Lazio a buon punto nel processo di trasformazione: i numeri con Tudor
Serie ATudor ha aperto il nuovo corso vincendo 4 partite su 6, tre consecutive. Ha perso probabilmente le due più pesanti - andata di Coppa contro la Juve e il derby - ma la vittoria, ininfluente per la qualificazione nel ritorno contro i bianconeri, ha detto che la nuova Lazio è a buon punto nel processo di cambiamento
Niente finale ma tanta fiducia per il finale. La Coppa è sfumata ma quello spiraglio Champions che si è riaperto nelle ultime due settimane può diventare un orizzonte nitido. Perché una volta smaltita la delusione rimarrà la convinzione che nelle ultime 5 giornate di campionato la Lazio possa ancora cambiare il verso di una stagione che sembrava compromessa. Tudor ha aperto il nuovo corso vincendo 4 partite su 6, 3 consecutive. Ha perso probabilmente le due più pesanti - andata di Coppa contro la Juve e il derby - ma la vittoria, ininfluente per la qualificazione nel ritorno contro i bianconeri, ha detto che la nuova Lazio è a buon punto nel processo di trasformazione. Nonostante tutto e nonostante cambiare radicalmente pelle in estate sarà inevitabile.
Il dualismo Immobile-Castellanos
Nella gestione del gruppo Tudor è stato coerente sin dal primo giorno: gioca chi sta meglio o può dare di più, non chi giocherà alla Lazio anche l’anno prossimo. Vale per i partenti Felipe Anderson e Luis Alberto e vale anche per il dualismo Castellanos-Immobile. Uno è certo di rimanere, l’altro no, ma l’argentino sta trovando spazio perché ultimamente sta offrendo maggiori garanzie. Alla vigilia un lungo colloquio con l’allenatore che aveva provato ad alleggerirlo da una sorta di ansia da prestazione. Lavora tanto per la squadra ma concretizza poco. In 50 minuti contro la Juve ha invece fatto la metà dei gol realizzati in tutta la stagione. Le 4 partite vinte da Tudor sono le 4 in cui è partito titolare. Forse è solo un caso, quello che conta è capire se si sia definitivamente sbloccato. Sabato contro il Verona toccherà ancora a lui.