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Empoli-Napoli, Calzona: "Squadra molle, colpa mia. Chiedo scusa ai tifosi"

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Dopo la sconfitta con l'Empoli, l'allenatore del Napoli si assume tutte le responsabilità: "Approccio sbagliato, ma la colpa è mia che non ho trasmesso alla squadra la voglia di raggiungere certi traguardi. Quando sono arrivato non pensavo di trovare una situazione così: ora bisogna lavorare sull'orgoglio". Poi sulla contestazione dei tifosi: "Dobbiamo accettarla, mi scuso con loro"

CLASSIFICA - PAGELLE

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Il decimo ko in campionato del Napoli è quello che forse “certifica” la fine delle speranze di raggiungere un posto in Champions per la squadra campione d’Italia in carica. Francesco Calzona, dopo la sconfitta con l’Empoli, si assume tutte le responsabilità, e di fatto lo conferma: “Champions? Se non vinciamo le partite e addirittura le perdiamo è difficile pensare a questo traguardo. Dobbiamo entrare prima in partita, non abbiamo mai un approccio come si deve. C’è un dato sconcertante, siamo la squadra che ha segnato meno nei primi 15’.”.

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L’approccio alla gara ma anche l’atteggiamento quando la squadra non è in possesso di palla e dovrebbe riconquistarla sono al centro dell’analisi di Calzona, senza sconti né scusanti. “L’approccio alla partita è stato feroce da parte dell’Empoli mentre noi siamo entrati in campo molli e timidi. Questa cosa è inconcepibile, ma la responsabilità è mia che non sono riuscito a comunicare alla squadra la voglia di arrivare il più lontano possibile. Siamo troppo leziosi, e il problema della mancanza di rabbia per riconquistare la palla ce lo portiamo dietro da quando sono arrivato. La colpa è mia, non sono riuscito a far capire quanto sia importante il recupero alto della palla. Il potenziale offensivo è importante, ma bisogna stare su per sfruttarlo. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio ma senza mai tirare in porta”.

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Le scuse ai tifosi

“Quando sono arrivato onestamente non pensavo di trovare una situazione così”, continua Calzona. “Le vicissitudini del Napoli in questa stagione sono note ma dobbiamo fare di più, lo dobbiamo alla città e alla società che ci paga. Ripeto: la colpa è mia e della squadra, e basta: abbiamo tutti gli elementi per far bene e non ci stiamo riuscendo. Ora dobbiamo lavorare sull’orgoglio, tatticamente stiamo già lavorando tantissimo ma dobbiamo capire che certe situazioni vanno al di là della tattica. I nuovi? Sono arrivati in una stagione balorda e questo magari ha rallentato il loro inserimento”. Infine, sulla nuova contestazione dei tifosi (che avevano già fischiato la squadra dopo il 2-2 con il Frosinone): “Personalmente chiedo scusa a tutti loro e a quelli che fanno sacrifici per seguirci. La contestazione ci sta tutta e dobbiamo accettarla, è anche una contestazione equilibrata, posso solo ringraziarli e scusarmi”.

Di Lorenzo a colloquio con i tifosi

A proposito della contestazione, alla fine della partita i giocatori, fischiati dai loro 3.500 tifosi arrivati a Empoli, sono andati sotto il settore ospiti per scusarsi. "In prima linea" il capitano Giovanni Di Lorenzo, "convocato" dagli ultrà e che ha parlato direttamente con alcuni di loro, "scusandosi" per l'ennesima brutta prestazione della squadra.