Dal campo al camper, la seconda vita dell'ex Chievo Cossato in giro per il mondo

La barba è lunga e lievemente striata d’argento, i capelli pure. Gli occhiali da sole sono di quelli che non nascondono lo sguardo. Sembra un surfista maturo incrociato con un pescatore hipster, vagamente consumato dal sole e dalla voglia di scoprire ogni giorno un pezzo di mondo in più. Al collo porta un paio di collane che hanno il colore della felicità. Viaggiare, si dice, cambia le persone: Federico Cossato, un quarto di secolo fa attaccante del Chievo Verona dei miracoli, di questo concetto alle volte un po’ abusato è diventato senza volerlo uno dei principali testimonial. Anche perché nel suo caso lo switch, come adesso va di moda dire, è arrivato prima della partenza. Frutto di una riflessione durata anni, che l’ha portato a buttarsi nell’ignoto a bordo del suo nuovo camper, un van nero super attrezzato, in compagnia di Bonnie, la sua inseparabile cagnolina color champagne. Se una volta l’obiettivo era il gol, adesso il vero gol sta tutto nel riuscire a godersi un’alba o un tramonto ogni giorno in un altrove differente. Se un posto gli piace, si ferma. Se lo fissa negli occhi, lo trasforma in promemoria, fa in modo di tatuarselo nel cuore e magari lo manda in archivio utilizzando il suo drone per riprenderlo dall’alto. Per sua stessa ammissione un po’ matto è sempre stato ma tutto sommato, a giudicare dai suoi racconti, i veri folli sono quelli che non hanno ancora avuto il coraggio di concedersi una seconda possibilità. Non guasta di sicuro avere un gruzzoletto da parte, Cossato prima di partire ha venduto il suo appartamento, ma più delle possibilità economiche a risultare fondamentale è la voglia di prendere il cammino, che alle volte sembra già tracciato, e stravolgerlo a seconda dei propri desideri. Per riscoprire sé stessi, per individuare orizzonti di vita mai battuti, per mettere in discussione la superficialità di un certo modo eccessivamente occidentale di stare al mondo. Cossato ha lasciato Verona a bordo del suo nuovo camper, appena immatricolato, senza una meta e senza un piano di viaggio. Prima ha svoltato in direzione Milano, poi ha scelto la costa e il deserto dell’Andalusia fino a raggiungere il Portogallo. Da lì una scoperta dopo l’altra dettata dal caso, dalle sensazioni e dagli incontri fatti durante il tragitto. Dal settantenne solitario che gli ha lasciato un foglietto con su scritti gli ingredienti della vita alla proprietaria di un camper fermo nella sabbia che gli ha insegnato ad andare sullo skateboard, passando per un ragazzo che gli ha offerto la doccia di casa per rinfrescarsi dopo una corsa sulla spiaggia. L’energia positiva di chi gira il mondo crea simmetrie di desideri e aiuta a fare squadra. E attrae uno all’altro con la forza di una calamita piena di sentimenti positivi. Per scoprirlo, però, bisogna andare. Fidarsi di sé stessi e affidarsi ai propri sogni di libertà. Frenesia e competizione non fanno parte del nuovo copione, anzi. L’idea che sta alla base del progetto è completamente all’opposto. Tutto ciò che ha a che fare con i concetti di velocità, e spesso superficialità, Cossato al massimo li intravede dallo specchietto retrovisore della sua nuova casa con le ruote. Quel camper, con tutto ciò che si porta dietro, a tutti gli effetti ha sostituito il campo. Con le assenze, intese come momenti trascorsi lontano dai luoghi d’origine, che hanno preso il posto delle presenze, quelle che un tempo andavano a incidere sulla media gol: il pane quotidiano di ogni attaccante che si rispetti. Ma Federico, un lungo passato con la maglia gialla e blu addosso, ha sempre fatto fatica a considerarsi parte di un mondo – il calcio di alto livello - così distante dai suoi principi più autentici. Un ambiente fatto di apparenze e carico di aspettative che lui ha vissuto senza mai sentirlo completamente suo, con molta umiltà e standosene sempre un po’ in disparte. E adesso che le antiche soddisfazioni si sono trasformate in bei ricordi, su tutte la qualificazione ai preliminari di Champions League con Delneri alla guida - succede quando il tempo passa - Cossato è molto sereno nell’affermare che di quel 'circo' lì non gli manca proprio nulla. Né i dolori patiti sul finire della carriera, quando il fisico un po’ martoriato ha cominciata a chiedere il conto dei sacrifici fatti, né le esagerazioni di un ambiente che fa da moltiplicatore delle esasperazioni della nostra società. Dal vecchio Chievo alla nuova chiave di successo: trovare la forza di prendere i suoi occhi e farli tornare quelli di un bambino, curiosi, innocenti e pieni di sogni. Senza alcun timore. Perché quando la paura ha bussato alla sua porta, il coraggio andando ad aprire non ha trovato nessuno. Eccola qui una delle massime su cui poggia la nuova vita di FC, giocando con le sue iniziali. Tutto il resto è un copia/incolla di “Vivere”, sulle note di Vasco, “proprio come non hai fatto mai” e restando sempre al vento. Ancora meglio se insieme a Bonnie, una cocker splendida capace con un solo sguardo di riempire ogni possibile buco legato alla solitudine. Una quotidianità libera da schemi predefiniti non solo esiste, ma è anche praticabile. Altro che 4-4-2. È il messaggio nella bottiglia che Cossato invia, anche involontariamente, ogni volta che pubblica uno dei suoi scatti d’autore. Sì, la fotografia è un’altra delle sue grandi passioni. Perché un modulo differente esiste e funziona alla grande. La seconda vita di ognuno di noi comincia a patto di rendersi conto di averne una sola. Un concetto complicato anche solo da scrivere, figuriamoci da fare proprio. Una volta compiuto il salto, però, si apre il mondo vero. Fatto di meraviglia e silenzi, entusiasmo e natura. Meno cose da possedere, molte di più da vivere. E immergersi nel mondo è l’unico modo per prendere tutto ciò che sul serio conta e ridargli l’ordine corretto. Sotto un cielo pieno di gabbiani, tra il vento che soffia e il sole che cala. E poi respirare, che significa vivere pienamente, diventando sempre più ricchi attraverso un’operazione di continua sottrazione. Sembra suonare come una contraddizione ma non fatevi ingannare: la vostra nuova felicità, come quella di Cossato, potrebbe essere a portata di camper.

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Matteo Renzoni