Como, Nico Paz è il nuovo idolo. E ora lo aspetta l'Argentina...

Nicolas Paz Martinez. Per tutti, più semplicemente, Nico Paz. Una delle rivelazioni del primo mese e mezzo di Serie A è il trequartista argentino, che dopo un inizio di stagione difficile per il Como lo sta ora trascinando a suon di dribbling, sombreri e assist, con sette punti conquistati nelle ultime tre partite giocate, contro Bologna, Atalanta e Verona. Prestazioni che trovano conferme anche nei numeri: Paz è secondo in Italia per dribbling tentati e quarto per quelli riusciti . La sua importanza per il Como è sintetizzata bene da altre classifiche, che vedono il suo nome davanti a tutti quelli dei compagni: xG assistiti, conduzioni progressive e passaggi in area di rigore avversaria. Qualità che hanno sorpreso molti, ma non chi Nico lo conosce da tanto tempo. Come, per esempio, Cesc Fabregas, l’allenatore dei lariani, che dopo il 3-2 contro l’Hellas di domenica scorsa ne ha parlato in conferenza stampa: “Sappiamo bene che Nico Paz è un giocatore molto valido. L'ho voluto io qui a Como, lo conoscevo bene”. Cesc, che per lui ha modificato tatticamente la sua squadra, passando dal 4-4-2 al 4-2-3-1, non è però l’unico in Italia che conosceva il classe 2004 anche prima di questa stagione. Perché Paz ha giocato, fino a due mesi fa, nel Real Madrid: è entrato nel settore giovanile dei blancos giovanissimo, quando aveva 12 anni, e ci è rimasto fino allo scorso agosto. Oltre alle esperienze con tutte le formazioni giovanili, l’anno scorso per lui anche l’emozione e l’orgoglio dell’esordio con la prima squadra, quella allenata da Carlo Ancelotti. Otto le presenze a fine anno, con anche un gol. Un gol che i tifosi del Napoli ricordano, purtroppo per loro, bene: quello che diede il vantaggio al Real al Santiago Bernabeu nella sfida contro gli azzurri di Champions League dello scorso 29 novembre. Il gol del 3-2 con un gran tiro dalla distanza, in una partita poi terminata 4-2 per i padroni di casa. E indovinate chi sarà il prossimo avversario del Como ? Già, proprio il Napoli, nell’anticipo della settima giornata di Serie A, che potrete seguire su Sky Sport venerdì alle 18.30. Un gol con la maglia del Real al Bernabeu a 19 anni: segno di un predestinato? Sì. Perché il calcio Nico lo vive e lo respira da sempre. Suo padre, Pablo Paz, è stato a sua volta calciatore professionista, con anche 14 presenze e un gol nella nazionale maggiore argentina e un argento alle Olimpiadi di Atlanta 1996, con gente del calibro di Javier Zanetti, il Cholo Simeone, Ortega e Crespo come compagni di squadra. Dopo gli inizi a Bahía Blanca Pablo giocò con Newell’s Old Boys e Banfield, prima del grande salto in Europa. Destinazione: Spagna, con sei anni al Tenerife e uno al Real Valladolid. In campo, padre e figlio non potrebbero essere più differenti: difensore centrale il primo, fantasista il secondo. Il legame, più che nella tecnica, si vede però nella disciplina con cui, nonostante qualità straordinarie, Nico si allena e si impegna tutti i giorni, come confermano anche da Como, dopo poco più di un mese di lavoro insieme. Le prestazioni di Paz non stanno facendo felici solo i tifosi del Como, che hanno salutato con una standing ovation la sua uscita dal campo nell’ultima partita, o i tanti fantallenatori che hanno puntato su di lui come “scommessa” all’asta. Di lui si parla molto anche a Madrid e in Argentina. Il Real, infatti, lo ha ceduto a titolo definitivo negli ultimi giorni dell’ultima sessione di calciomercato per sei milioni di euro, ma ha mantenuto per sé il 50% della futura rivendita, oltre all’opzione di recompra per le prossime tre stagioni: rinunciano alla sua percentuale, le merengues possono riportare a casa il numero 79 biancoblù per una cifra fissata intorno ai dieci milioni. Oltre a questo, il Real ha anche il diritto di pareggiare qualsiasi offerta dovesse arrivare in questo periodo di tempo per Paz. Segni chiari di come a Madrid credano ancora tanto in Nico, che potrebbe ripercorrere le orme di giocatori come Morata o Brahim Diaz, partiti da giovani per fare esperienza e poi rientrati alla Casa Blanca. Un’ulteriore testimonianza di fiducia e stima, oltre a quelle di Carlo Ancelotti, che fino all’ultimo momento non era convinto di lasciarlo partire la scorsa estate, o ai tanti consigli che i compagni più grandi gli hanno dato in questi anni: da Modric a Kroos, passando per Rodrygo e Vinicius, che gli ha augurato buona fortuna su Instagram sotto il post in cui l’argentino annunciava il suo addio al Real. Argentina, dicevamo, nonostante di nascita Nico sia spagnolo. Ma di dubbi su quale nazionalità scegliere il giovane trequartista non ne ha mai avuti, forse anche perché il suo idolo di sempre è Leo Messi, fin da bambino ha optato per l’Albiceleste. Con la Selección ha giocato nelle formazioni giovanili, fino ad arrivare all’Under 23 in cui aveva conosciuto anche quello che poi sarebbe diventato suo compagno di squadra a Como, il centrocampista Maximo Perrone, in prestito dal Manchester City. E per lui ora è arrivata anche la chiamata della nazionale maggiore, proprio al fianco del suo idolo: allo stadio Sinigaglia domenica scorsa era presente infatti Walter Samuel, ex difensore - tra le altre - di Roma, Inter e proprio Real Madrid e oggi collaboratore del ct campione del mondo, Lionel Scaloni. Samuel è tornato a casa con una recensione assolutamente positiva sulla prestazione di Paz, che è stato convocato per le qualificazioni mondiali che si giocheranno contro Venezuela e Bolivia nelle prossime due settimane. “È vero - ha confermato Fabregas in conferenza stampa - mi ha chiamato Scaloni. Calma però. Nico deve continuare a lavorare in questo modo, tenendo i piedi per terra". Dopo aver sorpreso tutti, il difficile è confermarsi. E rendere, ancora di più, tutti pazzi per Nico Paz.

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