Il Milan ancora non va: i problemi da risolvere

Il Milan di Paulo Fonseca ancora non va. Due punti conquistati nelle prime tre di campionato è un bottino troppo magro per un club ambizioso e con una storia come quella del Milan. L’avventura dell’allenatore portoghese sulla panchina rossonera è iniziata ormai due mesi fa e la sua mano ancora non è visibile. Il suo Milan mostra ancora diverse lacune dal punto di vista tecnico e tattico e la distanza dalle prime in classifica inizia a farsi già ampia. A tutto questo, si aggiungono alcuni problemi extra campo che andranno gestiti con la massima cautela nei prossimi giorni: come l’esclusione di Bennacer a causa degli ultimi e agitati giorni di mercato. Ma il Milan non va anche per quanto riguarda gli equilibri interni. E il cooling break di ieri è un po’ il manifesto di questo momento, al netto delle smentite e delle 'buone' intenzioni. Theo Hernandez e Rafa Leao non si sono avvicinati alla panchina di Paulo Fonseca e non hanno sentito le indicazioni del proprio allenatore. E l’immagine lascia spazio a pochi commenti e a poche interpretazioni. Il Milan aveva appena pareggiato e quindi le indicazioni sarebbero state sicuramente utili, perché diverse da quelle che i due rossoneri avevano ricevuto al momento dell’ingresso in campo . Ma al di là di questo, è evidente ci sia stata una mancanza di rispetto nei confronti del proprio allenatore e anche dei compagni. Non è stata una bella immagine da vedere, tanto dallo stadio quanto da casa. Nel post partita si è però preferito ridimensionare il tutto e la società non multerà i due giocatori. La non presenza di Ibrahimovic all’Olimpico non ha aiutato la risoluzione immediata del problema. Sarebbe bastato un suo intervento a fine partita e la questione probabilmente sarebbe subito rientrata. Il totem del Milan di oggi infatti è proprio lui, questo è il Milan di Zlatan e di conseguenza la sua assenza si è inevitabilmente sentita. Le prestazioni e i risultati non stanno aiutando Fonseca, che nel post partita ha detto che la squadra ha bisogno di tempo perché non ha ancora assimilato il suo credo; bisognerà però vedere quando questo accadrà. L’allenatore portoghese vuole una manovra avvolgente e dominante, ma il campo ha detto che il gol del pareggio contro la squadra di Pecchia e quello di ieri sono arrivati in stile ‘vecchio Milan’ e cioè con una delle tipiche ripartenze. Se in campo le novità tattiche ancora non si vedono, sono invece tante le cose cambiate nell’ultimo anno a Milanello. L’allenatore, diversi giocatori e l’approccio della dirigenza. Rispetto alle precedenti gestioni, l’attuale dirigenza è infatti meno presente a Milanello. Non per mancanza di interesse , ma proprio per scelta. La nuova philosophy societaria è questa. In generale, questo è già un momento delicato in casa rossonera. Le prossime tre gare dopo la sosta saranno fondamentali, non solo per Fonseca ma più in generale per le ambizioni del Milan. La squadra rossonera giocherà tre partite consecutive a San Siro, prima contro il Venezia, poi contro il Liverpool e infine contro l’Inter . Queste tre sfide serviranno per capire se quest’anno il Milan saprà essere grande. La sosta può però aiutare, perché può abbassare la temperatura nello spogliatoio. Alla ripresa la speranza è che le acque si siano calmate e che il Milan possa ripartire da dove ha finito, cioè proprio da Theo Hernandez e Leao. Fonseca li ha esclusi perché non li ha visti abbastanza attenti nelle prime due partite ma a oggi non può esistere un Milan senza loro due. In passato anche Pioli aveva escluso Leao per dargli una ‘scossa’ e aveva sempre funzionato. E anche ieri Rafa è entrato bene, ha reagito ed ha segnato. Per Theo, però, è un po’ diverso. Ogni calciatore ha una sua diversa sensibilità e ha bisogno di ‘scosse’ differenti, su misura. Oltre a Theo e Leao, il Milan può ripartire anche dalla voglia mostrata nei due finali di gara contro Torino e Lazio, che hanno permesso alla squadra di ottenere due pareggi. A tratti la squadra di Fonseca è apparsa un ‘leone in gabbia’, la speranza è che riesca a liberarsi definitivamente.