Milan, le difficoltà che Fonseca deve ancora risolvere

In questo momento per Fonseca conta soltanto fare risultato. La vittoria di Monza migliora il clima dalle parti di Milanello. I tre punti, pur conquistati a fatica, restituiscono un minimo di autostima. Quella necessaria per andare a Madrid senza vestire i panni della vittima sacrificale. Il Milan è in convalescenza e bucare la partita di Monza avrebbe aperto processi in serie. Il gol annullato al Monza per un contatto minimo ha impedito che la partita, per il Milan, diventasse una montagna impervia da scalare. L’allenatore può abbozzare un sorriso ma il suo Milan continua ad avere problemi, innanzitutto di equilibrio. Una situazione che si trascina dalle partenze di Tonali e Kessie. Era opinione diffusa che il problema si sarebbe drasticamente ridimensionato con l’arrivo di Fofana: il francese è in crescita, le sue prestazioni sono convincenti ma è evidente che ci voglia dell’atro, un interditore al suo fianco. Uno come Gattuso o Ambrosini per essere chiari. A Monza, soprattutto nel primo tempo, ogni ripartenza del Monza era una potenziale palla gol. Avere più equilibrio in mezzo aiuterebbe la fase difensiva ma anche quella offensiva. Uno come Theo Hernandez potrebbe attaccare con più efficacia sapendo che le sue avanzate sono protette da una copertura preventiva. Lo stesso Fofana, che ama le percussioni box to box, sarebbe più libero di esprimere il suo talento. E gli esterni offensivi, con un centrocampo che garantisce gli equilibri, non dovrebbero sfiancarsi in costanti ripiegamenti per colmare le lacune del centrocampo. C’è un dato – secondo il report della partita di Soccerment – che spiega bene questa difficoltà: contro il Monza, il possesso palla è stato maggiore e pure di tanto , ma l’efficacia evidentemente non è stata così evidente. E il già citato Fofana non ha saputo illuminare davvero: lo dimostra il fatto che non sia riuscito a effettuare nessun passaggio chiave. In attesa di un eventuale rinforzo a gennaio dovrebbe essere compito di Fonseca ridimensionare il problema. Ma fin qui la mano del portoghese non si è vista. Un discorso a parte lo merita Morata. Lo spagnolo sta giocando su buoni livelli, ha subito vestito i panni del leader ma sta cambiando pelle con un’interpretazione del ruolo di centravanti molto particolare. Si abbassa spesso, gioca più da rifinitore che da prima punta e troppo spesso l’area avversaria rimane vuota. Al Milan sta mancando uno come Giroud e se, per risolvere il problema, Fonseca ha provato a impiegare Abraham, la sensazione è che al Milan serva di più. Infine Leao. A Monza per la terza volta consecutiva in campionato non è stato schierato titolare. La gestione di Fonseca, sicuramente avallata dalla società, sta suscitando comprensibili perplessità. Ma di sicuro il portoghese ci sta mettendo del suo: tra coppa e campionato in 806 minuti ha segnato un solo gol. Davvero troppo poco. E adesso alle porte c’è la sfida del Bernabeu. Per Leao un’occasione straordinaria per cambiare il corso della sua stagione. E forse di quella del Milan.

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