Inter, il numero magico di Inzaghi

Un numero magico. Una sorta di algoritmo per scoprire la realtà e il futuro dell’Inter di Simone Inzaghi. Tutto si basa su un principio: la miglior difesa è l’attacco. Tutto gira intorno alla straordinaria forza offensiva dei campioni d’Italia, le linee di passaggio e la capacità dei giocatori di scambiarsi le posizioni. In questo inizio di stagione, dopo solo tre giornate, l’Inter si trova in prima posizione con 7 punti al pari di Juve, Torino e Udinese. Ma c’è una statistica appunto in cui primeggia: è già il miglior attacco con 8 gol. Esattamente come l’anno scorso quando superò il Monza per 2-0, il Cagliari per 2-0 e la Fiorentina per 4-0. Quest’anno invece Genoa 2-2, Lecce 2-0, Atalanta 4-0. Tolte le due distrazioni a Marassi tutto simile. Ma questa è una semplice coincidenza. Fermiamoci ai gol segnati e prendiamo in esame un periodo più lungo, l’intera annata. Questo è un numero magico che non è segreto ma nasconde un legame curioso. Da quando Simone Inzaghi è all’Inter, gol realizzati e punti viaggiano sempre insieme o quasi. Vediamo nel dettaglio il risultato di ogni stagione a fine campionato. Primo anno. Inzaghi arriva dopo Conte. C’è una strana aria di smobilitazione . Oltre all’allenatore campione d’Italia sono stati ceduti Hakimi e Lukaku. È arrivato Dzeko però. Si cercava anche Thuram ma, complice un infortunio del francese, si è puntato su Correa. Del reparto fanno parte anche Sanchez e Caicedo . L’Inter conclude seconda dietro al Milan dopo un ottimo campionato e un leggero ma decisivo calo tra febbraio e marzo. Quanti gol segnò? 84. Punti? 84. Secondo anno. Torna Lukaku che prende il posto di Sanchez e l’attacco diventa stellare con Dzeko, Lautaro e Correa. Eppure, le cose in campionato non vanno. L’infortunio muscolare di Romelu complica l’inizio. Poi troppi alti e bassi. Complice anche il super cammino in Champions in Serie A l’Inter chiude terza dietro a Napoli e Lazio. Tanti rimpianti e un reparto offensivo che si esalta più in Europa. La squadra in campionato segna 13 gol in meno dell’anno precedente. Morale 71 reti fatte, 72 punti. Cala l’attacco, calano i punti. Terzo anno. Il trionfo. La Champions sfiorata ha dato consapevolezza. Salutano Dzeko, Correa e Lukaku . Ma arriva in silenzio un attaccante che farà la differenza: Marcus Thuram. Nasce la ThuLa e la seconda stella è un torneo dominato dall’inizio alla fine. Lautaro è capocannoniere con 24 reti. Lo scudetto arriva con cinque giornate di anticipo e forse per questo motivo a livello statistico nelle ultime sfide i nerazzurri rallentano leggermente. In ogni caso siamo sempre vicini nel rapporto punti-gol fatti. 94 punti, 89 gol realizzati, 22 subiti. Differenza reti +67. In conclusione, si possono affermare alcune cose. Il dato numerico è al tempo stesso divertente e indicativo. Certo può anche essere una coincidenza ma certifica che l’Inter di Inzaghi è una macchina da gol. L’anno scorso 8 gol nelle prime tre. Quest’anno anche. E se continua a segnare così, in base al nostro algoritmo magico, sapremo già quanti punti potrà fare.

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