L’effetto Okafor: quando fare gol dalla panchina diventa un lavoro

Continuando di questo passo sarà ricordato come l’incubo di tutti gli appassionati di fantacalcio. Nome: Noah Okafor. Professione: attaccante specializzato nel segnare gol quando non gioca titolare. Certo, è ancora molto presto per parlare di 'effetto Okafor'. Ma l’attaccante svizzero ha ricominciato con Paulo Fonseca da dove aveva lasciato con Stefano Pioli: dalla panchina. Per lui però non è un problema, anzi. Contro il Torino, nella prima di campionato, gli sono bastati solo 12 minuti per trasformare in gol il cross di Musah e fissare il punteggio sul 2-2. E a pensarci bene è un copione già visto più e più volte anche durante la sua prima stagione in rossonero. Nel campionato 2023/2024 Okafor ha segnato 6 reti in 28 presenze in Serie A : di queste, addirittura 5 sono arrivate quando lo svizzero è partito dalla panchina, accontentandosi di pochi minuti sul terreno di gioco. L’unica eccezione è rappresentata da quello che è stato il suo primo gol nel campionato italiano, un tap-in su respinta difettosa del portiere nel 3-1 con cui il Milan ha vinto sul campo del Cagliari nel settembre 2023. Per il resto, a Okafor sono sempre bastati una ventina di minuti per incidere sull’economia della partita. Sei gol su sette da panchinaro sono troppi per essere una coincidenza. Viene da pensare che l’ex Salisburgo sia a tutti gli effetti uno specialista nello spaccare le partite, una sorta di sesto uomo del basket applicato al calcio. Con buona pace dei fantallenatori, che non vedendolo partire dall’inizio decidono di non schierarlo per poi trovarsi il suo +3, spietato, in panchina. Certo, la spiegazione più logica sarebbe da imputare alla stanchezza delle difese: un giocatore come Okafor, che abbina stazza fisica e velocità di gamba, riesce con più facilità a incidere quando la fatica comincia a farsi largo tra le maglie avversarie. Ma non è sufficiente, altrimenti assisteremmo a uno,due gol nel recupero di ogni partita. Spulciando all’indietro nella sua carriera, si può notare che per Okafor non è mai una novità segnare da subentrante. Nella stagione 2022/23, la sua ultima al Salisburgo prima del trasferimento al Milan, 3 dei suoi 10 gol stagionali sono arrivati partendo dalla panchina. La percentuale si alza di parecchio nella stagione precedente, la 2021/22, quando 5 reti su 14 sono arrivate negli minuti di gioco, senza che partisse da titolare. Una spiegazione possibile di questo trend potrebbe essere il problema di Okafor con gli infortuni: nelle sue sei stagioni da professionista, l’attaccante del Milan è sempre stato costretto a saltare diverse partite a causa dei problemi fisici, tanto da non aver mai raggiunto finora in carriera i 2000 minuti di gioco in una singola annata. I frequenti acciacchi lo hanno costretto ad inseguire regolarmente la migliore condizione atletica, rendendo di conseguenza complicato per i suoi allenatori poterlo schierare con continuità dal primo minuto. Lo spazio che si è ritagliato da specialista degli ultimi minuti si spiega insomma con un’autonomia di gioco molto spesso ridotta, per un giocatore che numeri alla mano avrebbe anche una ottima media realizzativa in rapporto al tempo passato sul campo. Continuasse infatti con questo ritmo Okafor potrebbe andare a insidiare il primo posto della classifica degli 'specialisti del subentro' della Serie A, occupato al momento da Muriel, che grazie agli anni all'Atalanta ha messo insieme 27 reti in 143 ingressi dalla panchina. È ancora presto per parlare di 'effetto Okafor', è vero. Magari riparliamone tra un paio di stagioni.

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