Perché Koopmeiners è un giocatore unico

“Colui che è nato per combattere”. È questo il significato di Teun, il nome di Koopmeiners. Nomen omen, l’olandese è davvero un combattente in campo: corre, attacca, segna, fa segnare, difende, recupera palloni e si sacrifica. Koopmeiners è ‘IL’ centrocampista moderno, quello in grado di fare la differenza in entrambe le fasi di gioco e di coniugare qualità e quantità. Parole già sentite e spesso usate a sproposito per descrivere giocatori ‘normali’. Non è questo il caso e a dirlo è chi non sbaglia mai: il dato. Sono i numeri a dimostrare Koopmeiners è unico. La trasformazione di Koop da ‘normale’ a ‘generale’ passa anche da alcuni cambi di ruolo. Nato difensore centrale, il suo ex allenatore John Van Den Brom lo sposta in mediana. “A 14 anni era già molto intelligente e aveva un bel sinistro”, ha poi spiegato. Da mediano cresce, diventa grande e si afferma. A 21 anni diventa il più giovane capitano nella storia dell’AZ . In poco tempo conquista anche la nazionale Oranje e da qui in poi la storia è nota. Nell’estate del 2021 l’Atalanta lo acquista per circa 14 milioni, tre anni dopo è uno dei giocatori copertina del nostro campionato. A Bergamo, però, il ruolo di Koopemeiners cambia ancora. Viene ancora spostato qualche metro più avanti e oggi è a tutti gli effetti un trequartista. Analizzando le heatmaps delle sue ultime quattro stagioni , emerge però un dato particolare. Oltre alla posizione, è cambiato anche l’atteggiamento in campo di Koopmeiners. Nella stagione 2020-21 Koop ha giocato principalmente sul centro-sinistra e poche volte si è spostato da quella zolla di campo. Passato all’Atalanta, nel suo primo anno viene impiegato maggiormente sul centro-destra ma, in generale, le zone di campo coperte iniziano ad aumentare. È solo l’inizio... Nella stagione 2022-23 la porzione di campo in cui gioca di più è la trequarti sinistra, ma la mappa inizia a essere colorata quasi interamente. Cosa vuol dire? Koopmeieners è ovunque! In campo corre da ogni parte e si sta trasformando in un giocatore totale. Arriviamo così all’ultima stagione. Le zone di campo colorate di blu scuro si riducono, mentre il celeste è praticamente ovunque. L’evoluzione è completa: Koop è un centrocampista box to box, in grado di coprire interamente il campo e non una sola porzione. Ok, ma corre da tutte le parti e basta o fa anche la differenza? Fa anche la differenza. Con 12 gol e 5 assist quella appena conclusa è la sua seconda miglior stagione in termini realizzativi . Nel 2020-21 era infatti arrivato a 15 gol , accompagnati – anche quella volta – da 5 assist. Escludendo i rigori, la stagione 2023-24 è stata la migliore dell’olandese. Non che segnare su rigore non conti, anzi: Koop è un vero e proprio specialista. In carriera ha infati trasformato 36 penalty e ha sbagliato solo 7 volte, con una percentuale di trasformazione dell’83,7%. Analizzando più nel dettaglio l’ultimo campionato del classe ’98, emerge che Koopmeiners è stato un giocatore chiave per il gioco offensivo dell’Atalanta. Principalmente, in campo ha svolto tre funzioni: creazione di occasioni, gestione del pallone e finalizzazione. Come “chance creator” Koop è tra i top assoluti in Italia. In media, ha prodotto 0.17 assist potenziali ogni 90 minuti, il che lo fa entrare nel 15% dei migliori centrocampisti offensivi della Serie A. Inoltre, ogni 90 minuti mette a referto 5,47 passaggi in area avversaria e 14,08 passaggi nel terzo di campo offensivo, caratteristiche che lo fanno rientrare nel 20% dei migliori trequartisti. In termini di conduzione del pallone, invece, va anche meglio. Koop fa infatti parte del 10% dei migliori centrocampisti della Serie A per passaggi in avanti . Nei top 5 campionati d’Europa hanno fatto meglio di lui solamente in quattro: Wirtz, Savanier, Maddison e De Bruyne. L’olandese ha quindi fatto meglio di top assoluti come Bellingham, Bruno Fernandes, Olmo, Isco e Xavi Simmons. Inoltre, Koop è al tredicesimo posto dei migliori centrocampisti offensivi d’Europa per Expected Threat da passaggi, l’indice che valuta la potenziale pericolosità di ogni azione in campo. Al primo posto di questa speciale classifica c’è un maestro come Kevin De Bruyne, ma l’olandese dell’Atalanta è sopra a tanti big come Bellingham, Olmo, Bernardo Silva e Foden. Il meglio di sé l’ha però dato in termini realizzativi. Koopmeiners ha un rapporto gol per gol attesi di 1,56, il che significa che ha segnato più di quanto ci si aspettasse dalle occasioni che ha avuto. Deve migliorare però nella scelta del tiro – Shooting Goals Added –, vale a dire che spesso calcia da posizione troppo defilata. In generale, l’olandese ha numeri offensivi da top, considerando che è un centrocampista e non un esterno o un attaccante. Un altro dato che sottolinea come Koopmeners sia un centrocampista totale è la mappa delle zone in cui il classe ’98 ha effettuato più passaggi. Non c’è una zona di campo in cui Koop ha effettuato molti più passaggi, il che dimostra come il centrocampista dell’Atalanta sia un giocatore in grado di gravitare e giocare in tutte le zone del campo. Anche la percentuale di riuscita dei passaggi è molto simile a prescindere dalla zona del campo, come a dire “non importa dove ricevo il pallone, lo spazio per servire il mio compagno lo trovo sempre”. Confrontando i dati di Koopmeiners degli ultimi quattro anni con quelli degli altri giocatori del suo stesso campionato e che giocano nella stessa zona di campo emerge che il centrocampista dell’olandese è tra i migliori in quasi tutti gli aspetti offensivi e difensivi del gioco. Per quanto riguarda l’attacco, Koopemeiners è tra i migliori giocatori per gol segnati senza rigori ogni 90 minuti e nel rapporto gol per gol attesi. L’olandese ha anche una percentuale di circa il 90% per assist attesi a partita e spicca anche per passaggi effettuati nell’area avversaria. Koop è anche uno dei migliori centrocampisti offensivi per percentuale di cross riusciti e passaggi filtranti ogni 90 minuti. Deve migliorare, invece, nei dribbling tentati e riusciti nel terzo di campo offensivo, uno dei pochi dati in cui non è tra i top assoluti. È tra i migliore in assoluto, invece, nei passaggi in avanti e negli uno-due in avanti, risultando quindi decisivo nel far avanzare la squadra giocando il pallone sapientemente. Il suo contributo non finisce però qui. Come detto, Koop è un giocatore prezioso anche in fase di non possesso e – avendo giocato anche da difensore e mediano – sa fare molto bene anche la fase difensiva. Dati alla mano, l’olandese risulta essere tra i migliori in assoluto per palloni recuperati e tackle tentati , ma è molto abile anche nell’intercettazione e nel pressing. Tutte qualità di un giocatore unico. Tutte qualità di un giocatore “nato per combattere”.

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