L'ombra di Lautaro e le luci della Champions

La reazione c’è stata, ed è già un buon segnale, ma la prestazione no. L’Inter vista a Monza è una squadra di luci e ombre. Illuminata e determinata all’inizio e reattiva dopo aver subìto lo svantaggio ma che nella fase centrale della partita è apparsa lenta, compassata e con poca qualità in fase di costruzione. I quattro cambi di formazione di Inzaghi, meno di quello che ci si potesse aspettare, sono stati i meno responsabili di una prestazione a tratti soporifera. Anzi, Carlos Augusto e de Vrij sono stati tra i più positivi della squadra. Piuttosto, a deludere le aspettative i titolari, che per una sera non hanno avuto la stessa brillantezza, determinazione e cattiveria di sempre. La testa però non era già a Manchester, dove mercoledì i nerazzurri affronteranno il City di Guardiola, si è tratto solo di una serata storta. Dimarco l’unico veramente all’altezza dell’impegno, instancabile sulla fascia sinistra da quinto e da centrale di sinistra nel finale, autore di assist meravigliosi ma mal sfruttati dai compagni e rimasto in campo fino alla fine . È uscito stremato e con un fastidioso affaticamento ai flessori della coscia destra che lo mette praticamente fuori causa per la super sfida di Manchester e lo lascia in dubbio per l’atteso derby contro il Milan di domenica prossima. A Monza Simone Inzaghi sperava di ritrovare la ThuLa e invece né Thuram né Lautaro hanno lasciato il segno. Se però il francese è ancora in testa alla classifica dei marcatori con i suoi 4 gol, il capitano dell’Inter non è ancora riuscito a sbloccarsi. Nelle ultime 12 partite di campionato giocate, esattamente dal 28 febbraio alla gara dello U-Power Stadium, Lautaro ha trovato il gol solo nella scorpacciata di Frosinone dello scorso 10 maggio, quando l’Inter vinse 5-0. Adesso l’auspicio di Inzaghi e dei tifosi nerazzurri è che il Toro ritrovi ardore sopito e reti nella doppia sfida thrilling con City e Milan, già un primo passaggio obbligato per testare obiettivi e ambizioni della squadra. Lautaro sa di poter fare di più. In estate è stato l’assoluto protagonista della Copa America vinta con l’Argentina e nella passata stagione ha vinto con due e mesi e mezzo di anticipo la classifica dei marcatori. Ma rispetto alla scorsa annata, i numeri di Lautaro sono in calo non solo per quel che riguarda la voce ‘gol segnati’. Analizzando le prime tre partite stagionali dell’argentino , emerge che in questo inizio di campionato ha tirato molto meno e anche con meno precisione. Secondo i dati forniti da Fbref.com, l’anno scorso Lautaro effettuvata 3.56 tiri ogni 90 minuti. Di questi, 1.49 era indirizzato in porta. Quest’anno invece, il capitano nerazzurro effettua 1.60 tiri per partita e solo 0.40 in porta. La percentuale dei suoi tiri in porta per 90 minuti è quindi calata dal 41,9% della passata stagione al 25% attuale. La flessione riguarda anche il contributo al gioco. Se l’anno scorso effettuava 20.5 passaggi a partita, quest’anno il dato è sceso a 14.4. Nella passata stagione Lautaro era prezioso anche in fase di non possesso con 0.75 contrasti per 90', quest’anno è invece sceso a 0.40. Alla ricerca di nuovi stimoli, di una nuova luce. Quella luce che, in una notte che stava diventando tremendamente buia a Monza, ha riacceso Denzel Dumfries. Quest’anno l’olandese non è mai partito dall’inizio e anche nella trasferta in Brianza è entrato nell’ultimo scorcio di partita, diventando l’assoluto protagonista. Un gol provvidenziale, il dodicesimo in maglia nerazzurra tra campionato e coppe, che ha consentito all’Inter di salvarsi dalla prima sconfitta stagionale. Gol a parte, Dumfries ha dato un grande contributo alla squadra nerazzurra nei 34 minuti che ha giocato. Secondo quanto emerge dai dati di Soccerment, solo Frattesi ha tirato più di Dumfries verso la porta difesa da Turati . L’olandese è inoltre il migliore dell’Inter per xOVA , vale a dire la misura che cattura la capacità di un giocatore di ‘trasformare’ positivamente il possesso, e per xT , cioè la probabilità di segnare a partire da suoi passaggi e dal suo trasporto del pallone. Per l’esterno questo è un momento decisivo della stagione ma forse anche della carriera, visto che si stanno definendo anche i termini del rinnovo. L’olandese dovrebbe firmare un nuovo contratto fino al 2027 e guadagnare circa 4 milioni di euro a stagione, più o meno come Dimarco . In attesa della fumata bianca, nelle prossime partite Dumfries inizierà a trovare anche più spazio, candidandosi già a Manchester per una maglia da titolare. Lì dove ritroverà antichi avversari della finale di Champions del 2023 e da dove necessariamente partirà la cavalcata dell’Inter in Europa. Un’altra competizione in cui la squadra di Inzaghi cercherà di essere protagonista dall’inizio alla fine.