Una serata più bianca che nera: Yildiz domina, Conceiçao instancabile. Ma la difesa...

Una serata in bianco e nero. Il bianco ha il volto di Yildiz e Conceiçao oltre alla forza di non abbattersi della Juventus dopo un 4-2 che sembrava aver chiuso la partita infinita del Meazza. Il nero i 4 gol subiti e i tanti rischi corsi da una difesa che fino alla partita contro l'Inter aveva subito solo una rete su rigore. Ma andiamo per ordine. Quando era arrivato in prestito dal Porto, Francisco Conceiçao non aveva eccitato particolarmente gli animi dei tifosi e invece strada facendo si sta rivelando il più produttivo. A Lipsia la sua consacrazione juventina a San Siro la conferma che la decisione di trattare con il Porto per l'acquisto definitivo è piùche giusta. “Vola come una farfalla, pungi come un'ape” diceva Muhammad Alì: nel caso dell'esterno portoghese si potrebbe aggiungere ‘sii fastidioso come una zanzara’ per i difensori avversari. Chiedere a Bastoni che ha passato una serata a dir poco complicata. Conceiçao è instancabile, corre, recupera e quando ha il pallone tra i piedi pensa solo ed esclusivamente a puntare l'avversario che non sa mai da che parte andrà: sul fondo per il cross o verso il centro per calciare visto che il piede forte è il sinistro. Suo l'assist per il gol di Weah, ma tante le giocate pericolose. Senza la doppietta di Yildiz il premio di migliore in campo sarebbe stato suo. Meritato però il premio per il giovane turco, partito a sorpresa dalla panchina, cosa accaduta solo contro il Cagliari in stagione. Con i sardi gli è stato concesso un turno di riposo, ma contro l’Inter è stata una scelta tecnica che gli ha fatto male. "Non è stato facile" ha detto a fine partita, ma probabilmente ha avuto ragione Thiago Motta. Yildiz è entrato in campo con una cattiveria e una determinazione figlie di quella scelta, cattiveria e determinazione che lo hanno portato prima a riaprire e poi a pareggiare una partita che sembrava ormai persa, realizzando così la sua prima doppietta in bianconero. Partendo sempre da sinistra. Per Thiago Motta quello è il suo ruolo e lì lo ha sistemato sia quando è entrato al posto di Fagioli, sia quando ha sostituito Vlahovic con Mbangula. Contro lo Stoccarda era toccato a Yildiz giocare da centravanti quando Vlahovic ha lasciato il campo, a San Siro Motta ha sistemato lì proprio Mbangula, una di quelle scelte che se ti va bene sei un genio, ma se ti va male sei... Ha avuto ragione il tecnico, che però dovrà riflettere sull'assetto difensivo che nelle ultime due partite ha vacillato. Contro lo Stoccarda e contro l'Inter ha subito tanto. A San Siro, ben 18 tiri verso la porta: più di un terzo di quelli subiti nelle altre 8 partite di campionato. L'infortunio di Bremer sta evidenziando le lacune delle coppie di centrali scelte dopo Lipsia. Perché Danilo e Kalulu insieme sia in Champions sia contro l'Inter non sono sembrati una coppia assortita. Il brasiliano ha fatto sì il centrale con Allegri, ma nella difesa a tre: in questo assetto soffre ed è poco lucido. I due rigori provocati nelle ultime due partite potrebbero derivare proprio da questo. È sicuramente un ottimo difensore, ma nei quattro meglio da terzino sicuramente. E l’ex Milan sembra meno efficace al suo fianco. Gennaio è lontano e di certo Giuntoli sta già valutando delle figure che possano completare l'organico della difesa, ma in questi mesi tocca a Thiago Motta trovare la soluzione giusta: già contro il Parma mercoledì è molto probabile che torni Gatti dal primo minuto. E con lui anche Yildiz, l'uomo della provvidenza, in una serata comunque più bianca che nera.