Napoli, la strategia di Antonio Conte

Tu chiamala, se vuoi, strategia. Spalmata su settantadue ore, dalla conferenza stampa del venerdì a Castel Volturno, fino a quella post partita a Milano, dove l’1-1 contro l’Inter ha lasciato diverso spazio ai commenti. Antonio Conte è salito in cattedra, per definire i contorni della manovra, o meglio per mettere le cose in chiaro. Prima dalla sala stampa del centro sportivo, dopo aver ricevuto l’endorsement presidenziale, fondato sul concetto che sarebbe un atto di presunzione pensare allo scudetto considerando la profonda fase di ricostruzione in atto. Punto di vista che l’allenatore non ha commentato ma certamente apprezzato, al netto della pretattica riguardante il fatto che non fosse a conoscenza del cinguettio presidenziale. Poi, dopo il pareggio con l’Inter, si è preso un’altra volta la scena, questa volta per criticare l’operato del Var in occasione del rigore concesso all’Inter, cioè il mancato intervento per indurre Mariani a una revisione sul campo. Eppure, è cosa nota, il Var ha la facoltà di intervenire solo davanti a un chiaro ed evidente errore dell’arbitro. Difficile credere che Conte non lo sapesse, ferma restando la legittima irritazione per la decisione di Mariani, da molti giudicata non corretta. E allora, al di là del merito della questione, vale molto di più la sostanza, i cattivi pensieri che Conte ha voluto subito esorcizzare, sbattendoli sul tavolo della sala stampa dello stadio che fu suo qualche anno fa, con successi annessi. Perché il Napoli è in corsa, senza la responsabilità di vincere a tutti i costi ma con il diritto di giocarsela alla pari con tutti gli altri . Tu chiamala, se vuoi, strategia. Nel mezzo il punto conquistato a Milano con l’Inter, che vale tanto. Anzi tantissimo. Il primato in classifica, una lunghezza, appunto, sul gruppone delle inseguitrici, ma anche e forse, soprattutto, un punto che misura il valore della squadra. Capace di assorbire e dimenticare la sconfitta con l’Atalanta e di rimettersi subito in carreggiata, confermando il segnale di compattezza che aveva saputo esprimere in questo avvio di stagione subito dopo la sconfitta a Verona nella prima di campionato. Antonio Conte può essere soddisfatto: è rimasto imbattuto in trasferta contro Juventus, Milan e, appunto, l’Inter. La prestazione di Alessandro Buongiorno e nel complesso la fase difensiva rappresentano al momento il punto di forza della squadra, così come la partita di McTominay, che non segnava in trasferta da febbraio, in Premier League. Uno dei fedelissimi di Conte, sempre in campo dal suo esordio da titolare contro la Juventus. Dalla quinta giornata, appunto, è il centrocampista della serie A ad aver ingaggiato più duelli: 98. I margini di crescita sono ampi, come quelli di Kvaratskhelia e Lukaku, ancora in ombra e lontani dal rendimento ottimale per imprimere il salto di qualità alla fase offensiva. Il tempo non manca. Anzi, sembra essere un fedele alleato del Napoli primo in classifica. Davanti a tutti, grazie a un punto che oggi vale oro. Al netto dei cattivi pensieri.