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Acerbi, attesa la sentenza: squalifica per il giocatore dell'Inter o no? Gli scenari

giudice sportivo

Lorenzo Fontani

Nella giornata di oggi è attesa la decisione sul caso Acerbi-Juan Jesus, dopo le presunte frasi razziste che sarebbero state rivolte dal difensore nerazzurro nei confronti di quello brasiliano nel corso dell'ultimo Inter-Napoli. Il Giudice Sportivo è chiamato a decidere se squalificare o no Acerbi: ecco cosa rischia il difensore dell'Inter

ACERBI-JUAN JESUS: LE NEWS DI OGGI LIVE

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La storia è nota: tutto inizia con la denuncia del difensore del Napoli, in campo, all'arbitro La Penna, relativa a una presunta frase razzista rivoltagli, verosimilmente dopo lo scontro avvenuto poco prima, dal collega interista. Poi le scuse rivelate dallo stesso Juan Jesus a fine partita, la nota della Nazionale, le parole di Spalletti, e l’esclusione di Acerbi dalla tournée americana. Con le sue dichiarazioni al ritorno a Milano però tutto cambia. Il "non ho mai detto frasi razziste" scatena la reazione di Juan Jesus che a quel punto rivela un virgolettato molto pesante. E' su quello che si gioca tutto. Nella videocall con la Procura l'interista lo ha smentito di nuovo, dando una versione diversa.

Le prime due ipotesi

Tenuto presente che per l’ormai noto articolo 28 l’espressione discriminatoria può essere anche indiretta, lo scenario adesso è semplice e complesso allo stesso tempo. In assenza di testimonianze e indizi concreti, il Giudice difficilmente potrà condannare Acerbi: nel diritto sportivo non è necessaria come nel penale la certezza del reato "oltre ogni ragionevole dubbio", ma serve comunque un livello "superiore alla semplice valutazione di probabilità". Se il Giudice non dovesse raggiungerlo, in linea puramente teorica dall'ipotesi delle 10 - minimo - giornate di squalifica si scenderebbe a zero, con una sorta di assoluzione per insufficienza di prove. 

La terza strada

L'articolo 39, che sanziona i comportamenti gravemente antisportivi. E’ quello che venne utilizzato per la rissa nel derby di Coppa Italia tra Ibrahimovic e Lukaku, anche se in quel caso l'iter fu diverso e si chiuse con il patteggiamento - un'ammenda - non percorribile in questo caso. Se il giudice, forzando un po' l'interpretazione, facesse riferimento a quello, si partirebbe da un minimo di due giornate, con la possibilità di scendere o salire in caso di circostanze attenuanti o, più probabilmente, aggravanti.