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Sarri a cena con Guccini e Bartoletti: si parla di Cristiano Ronaldo e Bertoncelli

la testimonianza

Il neo-allenatore della Lazio è riuscito a conoscere il suo idolo da adolescente, Francesco Guccini. Un incontro testimoniato dalla foto condivisa da Marino Bartoletti e in cui si è parlato di tutto ("dai loro dialoghi si potrebbe scrivere un libro"): da CR7 e il prossimo candidato allo scudetto al Bertoncelli de “L’Avvelenata”

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Quattro chiacchiere attorno a un buon vino e a un piatto di ciliegie. L'occasione per scambiarsi pensieri, opinioni e conoscersi, finalmente, dal vivo. Maurizio Sarri, da poco nominato ufficialmente nuovo allenatore della Lazio, è riuscito a realizzare il sogno di incontrare Francesco Guccini, suo idolo da ragazzo. Un dialogo testimoniato e reso virale dalla foto condivisa dal terzo presente, Marino Bartoletti. Si è parlato di calcio, di musica e tanto altro, argomenti che appassionano i protagonisti e li rende per certi versi affini. Dalle gesta di CR7 a quelle di Bertoncelli de "L'Avvelenata", dai candidati al prossimo scudetto alla creazione di una canzone. Un rapporto 'di forza' che si è rovesciato in alcuni frangenti rispetto all'inizio, con Guccini molto curioso di conoscere Sarri. Un colloquio intenso e che non sembrava conoscere la parola fine, dai cui dialoghi "si potrebbe scrivere un libro", come ha scritto Bartoletti sul proprio account Facebook.

"L’Orso del Valdarno era una vita che voleva conoscere l’Orso di Pavana, suo mito sin da quand’era adolescente. Ed è stato un incontro bellissimo, fra due nuovi amici che non la smettevano più di parlare e di parlarsi - si legge sul post pubblicato dal giornalista -. Il testimone è vincolato al segreto, ma vi assicuro che dai loro dialoghi si potrebbe scrivere un libro. Guccini che chiedeva a Sarri di Ronaldo, Sarri che chiedeva a Guccini di Bertoncelli (quello de “L’Avvelenata”). Guccini che chiedeva a Sarri chi vede favorito per il campionato (ottenendo una risposta sorprendente) e Sarri che chiedeva a Guccini se, quando compone, nasce prima il testo o la musica (“Quella che nasce è sempre un’idea, caro Maurizio)”. La cosa buffa è che il più curioso dei due sembrava il Maestrone: che però, quando ha cominciato a volare alto raccontando come (e perché) ha scritto le sue prime canzoni - divagando fra i carrarmati americani Sherman vicini al mulino di famiglia, la genesi del rock ‘n roll, i canti trobadorici del ‘200 e la traduzione in dialetto pavanese delle commedie di Plauto - non ce n’è stata più per nessuno! Inatteso punto in comune babbo Amerigo (per Sarri) e zio Amerigo per Guccini (quello della canzone che, dall’America dov’era andato a fare il minatore, “tornò come fan molti, due soldi e giovinezza ormai finita…”).

L’Orso del Valdarno non voleva andare più via. Poi si è ricordato che fra un paio di settimane comincia il ritiro.
Lo confesso: mi invidio un po’!".