Inter, le perle di Marcus e le amnesie difensive: i due volti della vittoria sul Torino

La cosa più importante erano i 3 punti, dare forza a certe convinzioni e ottenere la terza vittoria consecutiva tra campionato e Champions League. Insomma, quella continuità di risultati alla base di ambizioni e obiettivi che deve diventare la regola per l’Inter in un campionato in cui anche altri vanno forte, molto più forte di 12 mesi fa. Con una stagione più scarica a livello di impegni il Napoli può diventare l’avversario più temibile e altre hanno voglia di crescere in fretta come nel caso di Juve e Milan, a cui l’appetito vien mangiando di settimana in settimana. Quello che sta capitando in questa stagione a Marcus Thuram in testa alla classifica dei marcatori con 7 gol in 7 partite dopo la sua prima tripletta italiana contro il Torino. L’evoluzione in bomber del Tikus è ormai un fattore. Da attaccante che amava partire largo si è trasformato in neanche due stagioni in attaccante di qualità e gol. Strappi, velocità e freddezza sotto porta. L’evoluzione dell’attaccante moderno è tutta nella crescita di questo figlio d’arte, tanto determinante quanto sorridente, tanto imprevedibile quanto efficace. I consigli di papà Lilian sono sempre ben presenti nell’atteggiamento e nell’applicazione quotidiana anche nelle giornate di lavoro ed allenamento in Pinetina. Thuram senior ha sempre detto a suo figlio, fin da bambino, di giocare con gioia, sfruttare ogni momento e godersi la vita. E lui lo sta provando a fare con semplicità e naturalezza, come quando si trova nei pressi della porta. In questo campionato poi o raddoppia come con Genoa e Atalanta o triplica l’impresa come contro la squadra granata. A questo vanno aggiunti espulsioni e rigori procurati. Straripante in un inizio stagione in cui Lautaro Martinez è invece partito a ritmo lento facendo fatica a livello atletico. Il Toro ha trovato i gol solo nell’ultima settimana con Udinese e Stella Rossa con una condizione fisica e mentale in deciso miglioramento. Con un attaccante così e una coppia che si ritrova, i problemi possono essere risolti agevolmente ma i dettagli vanno curati ancora più di prima per non sperperare una dote in gol non indifferente e in linea con il rendimento offensivo dell’Inter della seconda stella. Inzaghi però è consapevole che solo la cura dei dettagli potrà fare la differenza, che le certezze di qualche mese fa possono essere scalfite da una attualità in cui si paga tutto e la minima distrazione e amnesia alla lunga possono diventare un limite. Per questo le vittorie danno forza, regalano sorrisi ma l’occhio attento e scrupoloso sa che i problemi vanno risolti e non messi sotto la sabbia. L’Inter in questa fase paga letture sbagliate, preventive non all’altezza di avversari sempre più attenti e preparati con una fase di riaggressione meno incisiva rispetto ma qualche mese fa. Al tutto si aggiunge qualche errore individuale a cui è difficile a volte porre rimedio. Il risultato è che le vittorie con Udinese e Torino per quanto preziose in chiave classifica sono arrivate con non poche sofferenze anche in vantaggio di due gol e un uomo come nella sfida con il Torino. Nove gol l’Inter li aveva incassati in tutto il girone di andata del campionato scorso, adesso sono sul groppone della squadra dopo appena sette partite. Un motivo ulteriore per lavorare e crescere in concentrazione e cattiveria cosi come è accaduto in Europa, dove l’Inter nelle prime due partite della nuova Champions League non ha incassato neanche una rete dimostrando compattezza e sacrificio e alzando il livello dell’attenzione. Se la squadra riuscirà a farlo su entrambi i fronti, la possibilità di essere ancora una volta protagonisti è concreta.

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