudere il campionato con il 4° posto. Fece bene anche in Coppa Italia, vinta con un 4-1 ai danni dell'Inter: l'ultimo atto, tuttavia, fu giocato solo nel settembre 1959, con Parola in panchina
CARLO PAROLA/1. Ancora più intricata fu l'avventura dell'ex giocatore e allenatore che quest'anno avrebbe compiuto 100 anni. Dopo un'esperienza di 15 anni tra il 1939 e il 1954, con gli scarpini ai piedi, fu chiamato per la panchina bianconera nella stagione 1959/60: nell'annata del debutto, dopo aver portato a casa la Coppa Italia (legata però all'edizione precedente), riuscì subito a completare il primo double della storia del club: oltre a rivincere la Coppa Italia, infatti, si aggiudicò anche lo scudetto, traguardo raggiunto anche nella stagione successiva
CARLO PAROLA/2. Al termine dell'annata 1960/61 lasciò la Juve per divergenze con la dirigenza, ma fu richiamato la stagione seguente dopo appena 2 giornate, a causa della prematura partenza dello svedese Gren, direttore tecnico al fianco di Korostelev. Il suo ritorno, però, non bastò a dare una svolta al campionato: la Vecchia Signora, infatti, chiuse la Serie A al 12° posto e con prestazioni deludenti anche nelle coppe
CARLO PAROLA/3. Finita lì? No, perché chiusa quella stagione e quell'esperienza, finì per tornare sulla panchina bianconera a oltre 10 anni di distanza. A chiamarlo il presidente Boniperti, suo ex compagno di squadra: Parola, dunque, riabbracciò la Juve nel 1974/75 e il suo ritorno si celebrò subito con un altro scudetto. L'anno dopo, invece, dovette accontentarsi di un secondo posto e fu il vero e definitivo epilogo con la Vecchia Signora
CARLO PAROLA, IL BILANCIO AL RITORNO. Filtrando la separazione di inizio 1961/62 come solo un piccolissimo stop all'interno di un ampio triennio, l'esperienza-bis di Parola alla Juve risultò sostanzialmente in linea con quella precedente. Qualche trofeo in meno ma anche una rosa quasi totalmente differente rispetto a quella che aveva avuto all'inizio e una serie di problemi all'interno dello spogliatoio con la quale dovette convivere
GIOVANNI TRAPATTONI/1. Il posto di Parola fu preso proprio dal Trap che, nella stagione 1976/77 diede il via al suo decennio d'oro. Già l'annata d'esordio fu straordinaria, con la vittoria del campionato e il record di punti a 16 squadre e il trionfo in Coppa Uefa. Nei successivi 9 anni arricchì il palmares con altri 5 scudetti, 2 Coppa Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Intercontinentale, 1 Coppa delle Coppe e 1 Supercoppa Uefa
GIOVANNI TRAPATTONI/2. Separatosi dalla Juve nell'86 per firmare con l'Inter, l'ex Ct fece ritorno sulla panchina della Vecchia Signora nell'estate del 1991 dopo la disastrosa annata precedente. Centrato il 2° posto in campionato nel debutto-bis, il Trap conquistò la Coppa Uefa nell'edizione successiva (la 3^ in carriera, seconda in bianconero), chiudendo definitivamente l'esperienza nel club torinese nella stagione 1993/94, terminata con un altro 2° posto
GIOVANNI TRAPATTONI, IL BILANCIO AL RITORNO. Quella Coppa Uefa vinta nella doppia finale contro il Borussia Dortmund, con Roby Baggio nelle vesti di trascinatore, fu l'unico titolo messo in bacheca dal Trap nel secondo triennio sulla panchina bianconera. Un bottino 'irrisorio' rispetto ai suoi primi 10 anni alla Juve dove aveva collezionato complessivamente 14 trofei
MARCELLO LIPPI/1. Chiuso il ciclo Trapattoni, la panchina fu affidata al mister classe '48 in un'estate caratterizzata da un profondo rinnovamente a livello dirigenziale e di squadra. Il suo impatto fu eccezionale e regalò subito lo scudetto e la Coppa Italia, oltre a una finale di Coppa Uefa persa nel doppio confronto col Parma. Andò ancora meglio l'anno dopo, caratterizzato dal trionfo in Champions. Raggiunse la finale anche nelle due stagioni successive (oltre a vincere il campionato), prima di dimettersi nel novembre '99
MARCELLO LIPPI/2. Come il suo predecessore, anche l'ex Ct finì per andare all'Inter dopo l'esperienza alla Juve e poi fece ritorno alla Vecchia Signora per la stagione 2001/02. Il primo sgarbo alla sua ex squadra fu vincere lo scudetto nel celebre 5 maggio, obiettivo centrato anche l'anno dopo. Conquistò due volte anche la Supecoppa Italiana, mentre in Champions riuscì ad arrivare di nuovo in finale, ma fu costretto a cedere ai rigori contro il Milan. L'esperienza-bis alla Juve terminò nella stagione 2003/04, chiusa al 3° posto
MARCELLO LIPPI, IL BILANCIO AL RITORNO. Al pari di quanto avvenuto a Parola e Trapattoni, anche Lippi riuscì dunque a vincere altri trofei nel suo 'secondo mandato' in bianconero. 4 titoli nazionali rispetto ai 6 portati a casa nel suo primo quinquiennio, ma a fare la differenza fu il successo a livello internazionale: Champions, Supercoppa e Intercontinentale, obiettivi mancati (e sfiorati nel caso della Coppa dalle grandi orecchie) nella sua avventura-bis