Imperfetta ma vincente: riecco l'Inter di Inzaghi (e Lautaro)

Parlare di ‘rinascita’ è troppo, anche perché come diceva Luca Mastrorilli proprio su Insider, stiamo sempre valutando l’eccellenza. Magari un’eccellenza un po’ in ‘convalescenza’. Ecco, questa potrebbe essere la parola più azzeccata. Ma l’Inter ‘convalescente’ in questi primi sbalzi di temperatura milanesi esce vittoriosa contro il Venezia e si porta a -1 dal Napoli. Che è forse il dato meno rilevante di tutti. Contano alcune fasi chiave della partita: i gol non subiti, per esempio, che sono forse l’aspetto più importante. O il gol realizzato da chi i nerazzurri aspettavano parecchio e che sembra uscito dalla sua personale ‘convalescenza’: il buon vecchio Lautaro Martinez. Ma vediamo con ordine e capiamo perché i tre punti contro il Venezia assumono un valore molto più alto rispetto a un pronostico che poteva sembrare abbastanza scontato. Prima di tutto, e torniamo alla ‘convalescenza’, la squadra di Inzaghi soffriva di un vero e proprio mal di gol subìto in casa. Nelle ultime quattro partite si conta un pesante -8. Che per la squadra campione d’Italia è una vera e propria macchia. L’ottima prova di Sommer, determinante sotto più aspetti, ha aiutato a evitare che si parlasse di nuovo di ‘difesa instabile’, con quel poker incassato dalla Juventus che ha di certo pesato sul morale del gruppo. Gruppo che aveva bisogno di ritrovare soprattutto il suo capitano, che ha battuto Stankovic e ha esultato di nuovo in modo molto liberatorio, come successo contro l’Empoli. Di sicuro, il ‘Toro’ si conferma ‘matador’ contro le neopromosse e il dato è interessante: 13 gol nelle ultime 13 sfide contro le matricole in Serie A. Ma soprattutto, Lautaro è tornato a festeggiare con il suo pubblico: in casa, una sua rete in campionato mancava da 249 giorni. Era il 28 febbraio scorso, e l’argentino aveva segnato contro quell’Atalanta che ora si sta candidando seriamente come concorrente proprio dei nerazzurri per lo scudetto. Ma che il capitano fosse in crescita si era già capito dalle ultime partite: 6 gol in un mese, che vanno dalla doppietta contro l’Udinese, ai gol contro Stella Rossa, Roma, Empoli e appunto Venezia. Contro cui anche i dati confermano quanto sia stato straordinario il suo lavoro. Prendiamo in considerazione gli expected gol: Lautaro ha tirato 3 volte in porta e realizzato una rete. L’xGol è di 0.75 e l’xGol on target è di 0.66. Cosa vuol dire? Che di fatto su tre tiri, Lautaro è stato veramente molto pericoloso. E meglio di lui ha fatto solo Thuram : il suo compagno di reparto non ha segnato, ma è in grande forma. E basti rivedere la prova contro la Juventus per capirlo. A proposito di xGol, c’è un dato però che fa riflettere tutta la squadra. L’Inter ha segnato 25 reti, ma il valore di Expected Goal è di 24,71 . Questo vuol dire che il secondo attacco della Serie A ha un’altissima percentuale realizzativa. Tradotto: un’Inter molto cattiva lì davanti, e quindi un po’ meno ‘cattiva’ in difesa rispetto allo scorso anno, come dimostrano i 24 punti nelle prime 11 di campionato, contro i 28 della stagione precedente. Inzaghi ci sta mettendo mano e si vede. E l’eccellenza di cui sopra impone di rasentare la perfezione. Ma, l’abbiamo detto, i nerazzurri sono ancora ‘convalescenti’, almeno in campionato. Perché in Europa invece la vera Inter si è vista eccome, con tre risultati utili consecutivi e con la possibilità, contro l’Arsenal, di fare 9 punti in 3 partite in caso di vittoria. Di ‘convalescenza’ qui proprio non si può parlare. Ed è già un ottimo segnale.