Milan, Reijnders: tra retroscena di calciomercato e un nuovo ruolo

Non si può parlare di ‘destino’. Ma di ‘cause’, ‘concause’, ‘incroci’. In una parola, bellissima ma tormentata, ‘calciomercato’. Avete presente Reijnders? Quello che probabilmente è il giocatore più in forma del Milan di Fonseca? Quello che al Bernabeu è stato decisivo, che in campionato si dimostra uno dei centrocampisti più forti in circolazione? Lui, Reijnders. Arrivare in Italia è stata una vera avventura, che è partita quasi due anni prima rispetto alla firma con i rossoneri. Tra risvolti che hanno del curioso, se non proprio del clamoroso. Ma come sempre, bisogna partire dall’inizio, volare verso l’Olanda e raccontare la sua storia che vede protagonisti un viaggio in Argentina e un suo grande amico, Sam Beukema. Ok, sono state date troppe informazioni da subito. Bisogna cominciare da una squadra, la sua, l’AZ Alkmaar, e un nome, quello di Fabio Algeri. È un intermediario molto capace e molto silenzioso, in grado di fare operazioni come quella che ha portato Hojlund allo United o, appunto, Tijjani al Milan. Algeri è anche agente di Beukema, che di ‘Tij’ è stato compagno in Olanda per due stagioni, dal 2021 al 2023. Il difensore, ora al Bologna, in Eredivisie è stato praticamente sempre titolare; il centrocampista, all’AZ da più tempo, invece no. Ma Reijnders aveva qualcosa, qualche caratteristica che sembrava funzionare bene. Gli serviva più spazio. E a farsi carico di questo problema è il padre… di Beukema, amico di famiglia di Reijnders ma anche molto amico di Algeri. “Non è che puoi aiutarlo?”, gli chiede. Tijjani è assistito da suo padre stesso, serviva qualcuno che potesse ampliare i contatti. Che cominciano: il centrocampista piace in Italia, tra cui Sassuolo e, appunto, Cremonese. Ma sono solo timidi interessi, senza reali approfondimenti. La stagione successiva qualcosa cambia. Basti vedere i numeri: nella stagione 21/22, in Eredivisie, Reijnders ha giocato sì 33 partite, ma per un minutaggio complessivo di 1.288 ; la stagione dopo 34 partite, 3 reti, 7 assist. E 3.048 minuti complessivi. Più del doppio. Cosa vuol dire? Che da prima riserva, il giocatore è diventato titolare. E da subito. Infatti a gennaio qualcosa si muove: proprio la Cremonese si ricorda di lui, cerca un rinforzo utile e chiede informazioni. Troppo tardi: la squadra è terza in campionato, sta progredendo in Conference League e il suo valore è già arrivato sui 5 milioni di euro, rispetto al milione e mezzo della stagione precedente. Insomma, l’AZ inizia a sentire l’odore di grossa plusvalenza e non lo cede, nonostante l’interesse davvero concreto dei lombardi. Retroscena del retroscena. Sempre in quella stagione, a dicembre 2022 si giocò a Bergamo un’amichevole tra gli olandesi e l’Atalanta, durante la pausa per il Mondiale. Reijnders fu titolare e sugli spalti erano presenti anche gli osservatori di altri club, tra cui la Juve. Ma né i bianconeri, né gli stessi nerazzurri mostrarono un reale interesse. I tempi non erano ancora maturi… Ma andiamo avanti. L’altro capitolo cruciale di quella straordinaria e sorprendente stagione per il centrocampista è a maggio. E ci spostiamo a Casa Milan. Dove ci sono ancora Maldini e Massara, che conosceva Reijnders: il nome è in valutazione, ma al momento non si prova ad accelerare. Resta lì, in standby. C’è la percezione che qualcosa possa accadere, ma forse è ancora troppo presto. Non può finire qui, e la storia si trasferisce in… Argentina. Dove a vedere il Mondiale Under 20 c’è proprio l’intermediario italiano, che incontra Moncada. Tra una chiacchiera e l’altra, risalta fuori il nome di Tijjani. E cosa deve succedere ancora? Un ribaltone: a inizio giugno Maldini e Massara vengono messi alla porta, e proprio Moncada diventa il nuovo uomo mercato dei rossoneri. La richiesta di Pioli è sempre quella: un centrocampista. Moncada si ricorda di aver parlato di Reijnders e comincia a prendere informazioni. È una sua intuizione, il giocatore gli piace molto e vuole capirci di più: condizioni economiche del ragazzo, condizioni economiche del club, prospettive... Le cose insomma cominciano a decollare, con l’olandese che viene inserito in una shortlist che comprende anche un altro nome, il più conosciuto Tielemans. Il belga allora era al Leicester, ma era abbastanza chiaro che sarebbe stato ceduto. E la palla passa nelle mani di Pioli: puntare su una scommessa giovane, ma non giovanissima, come il venticinquenne Reijnders, o spingere di più per una certezza? L’allenatore guarda filmati su filmati, si confronta a lungo con Moncada e insieme scelgono l’olandese, scommettendo su di lui e assumendosene tutta la responsabilità: la trattativa non è semplice, ma si chiude per 20 milioni di euro. Quasi venti volte tanto rispetto a un’estate prima. Almeno cinque volte tanto rispetto a gennaio. Quella fragranza di plusvalenza che aveva odorato l’AZ, è diventata ancora più buona: di più non si sarebbe potuto fare. Per la cronaca e per chiudere i fili del discorso: Tielemans sarebbe andato all’Aston Villa, mentre Beukema, l’amico da cui quasi tutto era partito, al Bologna. E vissero tutti felici e contenti. Di sicuro, ‘Tij’ sta facendo felici i fantallenatori, che continuano a dirsi quanto sia forte, e fa mordere le mani a chi non l’ha comprato. E più in generale vederlo sembra proprio uno spettacolo. Anche se, e vi consigliamo di osservare questa Spiderchart, l’evoluzione sembra solo all’inizio. L’indicatore di Soccerment segna un rendimento costante, con dei miglioramenti sui dati palla al piede e sui tiri. Che evidenziano un cambio però importantissimo: rispetto all’impiego che ne faceva Pioli, da mezzala, per Fonseca l’olandese è più un trequartista. Un elemento che gli ha permesso di sprigionare ancora meglio la sua capacità non tanto, o non solo, di segnare quanto di aiutare i compagni ad andare in gol. L’anno scorso in Serie A gli sono stati attribuiti 4 assist; quest’anno è già a 3. E per la cronaca, la sua valutazione è passata a circa 40 milioni di euro, con un rinnovo di contratto in fase di discussione. E pensare che tre anni fa, faticava a giocare con regolarità. Ma gli incroci del mercato sono così: imprevedibili e tanto, ma tanto, strani. Basta a volte l’amico giusto. O il viaggio giusto. O anche solo il discorso giusto. Nel suo caso, sono serviti tutti e tre. Il risultato è davvero stupendo.