Quando Juve-Parma era sinonimo di finale

Trentaquattro anni. Tanto è passato dall’esordio in Serie A del Parma e, guarda caso, quel pomeriggio al Tardini arrivò proprio la Juventus. Si erano da poco conclusi i mondiali di Italia ’90 e i bianconeri avevano deciso di intraprendere un nuovo corso, assumendo un allenatore emergente che aveva stregato Bologna nelle tre stagioni precedenti. Tre anni prima Silvio Berlusconi aveva scommesso su Arrigo Sacchi per il suo Milan, i bianconeri provarono a fare lo stesso con Gigi Maifredi. Luca Cordero di Montezemolo divenne l’uomo di riferimento, ereditando un ruolo che fino a qualche mese prima era occupato dal mito Giampiero Boniperti. Una rivoluzione ‘culturale’ dopo le stagioni con Dino Zoff in panchina. Sul mercato vennero investiti circa 70 miliardi delle vecchie lire. De Marchi e Luppi arrivarono da Bologna, su richiesta di Maifredi, poi sempre in difesa si puntò sul brasiliano Julio Cesar. A centrocampo, dal Colonia, venne acquistato il tedesco campione del Mondo Thomas Häßler e dal Brescia il giovane regista Eugenio Corini. In attacco, dalla Lazio, ecco il talentuoso Paolo Di Canio, ma soprattutto dalla Fiorentina, in una trattativa che è passata alla storia, il miglior giocatore italiano in quel momento: Roberto Baggio. Proprio al Tardini, quel 9 settembre del 1990, il ‘Codino’ mise a segno il suo primo gol in Serie A con la maglia della Juventus. Finì 1-2 per i bianconeri e nessuno avrebbe scommesso quel giorno che, a fine campionato, il Parma dei giovani, neopromosso in A con Nevio Scala in panchina, avrebbe chiuso quel campionato con un punto in più della Juve in classifica e una storica qualificazione alle coppe europee. L’operazione Maifredi, infatti, si rivelò un autentico flop con la Juve fuori dall’Europa dopo 28 anni. Per questo venne richiamato a furor di popolo Giampiero Boniperti e con lui addirittura Giovanni Trapattoni in panchina. A Parma, invece, era appena iniziata l’età dell’oro. Alla fine di quella stagione arrivò il primo trofeo nella storia del club, la Coppa Italia del 1992 e guarda caso in finale proprio contro la Juve del Trap. Il 14 maggio i gol di Alessandro Melli e del ‘Sindaco’ Osio ribaltarono l’1-0 di Torino firmato Roberto Baggio. Un anno dopo, il capitano Lorenzo Minotti avrebbe alzato al cielo di Wembley la Coppa delle Coppe vinta in finale contro l’Anversa. Non fu da meno la Juventus che trionfò in Coppa Uefa nell’ultimo atto contro il Borussia Dortmund. Il Parma non era più una sorpresa e la Juventus era tornata a vincere, costruendo basi solide per l’inizio dell’era Lippi. Non a caso nel 1995 lo Scudetto tornò a essere bianconero dopo nove anni di attesa. Il 21 maggio al Delle Alpi, l’aritmetica arrivò proprio grazie al 4-0 contro il Parma che, però, era tornato a Torino con la pancia piena. Quattro giorni prima, infatti, si era giocata la finale di ritorno di Coppa Uefa e di fronte c’erano sempre loro, Juventus e Parma. Il gol di Dino Baggio aveva deciso in favore degli uomini di Nevio Scala la sfida d’andata al Tardini. Lo stesso Dino Baggio, ex di quella partita, segnò anche l’1-1 finale nel ritorno a Torino. La seconda finale vinta dal Parma contro i bianconeri dopo quella di Coppa Italia tre anni prima, nonché il secondo trofeo europeo nella storia gialloblù. In quegli anni la sfida Juve-Parma era una costante nel calcio italiano, non a caso, soltanto un mese dopo, i bianconeri si presero una parziale rivincita. Sergio Porrini segnò a Luca Bucci sia all’andata che al ritorno, per una doppia vittoria in finale di Coppa Italia. Stessa storia il 17 gennaio 1996 in Supercoppa Italiana: al Delle Alpi in gara secca fu Gianluca Vialli a regalare il trofeo ai bianconeri. Non poteva mancare la lotta Scudetto e nella stagione 96-97 il duello per il titolo vide protagoniste proprio Juve e Parma. Il 18 maggio 1997 a Torino la sfida decisiva terminò 1-1, lasciando a Marcello Lippi un vantaggio di 6 punti sugli emiliani che, nel frattempo, erano passati nelle mani di Carlo Ancelotti. Dalle parti del Tardini si consolarono con la prima, storica, qualificazione in Champions League. Per ritrovarle di fronte in una sfida che valeva qualcosa di importante dovettero passare cinque anni. Nel 2002 il Parma, con Carmignani in panchina, conquistò la terza Coppa Italia della sua storia proprio contro la Juve di Lippi. Decisivo il gol al Tardini del terzino brasiliano Junior, mentre in Supercoppa Italiana a Torino tre mesi dopo fu la doppietta di Alex Del Piero a portare in trionfo i bianconeri. Sei finali in dodici anni, tra Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Uefa, in più la corsa Scudetto del 1997. Tutto ebbe inizio 34 anni fa, con il Parma neopromosso allenato da Nevio Scala, proprio come quello di oggi guidato da Fabio Pecchia.