Insider Bologna, un'estate per preparare la Champions tra emozione e consapevolezza

Dopo la straordinaria stagione passata, culminata con la storica qualificazione in Champions League, il Bologna riparte dai suoi punti fermi. In primo luogo, l’entusiasmo della sua gente, come si è visto durante il ritiro, affollato di famiglie, bambini e tantissimi tifosi. Tutti affascinati dall’idea di poter giocare la Champions e di iniziare questo nuovo corso con Italiano. Gli abbonati per il prossimo campionato sono già ventimila e c’è grandissima attesa per quando inizierà la campagna abbonamenti per le gare di Coppa. Con l’entusiasmo non mancano però anche emozione e consapevolezza. Quella di essere tornati tra i grandi del calcio che conta e di averlo fatto con pieno merito. Dai giocatori alla società, dallo staff tecnico ai tifosi: nella passata stagione tutti hanno dato il proprio contributo per arrivare a questo storico traguardo. Infine, quarto e ultimo punto fermo, di certo non meno importante degli altri: l’unione. La città di Bologna è sempre stata molto legata alla squadra ma - da Sinisa Mihajlovic in poi - questo amore è cresciuto sempre di più. Il senso di coesione tra città, tifosi, squadra e società è diventato sempre più forte e nemmeno le cessioni di Zirkzee e Calafiori, accettate un po’ a malincuore, hanno scalfito l’atmosfera di festa. Stato di forma Sabato scorso il Bologna ha giocato un triangolare con Bochum e Sudtirol. Contro il club tedesco è arrivata una brutta sconfitta per 4-0, mentre contro la squadra di Serie B una vittoria di misura. Le prestazioni della squadra di Italiano non sono state sin qui molto positive, ma ci sono alcune attenuanti. Prima di tutto, le tante assenze. I nazionali svizzeri sono rientrati da poco, Aebischer ha fatto un allenamento e mezzo e poi si è infortunato, in precedenza si era fermato anche Karlsson, mentre Holm ha dato forfait durante uno dei primi allenamenti. El Azzouzi e Miranda sono impegnati con le rispettive nazionali alle Olimpiadi, mentre Lucumí è rientrato in gruppo solamente domenica 4 agosto, a causa di un problema muscolare. Poi bisogna considerare la condizione fisica della squadra, che fin dal ritiro di Casteldebole – è giusto sottolinearlo – ha lavorato molto bene. In queste prime settimane di allenamenti i carichi di lavoro sono stati molto pesanti e solamente dagli ultimi giorni lo staff li sta riducendo. Tra i più positivi del precampionato rossoblù c’è sicuramente Castro, diventato uno dei nuovi idoli dei tifosi soprattutto per il suo atteggiamento. Non molla mai, si butta su tutti i palloni e giorno dopo giorno dimostra sempre grande voglia. Attacca con i tempi giusti la profondità e lavora bene anche con il pallone tra i piedi. Anche fuori dal campo ride e scherza con i compagni ed è quindi apprezzato da tutti, tifosi e spogliatoio. L’allenatore Partenze di Zirkzee e Calafiori a parte, la grande novità di quest’anno è senza dubbio l’arrivo in panchina di Vincenzo Italiano al posto di Thiago Motta. L’ex Fiorentina è stato accolto molto bene e con grande entusiasmo, sia dai giocatori che dalla piazza. Rispetto al suo predecessore, Italiano è molto più empatico. Motta ha conquistato la tifoseria e la squadra con il tempo, attraverso il suo gioco e la sua coerenza. Italiano, invece, ha già trasmesso molto, sia al gruppo che ai tifosi, come ha sempre fatto, e con grande celerità, in ogni sua precedente esperienza. Questo perché a livello emotivo trasmette tanto e sa come coinvolgere il gruppo. È molto bravo a livello comunicativo, scherza, fa battute e interagisce molto. I tifosi lo apprezzano molto perché in allenamento è un vero martello e anche i giocatori lo stimano. La società lo ha voluto fortemente, l’idea alla base di questa decisione è chiara: il Bologna ha scelto Italiano per il suo gioco propositivo e offensivo. Le novità tattiche In accordo anche con la squadra, l’allenatore nato a Karlsruhe è ripartito dai concetti già assimilati dalla squadra con Motta: qualità nel possesso palla e dominio del gioco. Ma, come ogni nuovo allenatore, anche Italiano sta chiaramente cercando di inserire nel contesto tattico alcuni suoi princìpi di gioco. La prima grande novità è la riconquista alta del pallone, che si traduce in un baricentro più alto e nella possibilità di assumersi qualche rischio difensivo in più. Italiano chiede ai suoi giocatori una riaggressione immediata e prolungata appena si perde palla, per provare a recuperarla immediatamente o cercare di indurre l’avversario all’errore. A livello difensivo, Italiano tende invece a concedere di più l’uno contro uno rispetto a Motta e a mantenere una linea difensiva sempre molto alta. Sul fronte offensivo, invece, l’allenatore sta lavorando soprattutto per provare ad aumentare la produzione della squadra. Nella passata stagione il Bologna ha spesso vinto “di corto muso”, mentre l’ex Fiorentina vuole una squadra maggiormente votata all’attacco, che cerchi di sfruttare molto di più gli esterni e andare molto più spesso al cross, come dimostrano i numeri della sua Fiorentina, nella scorsa stagione sul podio della Serie A per traversoni effettuati. Inoltre, all’allenatore rossoblù piace attrarre la squadra avversaria in avanti e poi lanciare in profondità per l’attaccante. Anche per questo è stato preso Dallinga, una punta alta e forte nel gioco aereo. Il modulo da cui partirà sarà il suo 4-3-3, capace di trasformarsi rapidamente e a gara in corso in un 4-2-3-1. E, in particolare, proprio al trequartista Italiano chiede un grande lavoro. Chi gioca in quella zona di campo deve avere qualità nella ricezione della palla, qualità nel trovare l’ultimo passaggio e deve essere capace di inserirsi in area con i tempi giusti. Tra i giocatori attualmente in rosa, Fabbian è sicuramente il migliore nell’interpretazione di questi dettami , ma anche Urbanski, attualmente fermo per infortunio, può gravitare con efficacia in quella zona. Guardando al centrocampo più in generale, ai propri giocatori Italiano chiede di inserirsi continuamente in zona centrale, compito che anche gli esterni devono essere in grado di completare. Ma le novità non finiscono qui. Altra caratteristica sulla quale Italiano sta lavorando è quella della circolazione del pallone, che per l’allenatore deve essere molto più veloce rispetto al passato: l’obiettivo è di concentrare tanti giocatori nella zona della palla per provare a isolare un esterno, che andrà servito con rapidi cambi di gioco per poi sfruttarlo nell’uno contro uno. Proprio questa velocità e questa qualità nella gestione del pallone sono mancate nell’ultimo test contro il Bochum, cosa che ha fatto molto arrabbiare Vincenzo Italiano. A pochi giorni dall’inizio della stagione le cose su cui la squadra dovrà lavorare sono quindi due: il ritmo con cui viene giocato il pallone e la nuova fase difensiva. I nuovi acquisti Tra i nuovi acquisti abbiamo già citato Dallinga. L’ex Tolosa è un attaccante diverso da Zirzkee e – potenzialmente – ha più gol nelle gambe dell’ex numero 9 rossoblù. Per caratteristiche è l’attaccante ideale per il gioco di Italiano, ma deve ancora ambientarsi bene in questa nuova realtà. Holm, invece, si è fatto male in uno dei primi allenamenti e per ora Italiano ha potuto lavorarci poco. Miranda, invece, non è mai stato a disposizione, perché – come detto – è alle Olimpiadi con la sua Spagna. I due terzini saranno però molto importanti per Italiano, che proverà a farli inserire velocemente quando rientreranno. L’allenatore rossoblù chiede grande corsa ai suoi terzini, che devono sovrapporsi con costanza e andare spesso al cross. Per caratteristiche, quindi, anche Holm e Miranda sembrano davvero fare al caso di Italiano. Erlic è arrivato da poco, ma è un giocatore già pronto. Il croato ha già lavorato allo Spezia con Italiano e in carriera ha già avuto allenatori che giocano con una linea molto alta. Il suo arrivo è quindi molto funzionale. Infine, c’è Cambiaghi, che farà parte della batteria degli esterni insieme a Orsolini, Karlsson e Ndoye. A proposito di Orsolini, Italiano si aspetta tanto dall'esterno azzurro, arrivato al settimo anno in rossoblù e candidato a essere uno dei leader e delle guide della squadra, anche e soprattutto nei confronti dei più giovani. Dopo la delusione per la mancata convocazione agli Europei e la stagione scorsa con grandi numeri ma poche presenze dal primo minuto, lo stesso giocatore sembra super motivato a vuole prendersi la squadra sulle spalle: una sorta di nuovo acquisto. Cosa manca In questo momento, la grande mancanza del Bologna è un centrale di qualità e di carisma, che possa fare il titolare e guidare la difesa. Non è un mistero che il club rossoblù stia lavorando da tempo per acquistare lo svincolato Hummels, ma la società segue anche Logan Costa del Tolosa. Una volta sistemata la difesa, il club rossoblù proverà ad acquistare anche una mezzala di inserimento, che abbia corsa, forza fisica e gol nelle gambe. La descrizione sembra rispondere a un nome e cognome: Kristian Thorstvedt del Sassuolo, che piace ma non è una priorità. Per acquistare un altro centrocampista dovrebbe però prima uscirne un altro e il “sacrificato” potrebbe essere El Azzouzi. Anche perché nel corso della stagione tornerà Lewis Ferguson, un giocatore molto importante dentro e fuori dal campo. Lo scozzese dovrebbe rientrare a ottobre, ma poi avrà bisogno di tempo per tornare in forma: per rivederlo in buona condizione bisognerà quindi aspettare dicembre-gennaio. Le curiosità Una curiosità di queste prime settimane di stagione del Bologna è legata a Jens Odgaard. Il danese sembrava destinato ad andare via e invece è riuscito a ritagliarsi il suo spazio. A sorpresa, però, Italiano non lo sta schierando come attaccante, il suo ruolo naturale. L’allenatore rossoblù sta infatti provando il classe 1999 da esterno offensivo o da trequartista. Come ala Odgaard ha caratteristiche diverse dagli altri esterni in rosa, perché ama ricevere il pallone tra i piedi. L’ex AZ ha una buona conduzione del pallone e viene spesso dentro al campo a giocare. Non a caso, Italiano l’ha spesso provato anche dietro la punta, in un ruolo che ricorda la posizione in cui l’anno scorso schierava Beltran. Un’altra curiosità è legata ai tifosi e alle maglie. Quest’estate, in ritiro, la maglia più richiesta non è stata quella di un giocatore in particolare ma quella con la patch della Champions. A prescindere dal nome sulla schiena, tutti i tifosi rossoblù – dai più grandi ai più piccoli – volevano e vogliono la maglietta del Bologna con la patch della Champions League. Una piccola aggiunta, che però fa tutta la differenza del mondo. I prossimi impegni Il Bologna esordirà in campionato contro l’Udinese domenica 18 agosto alle 18:30 allo stadio Dall’Ara. Prima di questa partita, i rossoblù giocheranno il 10 agosto l’ultima amichevole estiva contro il Mallorca. Da domani, martedì 6 agosto, la squadra di Italiano tornerà ad allenarsi a Casteldebole in vista dell’inizio ufficiale della stagione.

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