Antoine Hainaut e quel cross atteso da 3 anni

Man, Mihaila, Suzuki, Bonny, Cancellieri e la lista è ancora lunga. A Parma giovani e talento è un binomio che da qualche anno va di pari passo e Fabio Pecchia è il trait d'union. Ma tra di loro c’è anche chi è meno sponsorizzato e – fino a pochi giorni fa –sconosciuto ai più: Antoine Hainaut, che con un colpo di testa in tuffo ha regalato un insperato pareggio al Parma al minuto 95 della partita contro il Lecce. Il centrocampista classe 2002 si è trovato nel posto giusto al momento giusto, ma non per caso. La sua è una storia di attesa e quel cross sul secondo palo lo aspettava da tanto tempo. Forse troppo… Antoine nasce a Boulogne-sur-Mer, nel nord della Francia. Un luogo dove freddo e pioggia la fanno da padroni. Uno di quei luoghi dove per poter emergere nel calcio serve saper abbinare qualità e quantità, tecnica e cattiveria agonistica. E Hainaut questo lo sa bene, visto che suo padre ha giocato a livello amatoriale con l’Hénin-Beaumont e successivamente è diventato allenatore. E proprio grazie a lui il piccolo Antoine inizia a giocare a calcio. Loison-sous-Lens , Biache-Saint-Vaast e poi, ad appena sette anni, l’arrivo nel settore giovanile del Lens. Per dieci anni resta lì ma, arrivato in Under 17, qualcosa si interrompe. “Da un po' di tempo a questa parte, ho avuto meno tempo per giocare. In realtà, non mi è mai stata data la possibilità di dimostrare il mio valore” racconterà qualche mese più tardi. Gioca sempre meno ma la spaccatura definitiva arriva improvvisamente. Ad aprile, da un giorno all'altro, il Lens gli comunica senza preavviso di non puntare più su di lui e Antoine si ritrova senza squadra. È in questo momento che Antoine deve fare una scelta: continuare a inseguire il suo sogno o cambiare strada. A vincere è la sua determinazione: “Volevo dimostrare che si erano sbagliati”. E così decide di rilanciarsi partendo dal basso, dal Boulogne, squadra della sua città natale e di terza divisione francese. Dal suo ‘ritorno a casa’, Antoine vive un’altalena di emozioni in pochissimo tempo. Dopo un inizio più che positivo , il Covid ferma i campionati e la crescita di Antoine subisce un nuovo stop. Inizia così ad allenarsi nel cortile di casa con suo padre, e la cosa diventa fondamentale per farsi trovare pronto alla ripresa. Al ritorno in campo, infatti, è come se non si fosse mai fermato e riesce anche a trovare il suo primo gol in carriera, sempre con un colpo di testa. Nel frattempo, il Parma – grazie al lavoro dell'area scouting e del responsabile Massimiliano Notari – si accorge di lui. La trattativa è veloce, a gennaio 2022 il club emiliano lo acquista per poco meno di 300 mila euro e lo lascia in prestito al Boulogne fino alla fine della stagione. Mesi in cui Antoine continua a trascinare la sua squadra, mentre fuori dal campo inizia a studiare l’italiano per non sfigurare quando arriverà in gialloblù. Hainaut arriva in Italia e il salto è, per forza di cose, enorme. Da un club dilettantistico francese al Parma: aspettative più alte, esposizione mediatica, strutture più grandi e una concorrenza molto più elevata. Abituato a essere il leader tecnico e carismatico del Boulogne, Antoine si ritrova a dover lottare anche per avere pochi minuti in campo. L’inizio non è semplice, ma non si scoraggia. Il suo approccio è sempre lo stesso: testa bassa e lavorare. Si applica anche in ruoli che inizialmente non sente nelle sue corde. Era un centrocampista offensivo, Pecchia lo schiera mezzala e all’occorrenza anche terzino destro di spinta, posizioni dove la sua corsa e il suo spirito combattivo possono fare la differenza. Il primo anno scende in campo 15 volte tra Serie B e Coppa Italia per un totale di poco più di 400 minuti. La stagione successiva non va meglio, anzi. Appena 4 partite in Serie B e 2 in Coppa Italia. Il momento più complicato arriva a dicembre 2023. Schierato titolare a sorpresa nel match contro il Cosenza, riceve un primo cartellino giallo dopo appena 3 minuti dal fischio d’inizio. Ne passano pochi altri e Antoine vede davanti al suo volto un altro giallo. Espulso in 6 minuti, lasciando i suoi compagni di squadra in dieci per oltre 80 minuti. Da quel momento farà fatica a ritrovare spazio. Un altro schiaffo in faccia, ma ancora una volta non demorde. La sua forza di volontà va oltre le tante panchine e i pochi minuti giocati. Il Parma arriva in Serie A e Hainaut decide, nonostante qualche interessamento di altri club, di voler restare. “Voglio dare tutto per questo club” spiega a luglio scorso. E quel tutto è nel tuffo con cui ha spinto la palla in rete al 95’ di Lecce-Parma. Una partita che sembrava finita e con un destino già segnato, impossibile da cambiare. Un po’ come la carriera di Hainaut, che tante volte sembrava destinata a un epilogo diverso. Per tutti ma non per Antoine, che non conosce il significato della parola arrendersi e che aspettava quel cross da tre anni. Era lì, pronto a tuffarsi. Per iniziare a volare.