Il nuovo calcio totale di Simone Inzaghi: vince anche quando Lautaro non segna

La febbre del venerdì sera. Questo è stato l’impatto avuto dall’Inter all’inizio del weekend. A farne le spese ancora una volta l’Atalanta. Come nel mese di febbraio di un campionato fa anche questa volta la squadra nerazzurra di Bergamo incassa 4 gol dall’Inter in un confronto che premia ancora una volta Inzaghi, alla sua sesta vittoria consecutiva tra serie A e Coppa Italia contro Gasperini . In totale i risultati positivi dell’Inter contro l’Atalanta arrivano a 12, come i confronti che ci sono stati tra le due squadre dal 2019 ad oggi. Ma al di là di statistiche e numeri è l’atteggiamento dell’Inter che ha fatto la differenza: l’impatto, l’approccio, la capacita di imporre gioco e personalità nella maniera più semplice e naturale possibile, come se fosse scontato il risultato finale. E invece nel calcio, come Inzaghi aveva detto ad inizio ritiro, ripetersi è sempre la cosa più complicata. Negli ultimi 3 anni Milan, Napoli e la stessa Inter del dopo Conte non sono riuscite a fare il bis. Gli avversari ti conoscono, ti aspettano, ti studiano. Provano ad anticipare le mosse preparando le contromosse, provano a prendere in mano il pallino del gioco per impedirti di ripartire con una velocità spesso incontenibile per tutti. Provano a sporcarti la manovra e a rendere scomoda la partita. Tutto questo con l’Atalanta si è visto poco o nulla da parte degli avversari. Si è vista invece una grande Inter, uguale a sé stessa negli interpreti e nei protagonisti di un campionato fa: un gruppo che sa interagire in maniera perfetta, che sa interpretare lo spartito come meglio non si potrebbe, che ha l’approccio tipico di chi conosce il senso e il fine della nuova missione nerazzurra. Inoltre la capacita di alzare il livello quando il livello dell’avversaria cresce è caratteristica inconfondibile delle grandi squadre, perchè consapevoli di dover fare qualcosa in più dell’ordinario. Per quanto l’ordinario dell’Inter è di grandissimo spessore. La squadra segna: già 8 gol in 3 partite. Anche senza Lautaro, che ancora non si è sbloccato e ha realizzato solo un gol nelle sue ultime 11 presenze in campionato . E allora, in attesa dei gol di Taremi, ci pensa Marcus Thuram a caricarsi a suon di gol il peso dell’attacco, diventando il quarto giocatore nella storia dell’Inter a segnare almeno 4 gol nelle prime 3 presenze in una stagione di serie A nell’era dei tre punti a vittoria. Dopo Lautaro Martinez , Mauro Icardi e Christian Vieri , c'è anche il francese nel club. Insomma, il Tikus dopo un Europeo piuttosto complicato per la Francia e per lui stesso è partito ad una velocità realizzativa decisamente sopra le righe. Un inizio più che incoraggiante visti i margini che ha il reparto offensivo dell’Inter, da cui si aspettano ancora i gol degli altri 4 giocatori che lo compongono. Gol che serviranno in campionato e in Champions League dove, nella rinnovata competizione stagionale, all’esordio la squadra è attesa dalla supersfida con il City di Guardiola, pochi giorni prima del derby con il Milan. Due storie che invertono il loro corso. Due anni fa sempre in Champions, la doppia sfida in semifinale con i rossoneri anticipò proprio la sfida nella finale di Istanbul contro il Manchester City. Destini che si intrecciano in una corsa pronta a regalare forti emozioni per un' Inter dalle grandi ambizioni europee, rafforzate dal coraggio della consapevolezza e dalla forza di uno status internazionale ormai consolidato che fa sognare ad occhi aperti.