Napoli, qualcosa è cambiato. O meglio è tornato

Qualcosa è cambiato, ma forse sarebbe più giusto scrivere ‘è tornato’. Cioè lo spirito di una squadra capace di lavorare in sintonia, seguendo la stessa direzione, accompagnata da Antonio Conte. Sotto il cielo di Cagliari il Napoli ha ritrovato sé stesso, quasi il piacere di soffrire insieme, una sorta di mutuo soccorso che ha restituito credibilità e convinzione al gruppo. Difficile scegliere il migliore in campo, impossibile decidere se sia stato più decisivo Meret con le sue parate o Lukaku, uomo gol e assist, come Kvaratskhelia del resto. Il segnale di discontinuità con il recente, triste, passato, è ascrivibile proprio a questo aspetto, la qualità del singolo a disposizione del gruppo. Semplice? No. Per quello che si era visto nel campionato post scudetto, per i dubbi, legittimi, sul valore di alcuni calciatori. Il pensiero, strisciante, per non dire preoccupante, che nella stagione del terzo titolo i pianeti si fossero allineati, una congiuntura astrale favorevole in grado di elevare esponenzialmente le prestazioni dei protagonisti di quella storica annata. Evidentemente non tutto era da buttare, lo hanno dimostrato, a Cagliari, proprio quegli uomini, rigenerati dal nuovo allenatore. Il Napoli davanti alle grandi del nostro campionato nella classifica provvisoria è figlio del lavoro fatto sul mercato e nella testa dei giocatori. L’avvento di Conte è stato come una sferzata, un colpo di vento che ti disorienta e rischia di farti scuffiare se non sei subito pronto a correre ai ripari. Così è stato, un’assunzione di responsabilità collettiva davanti al pericolo di affondare. Poi a bordo sono saliti tutti gli altri, i giocatori arrivati dal mercato, che hanno per ora avuto il merito, Lukaku a parte, immediatamente al timone, di aumentare la competizione nel cuore del gruppo, una condizione che ha smosso gli equilibri interni. Un’altra raffica di vento che l’allenatore ha saputo sfruttare senza però sbilanciare l’assetto, continuando a dare fiducia al gruppo storico che nonostante il vento forte che soffiava sull’Unipol Arena, ha saputo veleggiare verso la terza vittoria consecutiva. Il tragitto è ancora lungo, i nuovi arrivati non potranno restare sottocoperta per tutta la stagione, d’accordo, però l’atteggiamento di chi è sceso in campo dovrebbe quantomeno rassicurare i più scettici sul fatto che quest’anno difficilmente dalle stanze di Castel Volturno arriveranno gli spifferi generati solo dai brusii di spogliatoio, tanto fastidiosi quanto inutili, incapaci di far gonfiare le vele. Perché lo spirito di squadra, il senso di appartenenza messo in campo nell’ultima di campionato rappresentano al momento una ferrea garanzia, certificata dalla presenza di Antonio Conte. Poi quando sarà il momento anche gli altri avranno spazio, una preziosa risorsa per puntare in alto e continuare a vele spiegate, con la certezza però radicata nel gruppo, che comunque tutti resteranno a bordo. Qualcosa è cambiato, il Napoli è tornato ma forse sarebbe più giusto scrivere ‘è cresciuto’.