Da Zirkzee a Vlahovic: il rebus di Thiago Motta

L’avvicinamento della Juventus alla stagione 2024/2025 si sta rivelando più ostico del previsto. La squadra del nuovo allenatore Thiago Motta ha perso 3-0 contro il Norimberga a fine luglio, pareggiato 2-2 contro il Brest a inizio agosto e infine perso 2-0 contro l’Atletico Madrid nell’ultima prima del campionato. Due chiare indicazioni dalle amichevoli: tenuta difensiva ancora decisamente da trovare e difficoltà palese a trovare la via del gol. Se i gol subìti in tre partite sono stati addirittura 7, quelli segnati solo 2. Di questi due, uno solo da Vlahovic , peraltro su calcio di rigore dopo aver sbagliato, proprio dal dischetto, contro il Norimberga. All’inizio della sua quarta stagione con la maglia bianconera, Vlahovic è per distacco uno degli uomini – per non dire l’uomo – di punta su cui Thiago Motta sta cercando di costruire la sua prima Juventus. Un centravanti profondamente diverso da quello che aveva a Bologna: Joshua Zirkzee. E questo tipo di transizione è il rebus principale a cui il nuovo allenatore bianconero non è riuscito a trovare soluzione. Grazie ai dati forniti da Soccerment, che ha parametrato le tendenze e lo stile di gioco dei due calciatori nelle ultime due stagioni, possiamo farci un’idea chiara e analitica delle loro differenze in campo. Confrontando la heatmap – cioè i punti del campo in cui preferiscono giocare il pallone – si può vedere come Vlahovic nel corso delle stagioni 22/23 e 23/24 sia per circa il 70% un 'target man', ovvero l’archetipo di attaccante che staziona per la maggior parte del tempo in area di rigore e a cui viene chiesto quasi esclusivamente di finalizzare l’azione e di trasformare il lavoro dei compagni in gol. Nelle sue due stagioni guidato da Thiago Motta – anche se di fatto solo nella seconda è stato titolare – Zirkzee si è invece caratterizzato per essere un 'mobile finisher' quasi perfetto. Studiando la sua heatmap si può vedere come abbia avuto la tendenza a svariare su tutto il fronte offensivo avversario, agendo quasi più da trequartista avanzato che da vero numero 9, come confermato dal numero di assist messi a referto nel corso della stagione. Dall’analisi delle tendenze di gioco dei due attaccanti si può vedere anche qui come Vlahovic rispetti maggiormente i canoni del centravanti 'classico': il serbo doppia l’olandese sia per quanto riguarda i tiri in area di rigore sia soprattutto nelle conclusioni di testa . Allo stesso tempo Vlahovic si fa preferire anche per le spizzate effettuate e i filtranti ricevuti. Di contro Zirkzee si dimostra più portato a effettuare passaggi e sponde in zona offensiva per i compagni e molto più efficiente nel fondamentale del dribbling . I numeri ci dicono invece che i due sono praticamente in pareggio per quanto riguarda tocchi e tiri da fuori area: dato che in questo caso tende dalla parte di Zirkzee visto il minutaggio inferiore e che conferma il suo essere una punta più versatile. Dati alla mano, Dusan e Joshua sono due attaccanti molto diversi, entrambi fortissimi ma diametralmente opposti. Thiago Motta è molto attaccato ai suoi schemi, e difficilmente scenderà tatticamente a patti. Vlahovic però non è Zirkzee, e non può fare lo stesso lavoro dell'olandese. Tutto passa da riuscire a trovare un compromesso: a Thiago Motta la soluzione del rebus…