Mats Hummels per la Roma sarà un grande leader oltre che un grande difensore

Außenrist. Esterno del piede. Sui social Hummels lo trovate così, un soprannome che si porta dietro da sempre in Germania. E se di lavoro fai il difensore non è normale che la prima cosa che ti caratterizza sia la tecnica, ecco perché Mats è stato per anni il migliore nel suo ruolo in Bundesliga e fra i top al mondo. Certo ha sempre avuto fisico , tempi nelle chiusure e letture clamorose del gioco, ma fin dalle giovanili del Bayern Monaco a stupire è stata la qualità, la classe, l'eleganza che si ritrova nei piedi. E quell'Außenrist, l'esterno appunto, è un po’ il suo marchio di fabbrica: giusto per rendervi conto di cosa stiamo parlando andate a rivedervi l'assist per Brandt ad aprile in Dortmund-Atletico Madrid, ritorno dei quarti della scorsa Champions League. Dove Hummels a 35 anni è arrivato alla finale, con tanto di nomination di miglior difensore della stagione grazie a prestazioni da fenomeno vedi contro il Milan nel girone, il PSV agli ottavi e anche il gol decisivo al Parco dei Principi di Parigi in semifinale. Già, i gol, l'altro aspetto che per anni lo ha reso un difensore quasi unico: 33 in 17 stagioni in Bundesliga, in tutto in carriera compresa anche la nazionale fanno 56. Fra l'altro una caratteristica che non si è offuscata con il passare degli anni, visto che per esempio l’anno scorso a Friburgo il Borussia Dortmund aveva vinto 4-2 con doppietta proprio di Hummels. Il gol più importante Mats lo aveva segnato di testa contro la Francia ai quarti del Mondiale vinto in Brasile nel 2014, ma ce n’è un altro che racconta forse ancora meglio la sua carriera: 26 febbraio 2011, il Dortmund di Klopp arriva all’Allianz Arena da sorpresa della stagione, la genesi del BVB meraviglioso pieno però in quel momento di ragazzini quasi sconosciuti fra i quali anche un certo Mats Hummels. Cresciuto a Monaco, a 7 anni era già nelle giovanili del Bayern dove suo papà faceva il capo scout. Poi però di fatto lo hanno scartato e spedito a Dortmund perché no, per lui nel Bayern non c'era spazio: troppo giovane e poi non convinceva nemmeno granché. Ovviamente quella sera di febbraio nel 3-1 del Dortmund che schianta il Bayern segna anche Mats, che poi a 23 anni esulta come chi sognava eccome quella rivincita. Insomma, personalità ne ha a pacchi e anche per questo è stato clamorosamente lasciato fuori dalle convocazioni per Euro2024. Ma come, il miglior difensore tedesco della stagione nemmeno convocato? Dato che non lo considerava un titolare, Nagelsmann aveva paura che Hummels potesse rappresentare un problema da gestire, anche mediaticamente, se non avesse giocato. Anche l'addio al Dortmund racconta di un carattere che può essere ingombrante visto che insieme a Reus e a un altro paio di leader dello spogliatoio a gennaio si era lamentato di Terzic: brava persona eh, ma come allenatore non ci siamo. Il club in qualche modo gli aveva dato ragione richiamando a casa Sahin, che poi alla fine ha pure preso il posto di Terzic, ma da lì i rapporti con i dirigenti si sono incrinati, infatti a fine stagione è stato deciso di non rinnovare il contratto a Hummels. Che comunque resta una leggenda del BVB, tanto che sabato scorso è stato salutato da tutto il Westfalenstadion: giro di campo da solo davanti a 81.000 persone, e un lungo abbraccio con Klopp, prima di giocare la partita di addio dei suoi amici Piszczek e Blaszczykowski. Tutti sono arrivati allo stadio in auto o con il bus del club. Lui no, si è presentato all’ingresso degli spogliatoi in monopattino. Perché questo è lo stile di Mats Hummels, un tipo brillante, intelligente e pure bello. Insomma le ha tutte, compreso un esterno del piede da urlo.