Roma-Inter, "Amici mai". Quegli anni in cui giallorossi e nerazzurri si giocavano tutto

Hanno amato lo stesso uomo, José Mourinho. Gli interisti tutti, nessuno escluso. Due anni da sogno, chiusi con un triplete storico. La maggior parte dei romanisti, dopo averlo detestato da avversario, ne ha apprezzato l’evidente capacità di creare empatia, di legarsi a doppio filo ai tifosi, di riportare la Roma a vincere un trofeo dopo 14 anni e di sfiorare l’anno successivo il trionfo anche in Europa League. Ciò nonostante, Roma e Inter in comune non hanno molto, anzi sono distanti anni luce. “Amici mai” canterebbe il romanista Venditti, “Eri fra la gente nella capitale, so che mi guardavi con malignità”, risponderebbe l’interista Vecchioni. Guai, però, a pensare che tutto possa essere ricondotto all’eterno dualismo Roma-Milano. Vista con gli occhi dei tifosi, la questione è molto più seria. Basterà chiedere a un interista per chi tiferebbe se fosse nato a Roma e il 90% risponderebbe Lazio, in virtù di un’antica simpatia. Al contrario, la maggior parte dei tifosi giallorossi sceglierebbe il Milan, la squadra del ‘popolo’ e non certo quella dei ‘bauscia’, dell’élite milanese. Questione di ‘pelle’, anche perché sul campo di duelli memorabili non se ne ricordano moltissimi in quasi 100 anni di storia. Naturalmente, più per le mancanze giallorosse, considerando che alla voce ‘Campionati vinti’, l’Inter può vantare un +17. L’unico faccia a faccia con in palio qualcosa di grande era andato in scena nel 1991, con Roma-Inter in finale di Coppa Uefa. Il tedesco della Roma, Voller, contro i tre dell’Inter, Matthaus, Brehme e Klinsmann. E, alla fine, fu il capitano dell’Inter Beppe Bergomi ad alzare la coppa al cielo. In campionato, invece, è il 2008 l’anno del punto a punto, con Roberto Mancini e Luciano Spalletti sulle rispettive panchine e con Zlatan Ibrahimovic, eroe sotto la pioggia, nella vittoria di Parma all’ultima giornata. A fermare la Roma ci pensò un interista doc come Walter Zenga che, da allenatore del Catania, aveva bisogno di un punto per la salvezza aritmetica. A Vucinic rispose Jorge Martinez e il tricolore, il terzo consecutivo, restò a Milano. Due anni dopo stessa storia e medesimo epilogo all’ultima giornata. Non c’è più Spalletti sulla panchina della Roma, il suo posto lo ha preso Claudio Ranieri. Dell’Inter, invece, quasi non si parla più perché a guidarla c’è un uomo capace di concentrare su di sé tutte le attenzioni: José Mourinho. Campione d’Italia al primo anno, vuole il bis ovviamente ma il percorso in Champions inevitabilmente distrae i suoi, consentendo alla Roma di recuperare la bellezza di 15 punti. Il giorno del sorpasso, il 27 marzo del 2010, nello scontro diretto, l’Olimpico è una vera e propria bolgia. Segna De Rossi, pareggia Milito, ma poi è Luca Toni a regalare la vittoria ai romanisti. Sembra fatta e invece, perdendo un’imbattibilità durata sei mesi, il 25 aprile la Roma cede in casa di fronte alla Sampdoria di Cassano. Sarà quello il passo falso decisivo. All’ultima giornata di quel campionato i giallorossi si illudono, passando in vantaggio sul campo del Chievo. Per 35’ la Roma è campione d’Italia, poi a Siena ci pensa Milito a mettere le cose a posto. La seconda delusione per la squadra di Ranieri nel giro di pochi giorni. Il 5 maggio, infatti, nella finalissima dell’Olimpico, l’Inter, sempre grazie al ‘Principe’, aveva già vinto la Coppa Italia e di fronte c’era sempre la Roma. C’è stato un tempo nella storia del calcio italiano, durato più o meno cinque anni, con Roma e Inter sempre di fronte a giocarsi i titoli che contavano. Due volte hanno lottato per lo Scudetto, cinque finali di Coppa Italia, quattro di Supercoppa italiana. Bilancio nettamente a favore dei nerazzurri: due scudetti su due, tre supercoppe su quattro, tre volte la Coppa Italia contro le due vinte dalla Roma, dal 2005 al 2010. Poi, è iniziato il decennio più nero che azzurro in casa Inter: 22 sfide ufficiali contro i giallorossi in tutte le competizioni, dal 2011 al 2021 e solo tre vittorie. Negli ultimi tre anni, però, l’Inter si è rifatta con gli interessi vincendo 7 delle 8 partite disputate contro la Roma. E anche stavolta è impossibile non ritenerla favorita. Proprio come ai tempi di Mourinho.

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