I segreti del Como indonesiano

11.460,71 chilometri. È la distanza che separa il club di calcio col progetto più intrigante del momento dalla sua base. Da Kudus al Nord Italia. La storia del Como 1907 comincia da qui, da quest’isola a Sud dell’Indonesia. A Kudus ha la sua sede Djarum, società che dagli anni ’50 inizia a farsi largo nel mercato indonesiano come produttrice di sigarette con una particolarità: l’aroma ai chiodi di garofano. E, nel giro di un paio di decenni, grazie ai fratelli Robert e Michael Hartono riescono ad avere il monopolio del mercato nel loro settore e a espandersi, diversificando i loro investimenti. Dall’acquisto della quota di maggioranza della BCA , all’e-commerce , fino ad arrivare all’elettronica e all’intrattenimento . Proprio dai media e dall’intrattenimento arriva il primo legame col calcio italiano. Nella stagione 2017/18, grazie alla conoscenza e alla collaborazione con l’indonesiano Erick Thohir, SuperSoccer TV avvia un progetto con l’Inter. Si chiama “Dream Chasers”, un reality show in cui viene seguita la formazione Primavera dei nerazzurri, in cui - tra gli altri - giocano Facundo Colidio, Jens Odgaard, Gabriele Zappa e, soprattutto, Nicolò Zaniolo. Cinque episodi per raccontare la vita e i sogni dei giovani ragazzi interisti, in realtà l’occasione perfetta per Mirwan Suwarso, il grande regista dell’operazione Como, per conoscere la realtà e iniziare a ideare un progetto che, da lì a una manciata di anni, farà parlare il mondo. Ma chi è Mirwan Suwarso? Un uomo di fiducia della famiglia Hartono, regista e produttore cinematografico e televisivo. Che da “Dream Chasers” in poi inizia a frequentare sempre più spesso Milano, la Pinetina e… Como. Se ne innamora a livello di paesaggio, ma inizia a intravedere anche la possibilità di fare business. E così, nel novembre del 2018 compie la sua prima visita ufficiale in città. Ancora non si parla di un possibile acquisto della società, come potrebbe essere altrimenti? Dopo tre fallimenti in meno di 15 anni , il crollo dalla Serie A fino ai dilettanti, chi potrebbe essere interessato al club? La risposta è semplice: Mirwan Suwarso. Che fa la spola tra l’Europa e l’Indonesia, illustra agli Hartono il potenziale investimento e li convince a spendere i circa 200 mila euro che servono per l’acquisto, che sommati a quelli necessari per saldare i debiti portano la somma iniziale a 800 mila. La firma avviene il 4 aprile 2018, 24 giorni prima della prima gioia sportiva: la promozione dalla D alla C e il ritorno tra i professionisti. La prima di tre promozioni, che in cinque anni riportano il Como in Serie A. L’idea di Suwarso è chiara: la disponibilità economica dei proprietari è quasi infinita . Ma non c’è la voglia di strafare: si procede per gradi. Complice il Covid, il primo anno in C si conclude a metà stagione, il secondo è invece quello della promozione in Serie B. E con la B, il progetto Como inizia a cambiare nella testa dei suoi proprietari: da investimento per la produzione di contenuti, diventa possibile strumento per generare ricavi. Non immediati, ma nel medio-lungo periodo. I soldi immessi nel club aumentano, per la costruzione della squadra ma non soltanto. La società, che al momento dell’acquisto da parte degli indonesiani aveva soltanto cinque dipendenti, inizia a ingrandirsi e strutturarsi, arrivando ad averne un centinaio e creando un legame sempre più forte con la città, i suoi tifosi e il turismo. Per cercare di sfruttare il brand “Lake Como” e farsi conoscere sempre più negli altri Paesi, Stati Uniti su tutti. Dopo un anno in B e una salvezza tranquilla, arriva la prima prova delle ambizioni e delle potenzialità del Como: Cesc Fabregas. Da campione del mondo e d’Europa con la Spagna, uno dei centrocampisti più forti degli anni 2000 sceglie non soltanto la sua ultima squadra, ma il suo primo progetto. Acquista delle quote del club, gioca e, soprattutto, studia. Per il futuro, per diventare allenatore. Tanto che dopo un anno arriva il ritiro e il naturale passaggio in panchina, per tre mesi con la Primavera e, dall’ottobre scorso, con la prima squadra. Il 'peso' di Cesc si fa sentire: nell’ambiente, nei giocatori che già fanno parte del Como e, soprattutto, in quelli che devono arrivare. E vengono subito convinti dalle parole e dalle idee dell’ex centrocampista. A gennaio Strefezza e Goldaniga scendono dalla Serie A, pochi giorni fa Varane, un altro che ha vinto tutto quello che un calciatore può sognare di vincere, dice no ad Arabia Saudita, Mls e altri club in Europa, per firmare coi biancoblù. Per iniziare, insieme ai vari Reina, Alberto Moreno, Cutrone e compagni, una nuova avventura che, nelle speranze pronunciate a mezza bocca da chi ruota intorno al club, punta anche all’Europa. A cinque anni e 11.460,71 chilometri di distanza dal suo punto iniziale: oggi il progetto Como è davvero partito. E fermarsi non è un’opzione.