Serie A, le pagelle ragionate dell'ottava giornata con tanti volti nuovi

Qualcuno di voi più giovani si ricorda di quel gol di Bettega al Milan? Noi anzianotti si, ce lo ricordiamo tutti. Il padre di tutti i gol di tacco: cross rasoterra da destra e palla giocata da Roberto Bettega dietro le proprie spalle verso il secondo palo. FANTASTICO. Ecco, se possibile, quello di Bonny, 7,5, è addirittura più bello, perché il centravanti riceve palla e non vede lo specchio della porta. Perché il primo palo è alle sue spalle; perché il centravanti è molto vicino alla area del portiere; perché è pressato dalla marcatura; e perché, se non se la fa passare tra le sue gambe, non potrà mai spingere quella palla verso il gol. Bel centravanti, Bonny. Gioca spalle alla porta come nessuno, è fisicamente fortissimo, ma bello da vedersi anche dal punto di vista tecnico. Con lui fa pari e patta Paz , che chiude la settimana perfetta col primo gol in serie A, dopo esordio e assist per Messi in albiceleste. I complimenti della 'Pulga' lo hanno gasato, e ormai Nico è un habitué del pagellone del lunedì. Dove entra Orsolini, alla sua prima firma stagionale, al quarto tentativo dopo poco più di mezzora nella stessa partita contro il Genoa. Italiano ritrova lui, ma non i tre punti: il Bologna va sopra di due gol e domina la partita per circa 70 minuti. Poi Italiano prende gol. Anzi ne prende due. Uno lo regala Casale . L’altro se lo va a prendere in cielo Pinamonti con uno stacco alla Gilardino. E siccome aveva segnato anche l’altro, per Pinamonti è una doppietta che vale 8. Come centravanti e come salvatore della patria grifonica. Nel Milan è il giorno di Fonseca , che lascia fuori Leao e vince. La trequarti funziona alla grande, visto che il gol lo costruiscono quei tre , ma il voto più alto è per Pulisic , che può giocare indistintamente nelle tre posizioni dietro la punta e lo fa sempre bene. Da sottopunta stavolta si dedica all’assist; passaggio determinante per Chukwu, appoggiato appena per stimolare il sinistro immediato. E’ Pulisic, anche nell’atteggiamento, l’anti-Leao. La Juve vince su autorete a 5' dalla fine pur avendo giocato in superiorità numerica - dal 29’ in poi - contro la Lazio. Quindi la Lazio si è difesa bene e la Juve ha combinato quasi nulla. La chiave della vittoria però è proprio al minuto 29: Kalulu parte da difensore centrale per arrivare solo davanti alla porta : meglio di Bremer, sommando le due fasi. E provoca l’entrata kamikaze di Romagnoli , che in un colpo solo stende Kalulu ma anche la Lazio. Che all’85', dopo una faticaccia in 10, e tanti giocatori acciaccati, cede. Torna a casa senza punti e senza forze. Un possibile problema a pochi giorni dalla terza di Europa League. Lo fece Spalletti nell’anno dello scudetto Napoli: dentro Simeone contro la Roma e gol del Cholito a risolvere una partita bloccata. Stavolta Simeone, che Conte infila al posto di Lukaku non segna, ma la sua uncinata riportare in vita una palla già morta e crea il presupposto per il rigorino alla fine decisivo. Voto 4 al vizio di fischiare i sospiri in serie A. Voto 8 alla cattiveria del Cholito, in versione Capitan Uncino. La Fiorentina ne fa 6 con C&C. Una doppietta a testa per Cataldi e Colpani, tra i quali diventa difficile stabilire il migliore. Dal punto di vista tecnico, i due gol di Colpani sono più belli, ma Cataldi assieme alla doppietta inedita in serie A, ci mette una regia che funziona . E si prende 8. Retegui è una furia. 8 gol in 8 giornate: voto 8 obbligato. Annusa i gol, come i cani addestrati fanno con il tartufo, e cerca la porta di sinistro, di destro, di testa e sempre di prima intenzione. Il gol con lo scavetto è una meraviglia, e la sua casa per le vacanze, che prima o poi arrederà, resta l’area di rigore. Non sarà facile per Scamacca riprendersi il posto una volta smaltito l’infortunio. Non solo in nazionale, ma pure nella Dea. Al Napoli, in difesa, potevi chiamarlo Lupo Alberto, “il lupo tanto buonino”. Ora finalmente è apprezzabile come Luperto, un difensore molto affidabile , buono tecnicamente, eccellente nel gioco aereo, e soprattutto utile nelle due fasi: quando difende ma anche quando sale a dare una mano in attacco. Stavolta, oltre che nelle conclusioni, diventa prezioso nella torre che porta al pari di Palomino e che apre le porte alla remuntada del Cagliari. Il Toro invece continua a prendere troppi gol. E Coco, che funziona quando si presenta in area sugli angoli a favore, fa cilecca in difesa . Non tanto per la sfortunata autorete, quando per le svagatezze in marcatura. C’è anche un Toro che funziona, però. Si chiama Lautaro. Col gol vincente in casa della Roma, sono 133 quelli segnati nell’Inter. Nessuno straniero in nerazzurro ne ha segnati di più. Il gol da centravanti permette all’Inter di vincere una partita giocata senza incantare e di rimanere in scia del Napoli. E di battere Svilar che si dimostra una volta di più uno dei portieri più bravi dell’attuale serie A. Tra i beni lasciati in eredità alla Roma da Daniele De Rossi, di sicuro c’è il portiere più affidabile dal 2018 a oggi. Cioè dalla partenza per Liverpool di Alisson, che ha dato via alla più affannosa e dispendiosa ricerca di un numero 1. Trovato poi da De Rossi nella cantina di Mou. Il vino migliore nella disorganizzata enoteca giallorossa.