Il gol di Kostic in Inter-Juventus: quando il Var... alza le mani
il casoSono tre gli episodi da Var all'interno dell'azione che ha portato al gol di Kostic in Inter-Juventus. Se sul secondo è stata facile e immediata l'analisi, l'attenzione di molti (fra cui Inzaghi) si è rivolta al primo episodio (Rabiot), quando invece è nel terzo (Vlahovic) che c'erano i presupposti per annullare la rete
"L'accuratezza è più importante della velocità", recita uno dei capisaldi del protocollo Var. Eppure non sono bastati 4 minuti (tanto è passato dal gol di Kostic al "check over" partito dal broadcasting center di Lissone verso San Siro) per trovare un'immagine che certificasse oltre ogni ragionevole dubbio un fallo di mano in attacco nell'azione che ha portato al gol vittoria della Juventus al Meazza. Erano addirittura tre i contatti sospetti da verificare, quando da centrocampo è partita di fatto l'azione che ha portato alla rete del serbo.
Il primo contatto
Primo flash: il pallone spiove dall'alto e Rabiot allarga il braccio sinistro approcciando - e fallendo - un controllo di petto. La sfera sfiora il braccio del francese, toccandolo? Impossibile avere certezze nonostante le molteplici inquadrature: questione di prospettiva e di immagini "schiacciate" che non permettono di esprimere un verdetto definitivo.
Il secondo contatto
Secondo flash: il movimento di Rabiot inganna Vlahovic che chiude gli occhi mentre il pallone gli finisce addosso. Sul braccio, in questo caso non ci sono dubbi (e sotto l'ascella quindi in zona "rossa"), ma con l'arto aderente al corpo e in maniera del tutto fortuita. Quindi contatto non sanzionabile (non si tratta del tocco di mano di chi segna, che sarebbe irregolare a prescindere, ma di un fallo di mano "normale").
Il terzo contatto
Terzo e decisivo flash, è quello che probabilmente aveva notato subito Barella (mentre le proteste di Inzaghi nascerebbero a quanto pare dal presunto mani di Rabiot): Vlahovic riceve palla proprio da Rabiot, la Juve ora scatta e punta la porta avversaria: il centravanti bianconero si porta avanti il pallone a prima vista colpendolo tra pancia e torace, nella parte laterale destra. Cerca e ricerca spunta un'immagine che - ora sì - sembra certificare un fallo di mano. Al livello del bicipite destro infatti il tremolio del muscolo e della manica fanno pensare a un tocco (anche) di braccio, e il movimento appare volontario (braccio "irrigidito" che si sposta in avanti), dunque punibile.
Un errore, ma...
Errore dunque? Pare proprio di sì. Ma altrettanto va ammesso che sarebbe stato difficile pretendere da Mazzoleni e Piccinini, Var e Avar a Lissone, un'analisi che assomiglia più a un'indagine della scientifica che a una revisione Var. L'accuratezza e più importante della velocità, ma non si può bloccare una partita a oltranza.